“Ventimilarighesottoimari in Giallo”, il Festival si è concluso con il tutto esaurito
Mangialardi: “Edizione che consolida il Festival tra i principali eventi estivi”
La quarta edizione di “Ventimilarighesottoimari in Giallo” si è conclusa come era iniziata, e cioè con il tutto esaurito alla Rotonda per la presentazione del documentario Un solo errore di Matteo Pasi, dedicato alla strage di Bologna del 2 agosto 1980.
La grande presenza di pubblico per il tradizionale appuntamento con la Valigetta della Legalità e il romanzo civile, ha confermato ancora una volta la bontà di una formula che, a fianco della presentazione delle ultime novità della letteratura gialla e noir, riesce sempre a offrire un momento di riflessione sulla storia del nostro Paese per conservare la memoria e non smettere mai di ricercare la verità.
Con il titolo Un solo errore, tratto dalla frase pronunciata da una donna in una delle tante testimonianze contenute nel documentario, Pasi ha voluto di sottolineare l’unico grave errore che nel 1980 venne commesso dai terroristi: scegliere Bologna come obiettivo nel cinico tentativo di colpire la democrazia. La città, invece, in quei giorni seppe reagire con grande maturità, manifestando il proprio sdegno e riappropriandosi delle piazze cittadine come luoghi della democrazia. Oltre alle numerose interviste, il documentario mostra le drammatiche immagini di una Bologna ferita, ma non piegata dalla bomba e racconta il costante impegno dall’Associazione dei familiari delle vittime al fianco dei magistrati.
E proprio in rappresentanza della stessa Associazione, che negli anni è divenuta un punto di riferimento anche per i familiari delle vittime di altre stragi rimaste impunite in Italia, all’incontro ha preso parte Mario de Marchi, che in quel tragico 2 agosto di 35 anni fa perse la madre e un fratello. Una testimonianza toccante la sua, in cui la volontà di continuare a cercare la verità per scoprire i mandanti si coniuga con un messaggio di speranza e umanità: “La vita – ha detto De Marchi – è un bene comune che va difeso sempre e da tutti: questo deve essere il fondamento sui cui costruire la nostra democrazia”.
“Un’edizione – commenta soddisfatto il sindaco Maurizio Mangialardi – che consolida il Festival tra i grandi appuntamenti della nostra programmazione estiva. La risposta ricevuta dal pubblico che ha affollato tutte le iniziative è la dimostrazione di una città che continua a far crescere il profilo culturale della regione Marche. La presenza in questi giorni a Senigallia di grandi scrittori e romanzieri come Petros Markaris e Stefano Benni, così come l’eccezionale mostra dedicata a Dylan Dog realizzata in collaborazione con la Sergio Bonelli Editore e le emozioni che ci ha dato Paola Donatiello con le storie dei desaparecidos argentini, hanno un doppio importante significato: da un lato la capacità dell’Amministrazione comunale di costruire eventi culturali di assoluta qualità, dall’altro l’irresistibile attrazione che Senigallia esercita sui grandi della letteratura nazionale e internazionale, attrazione che certifica ulteriormente la bontà del nostro progetto. Un sentito ringraziamento anche alla Fondazione Rosellini che ha collaborato alla realizzazione del Festival, arricchendolo anche con le suggestive visite guidate gratuite alla Camera Gialla”.
Intanto, terminato il Festival, continua la mostra Dylan Dog. Detective dell’Incubo allestita a Palazzo del Duca. L’esposizione resterà aperta fino al 20 settembre, tutti i giorni dalle ore 21 alle ore 24, e dal 21 settembre al 1° novembre, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 16,30 alle ore 19,30. Il costo del biglietto intero è di 3 euro, 1 euro per gli under 18.
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