Fermati per sfruttamento della prostituzione e rilasciati: sono i fidanzati delle lucciole
Svolta l'udienza di convalida per i due rumeni coinvolti nella vicenda del tentato omicidio a Senigallia: erano le vittime
Convalidato il fermo e subito rilasciati. E’ questo l’esito dell’udienza di convalida tenutasi ad Ancona, nella mattinata di venerdì 11 settembre, davanti al Gip Antonella Marrone che ha rimesso in libertà i due rumeni fermati dai Carabinieri di Senigallia per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
C.C.I. e M.G.A., rispettivamente di 31 anni e 25 anni, originari della Transilvania (da qui il nome dell’operazione) erano finiti a Montacuto per via dei forti indizi di colpevolezza rinvenuti dai militari a loro carico. Indizi che dal giudice però non sono stati ritenuti schiaccianti, dato che deve ancora essere tutto dimostrato che abbiano percepito proventi dall’attività di prostituzione delle due lucciole con le quali i due rumeni si sarebbero dichiarati fidanzati.
Si complica dunque il quadro su cui gli inquirenti stanno cercando di far luce, dopo il tentato omicidio avvenuto la notte del 21 luglio in via Podesti, a Senigallia. I due giovani di 25 e 31 anni, difesi dagli avvocati Roberto Paradisi e Genny Giuliani, avrebbero una relazione sentimentale con le due ragazze che si prostituiscono in maniera autonoma sulla statale 16 “Adriatica”, motivo per cui vacilla ora l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
“La vicenda non è come è stata dipinta sugli organi d’informazione in questi giorni – commenta Paradisi: innanzitutto i nostri assistiti non sono complici degli aggressori ma le vittime del tentato omicidio; ma soprattutto non sfruttano le due ragazze perché sono i loro fidanzati. Siamo quindi soddisfatti che il giudice abbia compreso la situazione rilasciandoli immediatamente dopo l’udienza di convalida“.
“Situazione che deve essere sicuramente approfondita – continua l’avvocato senigalliese – dato che siamo solo alla fase iniziale delle indagini, ma c’è da aggiungere che sono stati rilasciati perché non sussiste il pericolo di fuga dato che erano in partenza per la Germania solo per motivi di lavoro“.
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