Il Senigallia Calcio, la cui formazione Juniores – in base ad un accordo di collaborazione stabilito nei mesi scorsi – gioca in nome e per conto dell’Ilario Lorenzini Barbara, non ci sta dopo la multa comminata dalla Figc Marche per un episodio verificatosi nella partita contro il Fermignano.

La società senigalliese preannuncia il ricorso e accusa apertamente il direttore di gara di una ricostruzione non veritiera di quanto avvenuto.

“Siamo rimasti sbigottiti nel leggere della multa comminata alla formazione Juniores – spiega il Senigallia Calcio, che poi dà la sua versione dei fatti sulla partita del 4 ottobre -. La partita fino ai primi 15/20 minuti del secondo tempo, ha avuto un andamento diciamo regolare:qualche parola fra le panchine c’è stata ma considerando che si era in un campo notoriamente ‘caldo’ e noi non vogliamo passare per santi, ma nemmeno per sordi, diciamo che eravamo preparati. Se urla al minimo contatto, presunti svenimenti per falli mai avvenuti, tuffi da piscina, fanno parte del gioco, dopo il nostro gol del 3 a 2, le cose sono nettamente cambiate. Il loro allenatore ha cominciato a pizzicare la nostra panchina, lamentandosi di tutto e dicendo che ci eravamo portati l’arbitro da Barbara”.

“Poi, sul presunto fallo di Fabio Shehi davanti alla loro panchina, (entrata decisa ma pallone preso in pieno), tutti i loro panchinari si sono alzati in piedi andando con fare minaccioso verso il nostro giocatore – continua la società senigalliese -. Il suo avversario dopo il presunto fallo, è scattato subito in piedi mostrando il pugno (senza darlo) sul viso di Shehi, il quale con un comportamento esemplare, visto il cartellino rosso dell’arbitro, senza dire una parola, si è messo la maglia sul viso ed è andato negli spogliatoi.Da quel momento, la squadra avversaria ha aggredito calcisticamente e non solo i nostri giocatori e anche per circostanze fortunose (autogol), ha portato a  casa la partita (4-3, ndr). Il loro allenatore, nel frattempo, ha risposto a un nostro dirigente con un ‘T’aspetto fuori’“.

Poi, il fattaccio, dopo che il clima sembrava essere tornato un pochino più sereno, tanto che i giocatori si “erano regolarmente salutati in campo”.

“Salendo verso gli spogliatoi – è la versione del Senigallia Calcio – unnostro tesserato, in tribuna in mezzo ai tifosi del Fermignano, veniva tenuto “fermo” al cancello che delimita l’accesso agli spogliatoi da un signore locale, mentre ed altri 9/10 lo picchiavano.Ora il giocatore, minorenne, ha sicuramente sbagliato nel litigare coi tifosi avversari, ma cosa avrebbe dovuto fare se non divincolarsi per difendersi logicamente con qualche manata e qualche pugno.Non possiamo certamente dire chi lui abbia potuto colpire!. Il ragazzo riferisce che voleva solo entrare negli spogliatoi, come peraltro gli era stato concesso tra il primo ed il secondo tempo, per essere vicino ai compagni.Il cancello sorregge una rete alta 3 metri e non capiamo come l’arbitro possa aver scritto nel referto che qualcuno era riuscito a saltare la rete. In realtà il ragazzo è stato fatto entrare da un dirigente del Fermignano“.

Il Senigallia Calcio conclude ricordando che all’uscita dal campo sportivo “un dirigente (Angeloni) è stato oggetto di sputi. C’è una sola annotazione positiva in una domenica bestiale: un giocatore del Fermignano di origine maghrebina, nel momento in cui prendevamo la macchina, ci è venuto incontro per salutarci e scusarsi di quanto a noi accaduto! Questa e’ la cronaca di tutto quello cha abbiamo vissuto in prima persona! Il direttore di gara ha scritto nel suo referto delle totali falsità“.