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Anche Uliassi e Cedroni cucinano per i senzatetto con gli avanzi dell’Expo

Gli chef senigalliesi hanno aderito all'iniziativa del Refettorio Ambrosiano di Milano

Onoranze Funebri F.lli Costantini
Gli Chef Uliassi e Cedroni

Ci sono anche gli Chef senigalliesi Mauro Uliassi e Moreno Cedroni tra i cuochi stellati che hanno aderito al progetto del Refettorio Ambrosiano di Milano.

L’iniziativa, partita da un altro pilastro della cucina nazionale, Massimo Bottura invitando chef dall’Italia e dal resto del mondo per unirsi allo staff messo a disposizione dalla Caritas e cucinare ricette e sensibilizzare sui problemi dello spreco e della mancanza di cibo. Ad aderire il gotha della cucina internazionale: solo per citarne alcuni Ugo Alciati, Carlo Cracco, Mario Batali, Heinz Beck, Enrico e Roberto Cerea, Jeremy Charles, Davide Oldani e Viviana Varese.

Il refettorio, un vecchio teatro dismesso ristrutturato dalla Caritas, è diventato così un centro di accoglienza dove, da sei mesi, i più grandi cuochi del mondo garantiscono un pasto caldo ai meno abbienti utilizzando le eccedenze del supermercato Coop all’interno di Expo.

Non solo un modo per garantire un pasto a chi altrimenti sarebbe destinato molto probabilmente a digiunare o quasi ma anche una via per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la problematica dello spreco alimentare. “Il Refettorio Ambrosiano / Food for Soulè un progetto che parla della condivisione di un pasto ma non solo:  un manifesto per sensibilizzare sulle problematiche dello spreco e della mancanza di cibo.

Commenti
Solo un commento
Harrylacarogna
Harrylacarogna 2015-10-21 18:49:23
Non vi preoccupate,che tanto le loro fatiche saranno profumatamente retribuite,non certo dai poveri del Refettorio,ma da tutti quelli che andranno a cena nei loro ristoranti"stellati" a 300 euri a testa........mah....ma sai quant'è mej il minestron de mamma sa l' crost del parmigian....siamo gente di popolo.....saluti.
Dimenticavo:a Senigallia ci sono molte realtà(di ristorazione) dove si mangia bene e si spende il giusto,ma ,invece di promuoverli come meritano,continuate a pubblicizzare questi ristoranti che,di visibilità è l'unica cosa di cui non hanno bisogno.
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