Senigallia: Paradisi, “la triste parabola politica del ‘maggiordomo’ Perini”
L'esponente di Unione Civica: "l'ex candidato sindaco pronto a tradire, Mangialardi gli ha promesso ruolo di consigliere delegato"
Maurizio Perini ha scoperto le sue carte truccate. Carte che, per chi conosceva il personaggio, erano già note fin dal giorno della discesa in campo prima delle elezioni.
Una candidatura voluta e politicamente sponsorizzata da Mangialardi che mirava a rompere lo schieramento avversario e trovarsi un fronte opposto con quinta colonna incorporata. Il buon Mangialardi attribuì questo incarico al giovane scout politico Maurizio Perini, già dimostratosi nella scorsa legislatura un perfetto maggiordomo della maggioranza. “Signorsì”, rispose il Perini, particolarmente suggestionato dai detentori di ogni piccolo potere. Gli elettori ricorderanno la campagna elettorale di Perini, già uomo di Forza Italia, poi del Popolo della Libertà, poi del gruppo misto, poi dell’Udc, poi di lista “Progetto Comune” (sedicente avversaria di Mangialardi), ora di maggioranza. Mai una parola di critica nei confronti della precedente amministrazione. Solo attacchi scomposti, con l’aria un po’ insolente del professorino che tutto sembra sapere ma nulla ha mai da dire, verso la vera opposizione. Un percorso senza dubbio “coerente” con il personaggio che di coerenza ha avuto sempre e solo il cambio bandiera ad ogni stormir di fronda.
“Ha fatto proposte sulla protezione civile che noi abbiamo accolto” ha tuonato il suo tutor politico Mangialardi (che nemmeno si è accorto degli errori di sintassi che straripavano nella sua relazione programmatica). La foglia di fico del “tradimento” dei propri elettori si chiama dunque “Protezione civile” che, da oggi, si gioverà delle geniali e irresistibili proposte del’ex candidato a sindaco Maurizio Perini. Per il quale è pronto lo sgabello (parlare di “poltrona” è eccessivo) di consigliere delegato per la Protezione Civile (come ci ha riferito un consigliere di maggioranza piuttosto alterato).
Sono i “trenta denari” stabiliti per il passaggio ufficiale (Perini ha sempre votato nei primi consigli comunali con la maggioranza) nelle truppe cammellate del sindaco. Resta l’amarezza per quei ragazzi che gli hanno permesso di essere eletto e mettersi al servizio del sindaco e per quegli elettori (pochi per fortuna) che in lui avevano creduto e che avevano sperato nella sincerità dei suoi finti propositi e dei suoi ipocriti proclami.
Inutile, ma doveroso, ricordare che qualcuno lo aveva già detto.
Continuare a rammentare che: A) Senigallia sette-7 assessori UNO in più che in consiglio regionale? B) molte foto al giorno c'imprimono in testa la bellezza del ricciolino. s.n.d.610
http://lospigolatore.blogspot.it/search?q=intervista+maurizio+perini
E questo è il passo dell'intervista che fa da premonitore all'evento, che per me era scontato.
:"....G – Poche assenze, sempre composto, pochi gli interventi e ribelle nei confronti del gruppo di appartenenza che poi è quello di un organo di “opposizione”. Allora mi vien da pensare male, come faceva il buonanima Andreotti, visto mai che però non faccia centro: l’ opposizione ti va stretta e anche tu, sembra, stia posando lo sguardo e stia facendo progetti per sederti sugli scranni dirimpettai??. E ti dico questo, forte di un commento da te pubblicato su FB nel post elezioni:”… Renzi ed il Pd non sono la mia casa politica, l’ho sempre detto, ma ora spero che faccia le cose che dice di voler fare. Alternativa democratica non c’è….”. Lanci, insomma, queste occhiate ai tuoi dirimpettai che fanno sorgere qualche interrogativo, che spero, ora, tu qui, ci risolva.
P – Rimettiamo allora in fila i tanti punti trattati. Il tema di essere ribelle è dovuto al fatto che quel sistema operativo riconosce i voti a seconda di quella che è l’appartenenza. Essendo io d’opposizione, spesso quando ci sono delle cose, mi capita di votare con la maggioranza e da quello deriva il fatto che risulta un voto contrario a quella che dovrebbe essere la mia appartenenza al gruppo di opposizione. In realtà il mio percorso è stato abbastanza chiaro. Ho avuto la fortuna di entrare in Consiglio Comunale in un momento nel quale probabilmente tutto l’asse politico non soltanto locale ma anche nazionale stava cambiando. Il PD è diventato tutt’altra cosa oggi rispetto a quello che era 5 anni fa e quindi io voglio vedere anche come si presenterà. Sicuramente quella non è la mia casa, io lo ribadisco, la tradizione comunque comunista, post comunista non è la mia casa. Io vengo da una tradizione che è quella liberale soprattutto ed anche democristiana. So certamente che la DC è un partito che non potrà rinascere. I grandi partiti basati sugli ideali sono finiti. Il PD di oggi mi sembra molto, ovviamente con numeri molto più alti, questo bisogna darne merito a Renzi, sembra molto la prima Forza Italia....."
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