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“I referendum? Una nuova stagione politica”

La Città Futura analizza il risultato non raggiunto ma che nel locale ha ottenuto oltre duemila firme

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La raccolta firme durante i referendum promossi da Possibile

La Città Futura di Senigallia ha appoggiato con convinzione la raccolta firme per gli otto referendum promossi da Possibile. L’esito nazionale, purtroppo, non è stato favorevole, tuttavia ci sembra indubitabile che alcuni risultati importanti siano stati raggiunti.

Il primo, quello che ci riguarda più da vicino, è il dato senigalliese, con oltre 2000 firme raccolte. Nelle ultime settimane, quando i media hanno cominciato a dare qualche timidissima notizia sull’esistenza della raccolta firme per i referendum, abbiamo visto le file ai banchetti. Aver riportato nelle piazze e nelle strade della città le persone ad informarsi e ad appassionarsi alla politica è un merito che va dato a questa campagna referendaria e ai suoi promotori. E’ vero, le 500.000 firme non sono state raggiunte, ma riteniamo che questo non vada vissuto come una sconfitta, è stato un tentativo che, seppur non riuscito, può e deve rappresentare l’inizio di un percorso, perché i quattro temi che gli otto referendum affrontavano, ambiente, democrazia, lavoro e scuola, restano in campo e soprattutto resta la necessità di contrastare e superare le riforme che ha fatto e va facendo il governo Renzi: Sbocca Italia, Italicum, Job Acts, Buona Scuola.

Occorrerà continuare ad opporsi, democraticamente, in altri modi e con altri strumenti, perché la richiesta di una politica di sinistra e ambientalista esiste ed è diffusa, averla resa visibile è, secondo noi, l’altro importante risultato di questa campagna referendaria, che ha altresì reso visibile la necessità e l’urgenza di un soggetto nazionale unitario, a sinistra del PD, che a questa richiesta sappia rispondere.

La Città Futura è una formazione politica locale, ma non siamo, né siamo mai stati, una lista civica. Di un riferimento politico nazionale sentiamo fortemente la necessità. D’altra parte non crediamo, né abbiamo mai creduto, a forme di centralismo che possano dettare, da Roma o da chissà dove, le linee politiche e le alleanze da praticare in ogni comune. Qui a Senigallia rivendichiamo la coerenza del percorso che, dopo cinque anni, a nostro parere positivi, di governo con il PD e le altre forze di maggioranza, ci ha portato a ripresentarci con la stessa coalizione. Abbiamo discusso, deciso e scritto il programma insieme e con questo programma siamo stati, insieme, chiamati dai cittadini a governare per altri cinque anni.

La nostra stella polare, quello che secondo noi è il bene per la città di Senigallia, che è la cosa che più ci interessa, è il programma. Sappiamo bene che ci aspettano ancora anni complicati e difficili per governare, anche perché l’agibilità per una politica locale efficace è sempre più limitata, i tagli imposti dal governo hanno portato gli enti locali sull’orlo del default e l’annunciata abolizione della Tasi è motivo di grande preoccupazione sul piano delle conseguenze finanziarie sulle entrate degli enti locali. Nondimeno confidiamo che non tutto sia predeterminato e che lo spazio per le scelte – di equità, di promozione sociale, di sostenibilità ambientale – ci sia ancora. Il primo e più importante banco di prova sarà il prossimo bilancio comunale.

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