Diversamente Giovani di nuovo al cimitero…
... ma per il momento, solo per un "sondaggio" con critiche e suggerimenti
A rimuovere la spessa patina impolverata che si era posata su questa rubrica con il tempo, questa volta ci ha pensato il caro amico, nonché lettore e commentatore affezionato di Senigallianotizie.it, Leonardo Maria Conti.
Queste le e-mail che mi/ci ha inviato (sono stato autorizzato a pubblicare testo e firma!) da cui si può comprendere l’ oggetto di discussione: il cimitero. Inoltre uno speciale invito ad un sondaggio, nonché alcune critiche affiancate a suggerimenti sul come migliorare alcuni dei servizi offerti in quest’area.
Questa è la prima:
“Buon pomeriggio,
leggendo i vari quotidiani on line cittadini, mi imbatto spesso sui manifesti funebri, dove è scritto che il trasporto delle salme, avviene tra l’obitorio comunale (Grazie basse) e la chiesa delle Grazie (Grazie alte). Mi chiedo anche per una questione di pubblica utilità: non sarebbe più logico creare in una struttura anche prefabbricata, situata nelle adiacenze del chiostro o prima del cancello di entrata? Credo che in questo modo, anche per i parenti del defunto, sia molto più facile seguirlo senza doversi arrampicare dalla uscita bassa fino alla chiesa. O addirittura riprendere l’auto dal parcheggio ed arrivare nella piazza adiacente alla chiesa delle Grazie. Possibilità che sarebbe normale nel periodo invernale o in caso di cattivo tempo. Gradirei un parere del signor Franco Giannini, prima di pubblicarlo perché nel luglio scorso sollevò il problema dal titolo “quando gli artigli della burocrazia toccano il caro estinto…“
Saluti. Leonardo Maria Conti”
A cui ha fatto seguito dopo appena 24 ore anche questa seconda:
“Ciao Franco,
penso che le problematiche cimiteriali abbiano bisogno di più puntate per sollevare i problemi esistenti e per avere un certo consenso da parte dei lettori e attenzione degli amministratori nostrani. Questa mattina sono andato al cimitero (Grazie alte) come semplice visitatore e sono arrivato alle seguenti conclusioni: entrata a fianco del chiostro vi è un vecchio cancello di ferro senza chiusura elettronica, presumo che rimanga aperto anche di notte. Nello stesso ingresso non vi è un cartello d’orario estivo ed invernale ma è presente prima del piccolo cancello elettronico d’entrata. A pensare male, con un grosso cancello aperto, volendo scavalcare quello piccolo qualsiasi malintenzionato può entrare indisturbato. Subito dopo il vecchio cancello di ferro, prima del fioraio, vi è un solo bagno alla turca, senza illuminazione. Sarebbe il caso di crearne uno con water e illuminato. In quello spazio è un pullulare di gatti, sporcizia e nessun punto luce per illuminare il luogo.
Il nostro camposanto è una città nella città. Se sono un visitatore che vengo da fuori per avere informazioni dove si trova la tomba di un defunto, sono costretto ad attraversare tutto il cimitero per recarmi a Grazie basse, dove è presente il custode che ha un pc con l’archivio delle posizioni. A questo punto mi chiedo: non è il caso eventualmente a pagamento di posizionare un totem informatico tipo quelli per la prenotazione degli esami di laboratorio a Grazie alte? Potrebbe essere posizionato sotto il portico subito dopo il fioraio prima dell’entrata cimiteriale. Inoltre, non sarebbe ora passata di dividere il cimitero in sezioni con cartellonistica visibile per i visitatori? In questo modo, dopo le informazioni del totem nei due ingressi principali, seguendo la toponomastica esistente, qualsiasi persona può trovare il proprio caro.
Infine, essendoci passato in prima persona il 3 marzo 2012, alle 12:30 di sabato (lo puoi scrivere per esteso) ho avuto un attacco cardiaco. Non è il caso di proporre qualche SOS tipo autostrada piazzato nei punti principali del cimitero dato che molti anziani non usano il cellulare? Quel giorno non lo avevo neppure io e mi son dovuto trascinare al parcheggio e non era presente nessuno. Il destino ha voluto che non era il mio tempo ma credimi è stata un’esperienza che non auguro a nessuno.
Quello che ancora non comprendo, è perché un autobus interurbano che passa sulla via Corinaldese abbia la fermata sulla stessa e non possa arrivare fino al parcheggio che tra l’altro è dotato di pensilina (vedi Linea 8 e x Corinaldo) e al ritorno con i bus interurbani che da Corinaldo sono diretti a Senigallia.
Credo che la città dei più e non solo il 2 novembre abbia maggiori attenzioni del presente. Vorrei ricordare a chi di dovere, dal sindaco agli altri pubblici amministratori, che il luogo accoglie tutti, quelli belli e quelli brutti. Buona domenica.
Leo“.
Dunque Leo mi chiama in causa per ascoltare il mio parere sulla prima e pone alla mia diretta attenzione la seconda. Bontà sua! Quindi non mi potevo tirare indietro o riassumere i contenuti delle due lettere, ma neppure farne un teleromanzo a puntate.
Il mio parere è quello di un cittadino qualunque, appartenente a questa “casta” con la c minuscola, e come tale è destinato a restare, quasi sempre, inesorabilmente inascoltato come anche in occasione dell’articolo menzionato da Leo.
