Senigallia: Bilancio 2015, polemica amministrazione comunale-Cna
Giuseppe Maddaloni: "imposizione fiscale ai massimi, perché non si tagliano le partecipate?"
Il Bilancio 2015 approvato dalla Giunta continua a far discutere a Senigallia. Polemica infatti tra l’amministrazione comunale e Giuseppe Maddaloni, responsabile regionale Cna per le imprese, nel corso della presentazione della 25° edizione della Fiera Campionaria, che parte venerdì 21 agosto.
“La crisi economica– al di là di quello che ci viene detto – non è affatto terminata – aveva esordito il sindaco Maurizio Mangialardi – . Noi stiamo investendo in progetti che sostengano le imprese del territorio, non siamo noi ad aumentare le tasse. Ci sono imposizioni che colpiscono o colpiranno tutti i Comuni e che non sono colpa dell’amministrazione comunale (un evidente riferimento alle critiche già pervenute in tal senso da parte di Cna Senigallia e non solo), quindi non è il momento di dare responsabilità ad altri: sarebbe invece opportuna un’unione di intenti tra Comuni e aziende, per realizzare iniziative come la stessa Fiera Campionaria”.
“Spiace che Mangialardi (nel frattempo andatosene per un altro impegno istituzionale) prenda le nostre proposte come critiche, perché noi auspicavamo solo l’apertura di un confronto – ha replicato Maddaloni -. Ci preoccupa che il sindaco di Senigallia, che è anche presidente Anci, descriva queste imposizioni fiscali come qualcosa di ineluttabile, come se dovessimo rassegnarci”.
Stizzita la replica dell’assessore al Bilancio Gennaro Campanile: “è anche grazie al Bilancio che viene contestato che la Fiera Campionaria può essere realizzata: costa 23.000 euro e fa parte di una serie di eventi che abbiamo deciso di confermare. Abbiamo voluto difendere il turismo e il sociale, ma se questa formula a Maddaloni non va bene, la Fiera può senz’altro essere soppressa”.
“Non ho mai parlato di abolire iniziative vitali – ha precisato l’esponente di Cna -, ma su alcuni aspetti, si vedano le società partecipate, si possono fare altre scelte, per risparmiare. Noi siamo preoccupati perché basta guardarsi attorno per notare quante attività aprono e chiudono nel giro di sei mesi. Non c’è occupazione stabile e ai miei associati non posso certo presentare questa situazione come qualcosa di ineluttabile, per la quale non c’è niente da fare”.
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