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Max Fanelli: “Basta, interrompo le cure per la SLA”

“Caro stato, se non mi dai la libertà e la dignità, tieniti pure le medicine per la SLA”

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Massimo Fanelli

Max Fanelli ha detto “basta”: indignato difronte all’immobilismo della politica rimasta sorda e cieca ai numerosi appelli riguardo una legislazione ‘sul fine vita’, avrebbe deciso di lasciarsi morire interrompendo le cure per la SLA.

La decisone è stata divulgata dallo stesso Fanelli tramite la sua pagina facebook:
Mentre passano le settimane, per tutti noi, malati terminali di patologie incurabili e progressive, i disagi psicofisici aumentano e devi riuscire ad adattarti o a sopportare i nuovi dolori, le nuove incapacità.
Io ad esempio, rimasto con un occhio solo e l’udito funzionanti, ho appena avuto una congiuntivite e ho subìto un’ulteriore semi paralisi della palpebra dello stesso occhio e sono costretto a farmelo inumidire ogni 15 minuti. Per scrivere 3 righe con il pc a controllo oculare, ci ho impiegato anche due ore. Tutto questo per 20 giorni.
Oltre ai disagi derivanti dalla patologia, sto gradatamente perdendo l’udito a causa di un accumulo di secrezioni all’interno dell’orecchio.
Insieme a tante altre situazioni come la mia, incredibilmente, i diritti dei morenti sono costantemente trascurati dai capigruppo di Camera e Senato che ignorano completamente ogni appello a legiferare in tal senso, da ovunque esso provenga.
A nulla sono valse la legge di iniziativa popolare sul fine vita depositata a settembre 2013 dall’Associazione Luca Coscioni, gli innumerevoli appelli di malati e familiari, i nostri due appelli ad occuparsi del problema, accompagnati dalle firme di 82 deputati e senatori, l’invito a legiferare della Presidente della Camera Laura Boldrini e dell’ex Presidente della Repubblica Sergio Napolitano.
Nel nulla sono finiti i nostri appelli sia scritti che videoregistrati al Presidente Mattarella ed al Papa. É inaccettabile che vengano trattati in questo modo migliaia di malati terminali, costretti dall’assenza di una legge sul fine vita a subire dolori e sofferenze condivise sia dal malato che dalla famiglia. É incredibile che cadano nell’oblio cosi velocemente le nostre richieste, quelle del movimento ‪#‎iostoconmax‬ e quelle di migliaia di cittadini italiani o personaggi famosi e politici che si sono fatti fotografare con la nostra cartolina speciale, inviatami poi a casa e consegnata a luglio, tramite la Boldrini, nelle loro mani, scivolando nella totale indifferenza dei capigruppo di Camera e Senato.
Noi parliamo di Dolore, di Malattia, di Morenti.
Noi rivendichiamo il diritto alla Libertà ed alla Dignità, di tutti.
CARO STATO, SE NON MI DAI LA LIBERTÀ E LA DIGNITÀ, TIENITI PURE LE MEDICINE PER LA SLA!

La lotta di Fanelli per una legge sul fine vita era iniziata lo scorso dicembre. Dal primo appello lanciato dal 55enne, tante erano state le adesioni di politici, personaggi dello spettacolo e semplici cittadini che avevano abbracciato la campagna “iostoconmax”. Fanelli convive con la Sclerosi Laterale Amiotrofica dal 2013 e da gennaio 2015 è completamente immobile: il suo corpo non ha perso sensibilità, ma tutti i muscoli hanno smesso di funzionare. Riesce a comunicare solo grazie all’occhio destro che gli consente di scrivere su uno speciale computer.

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