Del resto, parafrasando Papa Francesco, chi sono io per giudicare questa proposta, queste critiche e queste soluzioni? Di getto mi verrebbe da dire che hai ragione, che ogni servizio che si offre al cittadino, fosse anche non di primaria necessità, ma magari solo un saporito companatico, lo riterrei cosa buona, civile e politicamente anche “furba” ed “accattivante” per qualunque amministrazione. Poi a quel che mi risulta la vecchia camera mortuaria è piccola e non offre di certo quella minima riservatezza ed intimità che i familiari dovrebbero e vorrebbero avere con il proprio caro defunto, ancora per quel breve lasso di tempo, prima della partenza finale.
Ma ritornando al quesito che poni, Conti, io immagino che potrebbe condurre a queste risposte da parte di chi legge o chi dovrebbe intervenire:
1) la solita immancabile risposta del “non ci sono soldi“, che chiude qualsiasi discorso a prescindere;
2) qualcuno con la puzza sotto il naso penserà “ma questo non c’ha un cavolo a cui pensare, con tutti i problemi di primaria importanza che abbiamo per sopravvivere!” (ed aggiungo io “e che non riescono a risolvere!“);
3) pensa poi, che nel nostro consiglio comunale siedono (se non vado errato!) solo tre consiglieri che hanno varcato la soglia dei sessanta anni, gli altri, tolto qualche cinquantenne (quindi non certo anziano), sono tutti giovanissimi (ed aggiungo, finalmente e fortunatamente). Di conseguenza, caro Leo, siamo obiettivi: come vuoi che i giovani possano essere colpiti da questi problemi? Per loro le priorità sono giustamente altre, quelle legate e relative alla vita e non alla morte. Non possiamo pensare che siano interessati alla cosa e chi ti possano quindi risolvere questi che sono tuoi e nostri dubbi di “persone informate dei fatti”, invece, dovute alle nostre età.
4) Sai, poi, quanti saranno coloro che gireranno il quesito mutandolo in “e se ci fossero i soldi, non sarebbe meglio allora sistemare le strade, mettere in sicurezza le scuole, costruire le case per chi è alla ricerca di un tetto sotto cui stare?“. Insomma il solito populismo, come lo definirebbe qualcuno. Se il frutto del desiderio di costoro, è condivisibile, la cifra da impiegare per ciascuna opera è però ben diversa, molto diversa per ciascun frutto.
Per il tuo primo caso: l’area, nell’entrata del cimitero delle Grazie (alte) ci sarebbe, almeno a livello di spazi. Ed anche io la butto lì una soluzione spara e fuggi. Credo che sarebbe sufficiente un prefabbricato in muratura o in infissi di alluminio e vetri (il meno costoso dei due e che comunque non credo abbiano un costo impossibile) e il cui onere potrebbe (dico potrebbe!) essere coperto dal Comune (con il meno costoso, imprestando per qualche ora un suo geometra affinché disegni un progetto il cui scopo principale sia la funzionalità, ma resti semplice, semplice ed economico) e principalmente da una sponsorizzazione di tutte le imprese di pompe funebri locali, i fiorai, le aziende edilizie interessate (appalti costruzioni loculi, manutenzioni, riparazioni), servizio di luce cimiteriale, visto che traggono il proprio sostentamento da questa “vita” cimiteriale. E per loro, quale eventuale riconoscimento da parte della cittadinanza, una bella targa con tanto di nome e cognome, mentre all’amministrazione un bel nastro da tagliare.
Ma sai come si dice Leonardo quando ti chiedono di toccare il portafoglio? “Voj ‘n occhi’??”
Per le critiche ed i suggerimenti esposti nella tua seconda e-mail, riconfermo di condividere con te quanto ben specificato. Ma io anche qui devo rammentarti che ho 73 anni e le mie risposte puzzerebbero di “conflitto d’interesse”. Capisci a me! Vedi sarei potuto andare in loco e scattare qualche foto, come a suo tempo ho fatto, per descrivere visivamente le condizioni di degrado che versa quella zona alta del cimitero. E per fare che cosa? Per continuare a ricevere (con la mancanza di fatti) le scusanti a copertura di queste situazioni ricorrenti, oramai compassionevolmente croniche?
Parli di cancello? Ma sai in quanti ci rideranno su dicendo “ma chi vuoi che ti viene a rubare una salma“. Almeno fintanto che non si legga qualche cosa sui giornali. A quel punto, per due giorni ne parlerebbero. Ho detto, ne parlerebbero!!
Parli dei bagni? Ma se non si riesce a risolvere questo problema nel corso degli eventi estivi di primaria importanza in città, se non con un “gli esercizi commerciali non possono rifiutarsi di concedere questo servizio”.
Parli di “paline“… ma se non le abbiamo in città, o quantomeno spesso le abbiamo, ma non aggiornate. Le vuoi al cimitero e per di più funzionanti?
Poi, caro Leo – e guarda che te lo dico con infinita simpatia e non certo per canzonarti (me ne guarderei bene) -, ma da quando in qua ti stai interessando di letteratura di fantascienza facendo concorrenza ad Isaac Asimov: le colonnine di SOS al cimitero. Per carità… utili, importanti, considerando l’età di coloro che frequentano con più assiduità il cimitero, ma…
Ma “costoro”, vedi di comprendermi, non hanno (o dicono di non avere!) neppure i quattrini per la vernice con cui dipingere gli attraversamenti pedonali, figuriamoci quanto da te giustamente sollevato e “virtualmente” risolto.
Ed ora, a questo punto, prepariamoci o al solito silenzio o al vomito incontrollato d’insulti.
leo
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