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“Consorzio di Bonifica, questo sconosciuto: i senigalliesi quanto sono informati?”

Il consigliere comunale del MoVimento Cinque Stelle Riccardo Mandolini interviene sull'argomento in Commissione

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Riccardo Mandolini

Il 14 settembre scorso si è riunita la seconda commissione consiliare e come ordine del giorno c’era un approfondimento sul Consorzio di Bonifica Marche; tema molto sentito dal MoVimento 5 Stelle anche in Regione e per il quale si sono svolti, in alcuni Comuni (e Senigallia?), degli incontri tra amministrazioni, Consorzio e i cittadini.


Molte, dunque, sono state le domande fatte da me al Presidente del Consorzio ed all’assessore Memè come, ad esempio, se il Consorzio può prendere appalti dai comuni, oppure se fra le competenze del Consorzio e alcune nuove competenze che si è deciso di attribuire all’Azienda Servizi Ambientali (ASA) di cui il nostro Comune fa parte, apparentemente uguali a quelle del Consorzio, ci potessero essere sovrapposizioni.

Mi è stato risposto che il Consorzio svolge lavori per i consorziati, mentre l’ASA può prendere incarichi dai comuni, o partecipare a gare d’appalto per la pulizia del ciglio delle strade, dei fossi e per la manutenzione degli stessi. Non si è capito cosa possa succedere se i fossi dei comuni rientrino fra i terreni appartenenti al Consorzio.

Alla mia richiesta se il Comune di Senigallia possiede dei terreni che fanno parte del Consorzio, dopo aver verificato seduta stante on-line con un loro tecnico, è emerso che il Comune di Senigallia ha due terreni che ci rientrano per cui dovrà pagare il contributo che il Consorzio richiede ai propri consorziati per circa 40 euro.
Piccola cosa per il Presidente del Consorzio e per gli altri presenti, ma non per noi perché con i 40 euro dai Comuni (anche quello di Senigallia), i 50 euro (o più) da ogni consorziato, questo Consorzio accumulerà milioni di euro, e senza che molti sappiano per cosa pagano! 5.000.000 di euro secondo le previsione del Presidente, che con fierezza ha dichiarato che nel territorio marchigiano il 50% dei consorziati ha già pagato e, in quello della provincia di Ancona, addirittura il 55%.

In modo un po’ ostentato, il Presidente ci ha anche ricordato che, nel territorio senigalliese, ci sono state ben 82 segnalazioni da parte di consorziati. Un dato che, secondo noi, non ha gran significato se non ci fa prima sapere quanti consorziati ci sono nel Comune di Senigallia (informazione che abbiamo già richiesto e che stiamo aspettando ci arrivi per mail, come preannunciato), perché se le 82 segnalazioni sono fatte tutte da persone diverse a fronte di un centinaio di consorziati, ben venga il Consorzio, ma se sono fatte a fronte di 200 o più consorziati, sarebbe anche possibile  che molti abbiano pagato (o pagheranno) non sapendo neppure che cosa, né quali siano i servizi di cui possono usufruire.

Alla domanda, formulata per sapere se il contributo che i consorziati devono versare sia obbligatorio o no e, se no, cosa succede a chi non lo paga, il Presidente mi ha risposto dicendo che il contributo è meglio chiamarlo tassa, perché ha la natura di tassa in quanto fiscalmente detraibile (per un 1/3), dunque è obbligatorio.
Ed ha affermato che era “stanco” di vincere ricorsi promossi da persone che lo contestavano; anzi, ha ribadito quasi con tono di minaccia, che in futuro avrebbe richiesto di far pagare le spese legali a chi iniziava una procedura di ricorso.

Davvero strano quello che sostiene il Presidente sull’obbligatorietà del contributo, perché l’ampio quadro giurisprudenziale risulta invero piuttosto controverso in merito alla legittimità del contributo richiesto (basterebbe consultare la sentenza della Corte di Cassazione n.2241 del 06.02.2015 e confrontarla con numerose altre emesse in precedenza).
Quindi, mi sono rimasti parecchi dubbi e nell’attesa di sapere cosa accade a chi non paga (a cui non ha risposto) volevo aggiungere se, in tal caso, costui si ritroverebbe (dopo alcuni solleciti?) nella cassetta postale la cartella di Equitalia oppure, semplicemente, perderebbe il diritto ad ottenere i servizi che il Consorzio potrebbe fornirgli.

Sarebbe assai conveniente che dietro pagamento annuale di 40 o 80 euro in base alle caratteristiche del terreno un agricoltore possa chiamare il Consorzio ogni volta che il suo fosso necessiti di pulizia e di manutenzione in genere; oppure, succederà che dovrà pagare altro denaro per l’esecuzione dei lavori?
Queste sono le domande che ho rivolto durante la commissione nell’interesse dei cittadini, ed altre ne potevano seguire ma, con la scusa che “si era fatto troppo tardi” pur essendo le 20:00 o poco più, il Presidente della commissione Gregorini, capogruppo del PD, ha deciso che doveva bastare lì e che, se avessi avuto altre domande, avrei potuto chiedere la convocazione di altre commissioni.
E siccome non è stato sufficiente che io mi indignassi per il fatto che, benché li avrei impegnati ancora per non più di un’altra mezz’ora, ciò non mi sia stato consentito, posso fin d’ora annunciare (senza timore d’essere smentito) che a breve faremo di nuovo sentire la nostra voce sull’importante argomento.

da Riccardo Mandolini – consigliere comunale MoVimento 5 Stelle

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