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Ventimilarighesottoimari in Giallo, in tanti per Dylan Dog e Giampaolo Simi – FOTO

Molto interesse per la rassegna. Il 21 arriva a Senigallia Petros Markaris, il grande giallista greco

Centro Il Maestrale
Il pubblico alla mostra su Dylan Dog a Senigallia

La gente in piedi lungo le scale di Palazzo del Duca con la fila che arriva fino alla Piazza. Non è il pubblico accorso per un concerto rock ma è invece il popolo dei Dylaniani, gli appassionati di Dylan Dog che non si sono voluti perdere le visite guidate alla mostra di Senigallia organizzata dal Comune e dalla Fondazione Rosellini condotte dagli sceneggiatori e disegnatori del popolare fumetto di Bonelli.

Più di duecento persone (parecchie per problemi di capienza delle sale hanno dovuto rimandare la visita ai prossimi giorni) hanno ascoltato i racconti di Angelo Stano, Paola Barbato e Gianfranco Manfredi che hanno consentito di conoscere gli aspetti più segreti di Dylan Dog. Un viaggio affascinante attraverso il personaggio che, nato nel 1986, ha rivoluzionato gli schemi e modelli del fumetto italiano, suscitando l’interesse di una grande fetta di lettori (in prevalenza giovani e donne) che si riconoscevano in una persona percepita non come eroe ma piuttosto come un soggetto normale, con tutte le sue fragilità e debolezze. Paola Barbato, una delle sceneggiatrici più importanti di Bonelli, parlando dell’evento di Palazzo del Duca non usa mezzi termini: questa di Senigallia – dice – è senz’altro la più bella mostra su Dylan Dog che sia mai stata fatta.

La rassegna si era aperta nel pomeriggio di mercoledì 19 agosto con la presentazione del libro di Giampaolo Simi cosa resta di noi, opera giudicata da gran parte della critica come uno dei migliori romanzi gialli della stagione. Simi, intervistato dalla giornalista televisiva Francesca Alfonsi, ha scritto un libro di grande suggestione e qualità letteraria ambientato nella spiaggia viareggina e caratterizzato da un registro narrativo che alterna toni ironici e dolorosi. Simi (che oltre ad essere scrittore è anche sceneggiatore di fortunate serie televisive poliziesche) ha sottolineato come il giallo abbia negli ultimi anni in Italia ampliato il proprio raggio d’azione ed il proprio campo d’osservazione e come ormai molti romanzi di generi diversi prendano in prestito dal noir trovate e moduli narrativi.

Il pubblico alla mostra su Dylan Dog a SenigalliaIl pubblico all'appuntamento su Dylan Dog a SenigalliaIl pubblico alla mostra su Dylan Dog a Senigallia

E dopo il programma di giovedì 20, ecco che a “Ventimilarighesottoimari in Giallo” è il giorno di Petros Markaris. Venerdì 21, infatti, l’intera giornata del Festival sarà dedicata al grande scrittore greco, dalla cui penna è nata la celebre saga del commissario Kostas Charitos, che lettori e critica di tutto il mondo hanno subito ribattezzato “il fratello greco di Maigret” e “il Montalbano di Atene”.

Intellettuale poliedrico e di grande talento, scrittore di opere teatrali, Markaris ha anche collaborato con il grande regista greco Theo Angelopoulos nei film I giorni del ’36, Alessandro il Grande, Il passo sospeso della cicogna, Lo sguardo di Ulisse (Premio speciale alla Giuria di Cannes nel 1995), L’eternità e un giorno (Palma d’oro a Cannes nel 1998). Attento osservatore della crisi greca, che fa da cornice ai suoi romanzi polizieschi, negli ultimi anni Markaris ha tentato di offrire ai suoi lettori la propria interpretazione sulla genesi e la successiva evoluzione del tracollo sociale ed economico che ha colpito il paese ellenico, attraverso gli occhi e le gesta del commissario Charitos, impegnato a risolvere i più efferati omicidi che scuotono un’Atene messa in ginocchio dalle tensioni sociali e dalle politiche della Troika.

Con il libro Titoli di coda, che l’autore presenterà alle ore 21,30 alla Rotonda insieme ad Alberto Sironi, regista della fortunata serie televisiva sul commissario Montalbano, Markaris ha concluso la cosiddetta “Trilogia della Crisi”, composta anche da L’esattore (2012) e Resa dei conti (2013). In realtà, cenni alla grave situazione greca erano già presenti nel romanzo Presititi scaduti (2011), mentre nel magistrale Si è suicidato il Che (2003), ambientato nell’euforico clima pre olimpico di Atene, Markaris aveva iniziato a individuare i guasti prodotti dal malcostume delle classi dirigenti del proprio Paese: dalla piccola e grande corruzione all’urbanizzazione selvaggia, dall’arricchimento facile e illegale all’individualismo sfrenato.

L’appuntamento di venerdì, dunque, rappresenta un’occasione da non perdere per gli amanti del genere, ma anche per chi vuole comprendere meglio le dinamiche della crisi greca. Ma la giornata dedicata a Markaris inizierà già nel pomeriggio, alle ore 18,30 al cortile della Rocca Roveresca, con l’incontro intitolato I Labirinti di Atene, dove lo scrittore discuterà con il pubblico sul ruolo della crisi economica nei suoi romanzi. Alle ore 20, poi, ci si sposterà alla terrazza della Rotonda per un aperitivo a base di olive greche, ascoltando la lettura delle più belle pagine dei suoi libri a cura del Circolo dei lettori di Senigallia.

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