Lega Nord Senigallia: “la teoria gender esiste, genitori vigilino su cosa la scuola insegna”
Il partito risponde a Normalmente Senigallia: "è in atto un vero e proprio lavaggio del cervello"
E’ chiaro che un semplice volantino non può informare e neanche spiegare in maniera esauriente che cosa sia la teoria e la cultura gender, ma la distribuzione dello stesso è stato sufficiente per scatenare la furia delle solite sentinelle del politicamente corretto.
Anzi l’associazione Normalmente Senigallia si è immediatamente affrettata a scrivere un comunicato definendo noi della Lega Nord dei “truffatori culturali” che da quelle parti è sinonimo di razzisti, bigotti, sessuofobi, omofobi, cialtroni e infinitamente stupidi. E’ chiaro che l’intenzione del comunicato è un’altra: ribadire che la cultura gender non esiste !!!
Una bugia e una falsità smentita dai fatti: l’Unicef (ossia l’ONU) il 9 novembre 2014 ha emanato una direttiva dal titolo “Eliminating Discrimination Against Children & Parents Based on Sexual Orientation and/or Gender Identity” in cui vengono spiegati in maniera sintetica tutti i dogmi dell’ideologia di genere.
In aggiunta questo documento propone esplicitamente che i vari Stati cambino la propria legislazione ovviamente con la scusa di combattere le discriminazioni. La stessa Unione Europea nel 2010 (riunione del Comitato dei Ministri Europei) ha invitato i diversi Stati ad introdurre nella scuola appositi momenti di sensibilizzazione degli studenti sulle tematiche della discriminazione verso gay e lesbiche: in concreto si devono utilizzare le esperienze delle associazioni LGBT per informare i bambini sulle “nuove realtà” delle “famiglie omosessuali”.
In Francia, due anni fa, il governo Hollande ha reso obbligatorio (attenzione non facoltativo, ma obbligatorio) un nuovo insegnamento: sostanzialmente questo programma si prefigge come scopo di sostituire le categorie mentali come quella di “sesso” con il concetto di “genere”, nel senso che le differenze tra uomo e donna non sono basate sulla natura, ma sono dovute ad un risultato storico e dalle diverse condizioni sociali. Lo stesso programma raccomanda alle scuole (soprattutto a quelle dell’infanzia) di combattere gli stereotipi sessuali fin dalla più tenera età, di decostruire l’ideologia della complementarietà; è richiesto di prevenire il processo di differenziazione basato sul genere sessuale, e l’acquisizione psicosociale da parte del bambino della sua identità sessuale. Capito? In Francia agli insegnanti viene ordinato di reprimere la tendenza naturale dei bambini a sentirsi maschi o femmine. Per chi volesse approfondire questo abominio può trovare ampia documentazione nel libro UniSex di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta.
E in Italia? Il governo Monti ha emanato delle linee guida ovviamente con la solita scusa: “strategia nazionale per la prevenzione della discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”, una direttiva strategica a cui il governo Letta ha fornito un finanziamento di 10 milioni di euro. Lo scorso novembre è stato depositato in Senato un disegno di legge, il ddl n. 1680 che vuole introdurre l’insegnamento del gender nelle scuole, sul modello francese in nome del progresso e della non discriminazione. E’ firmato da una schiera infinita di parlamentari soprattutto del PD. Lo si può leggere qui.
In conclusione noi della Lega Nord ci rivolgiamo a tutte le famiglie di Senigallia affinché veglino con attenzione sugli insegnamenti che vengono impartiti a scuola ai loro figli soprattutto a quelli che data la loro età non hanno la possibilità di difendersi ad un vero e proprio lavaggio del cervello. E soprattutto di dubitare verso coloro, che con furia sospetta, vi dice che la teoria del gender non esiste, anzi non è mai esistita.
da Il coordinamento della Lega Nord Senigallia
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!