Senigallia, rinviato a giudizio imprenditore cinese per evasione fiscale
Quasi 1,5 mln di euro non versati secondo le fiamme gialle. La difesa: non era il titolare delle aziende tessili
Evasione di iva e irpef per, in totale, quasi un milione e mezzo di euro. E’ quanto contestato dalla Guardia di Finanza a un imprenditore cinese finito al centro di un blitz delle fiamme gialle nel marzo scorso in strada della Marina, a Senigallia.
L’uomo, un 42enne, è stato rinviato a giudizio per rispondere di varie accuse, tra cui l’evasione fiscale, l’occultamento dei libri contabili, la mancata adozione di misure antincendio, la mancata igiene degli edifici in cui i dipendenti lavoravano e dormivano. Contestazioni che si riferiscono a fatti compresi tra il 2009 e il 2013, a cui risponderà il prossimo 21 gennaio 2016, quando si terrà l’udienza.
Difeso dall’avv. Stefano Mengucci, l’uomo – a cui sono già stati sottratti beni e conti per quasi 400.000 euro – sostiene di non essere il titolare delle aziende tessili senigalliesi, ma solo un amministratore, pertanto non responsabile dell’evasione fiscale.
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