Senigallia: “contro trivellazioni e Sibilla serve l’unità della comunità locale”
La Città Futura: "problema molto serio, dal centro-destra travisamento della realtà"
A leggere i comunicati stampa di questi giorni in merito alla mozione in discussione in Consiglio Comunale contro le trivellazioni in Mare Adriatico e contro lo stoccaggio della CO2 previsto nel progetto Sibilla, c’è il rischio consistente che la demagogia, i maldestri tentativi di primogenitura, il travisamento della realtà prendano il sopravvento rispetto ad un problema molto serio che va affrontato con scrupolo e con la più forte unità della nostra comunità locale se si vuole veramente salvaguardare il nostro ambiente, il nostro Mare Adriatico e i settori economici del turismo e della pesca.
Al centro destra di Senigallia va allora ricordato che non è il decreto “Sblocca Italia” che ha permesso l’attivazione del progetto Sibilla, cioè lo stoccaggio della pericolosissima CO2 davanti la costa della nostra città, in un’area cioè che tutti sappiamo sismica.
Tutto prende avvio con il Decreto Legislativo 14 settembre 2011 n. 162 in materia di stoccaggio geologico del biossido di carbonio: e questa improvvida normativa è stata emanata proprio dall’ultimo Governo Berlusconi (maggioranza Popolo della Libertà più Lega).
D’altronde che ci si poteva aspettare da forze politiche che hanno sempre negato i cambiamenti climatici? Infatti, invece che puntare sulle energie rinnovabili e sulla diminuzione dei gas serra alteranti, Forza Italia e Lega, con quel decreto, hanno permesso in Italia tecniche, come lo stoccaggio geologico della CO2 e il progetto Sibilla, in ossequio ai desiderata delle industrie energivore e inquinanti che vogliono continuare ad avvelenare impunemente la nostra atmosfera.
La Città Futura ha denunciato la pericolosità del Decreto “Sblocca Italia” non appena è stato emanato dal Governo Renzi (settembre 2014) e su questo ha coinvolto, com’è giusto, il Consiglio Comunale di Senigallia e la maggioranza di cui facciamo parte.
D’altra parte è evidente che lo scontro su questioni come queste, e su molte altre ormai (come quelle legate alla gestione del territorio, alle prerogative amministrative, alla gestione dei bilanci…), si gioca più sulla contrapposizione tra governo centrale e istituzioni locali e supera necessariamente gli schieramenti politici.
Non a caso, a seguito dell’impegno e della mobilitazione dei consiglieri comunali di Città Futura, nel dicembre del 2014, il Consiglio Comunale di Senigallia ha approvato una mozione per chiedere, tra l’altro, il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del decreto legge “Sblocca Italia”, e, successivamente, la nostra Regione, nel gennaio 2015, ha fatto quel ricorso.
La questione della difesa dell’ambiente, del nostro mare in particolare, dagli attacchi speculativi che, mirando a un profitto di pochissimi, rischiano di rovinare irreparabilmente un bene di tutti, fonte di vita e di lavoro per le nostre comunità, è troppo seria e importante per dividersi in schermaglie inutili e su ridicole questioni di primogenitura.
C’è bisogno di tutti quelli che su questa battaglia già ci sono e possibilmente di altri ancora.
Si potrebbero ricordare le numerose battaglie combattute in questi anni da La Città Futura, dall’Amministrazione tutta e dal Sindaco in particolare, come quelle contro il rigassificatore di Falconara, o come quelle contro l’elettrodotto Fano-Teramo e la centrale termoelettrica di Corinaldo.
Alcune di queste battaglie sono state vinte, vedi Centrale termoelettrica di Corinaldo o elettrodotto Fano-Teramo, proprio perché c’è stata unione tra tante forze, comitati di cittadini, partiti, istituzioni locali, altre sono ancora in corso.
Per questo come Città Futura abbiamo focalizzato sul dispositivo il nostro lavoro nella terza commissione consiliare che ha discusso la “Mozione contro le trivellazioni nel mare Adriatico e contro lo stoccaggio geologico di CO2 – Progetto Sibilla”.
Noi crediamo che le questioni in campo siano complesse e con livelli amministrativi diversi. Per questo abbiamo proposto di superare e meglio organizzare e articolare gli impegni previsti dalla Mozione Paradisi-Rebecchini, anche a fronte degli emendamenti presentati dal M5S, perché quegli impegni erano sicuramente riduttivi e poco incisivi.
Noi pensiamo che per vincere questa battaglia e impedire che questi pericolosi progetti abbiano a realizzarsi sarà assolutamente necessario coinvolgere al massimo i cittadini, i comitati, le altre amministrazioni locali, le realtà economiche e sociali del nostro territorio, la Regione Marche e anche la rappresentanza istituzionale della Macroregione Adriaticoionica.
Sarà inoltre importante ricorrere in tutte le sedi, della giustizia amministrativa e costituzionale, contro ogni decreto e provvedimento amministrativo che favorisca la deriva petrolifera e contrastare i provvedimenti con l’azione amministrativa quotidiana (osservazioni ai progetti, emanazione di pareri sfavorevoli, dinieghi di autorizzazioni di competenza ecc). Anche a tal fine riteniamo utile la promozione di un referendum sia sugli Articoli 37 e 38 del Decreto Sblocca Italia, sia sull’Art. 35 del cosiddetto Decreto “Passera” (o Decreto “Sviluppo”) del 2012 che riguarda i procedimenti in mare entro le 12 miglia. Alcune Regioni si sono già attivate dobbiamo spingere anche la Regione Marche ad aderire.
Questi sono i nostri impegni che abbiamo proposto agli altri consiglieri comunali.
Ci auguriamo perciò che si possa raggiungere una condivisione larga e coesa che faccia fronte comune per scongiurare gli sciagurati progetti di ricerca, prospezione, estrazione di idrocarburi e di stoccaggio della CO2 nel nostro amato Mare Adriatico.
GLI IMPEGNI PROPOSTI DALLA LISTA “LA CITTA’ FUTURA” ALLA “MOZIONE CONTRO LE TRIVELLAZIONI NEL MARE ADRIATICO E CONTRO LO STOCCAGGIO GEOLOGICO DI CO2 – PROGETTO SIBILLA”
Il Consiglio Comunale di Senigallia
Impegna il Sindaco, anche in qualità di Presidente Regionale ANCI e l’intera Giunta a farsi promotori di incisive iniziative nei confronti del governo centrale coordinando anche i comuni della costa Marchigiana, affinché il governo cancelli le attività previste di prospezione e ricerca, i progetti di trivellazione e stoccaggio, perché il mare possa continuare ad essere ancora nostro preservando l’ecosistema dell’Adriatico e i settori dell’economia turistica e della pesca.
In particolare
Impegna il Sindaco di Senigallia, anche in qualità di Presidente Regionale dell’ANCI, e l’intera Giunta a:
– farsi promotore di un incontro con i sindaci rivieraschi, anche dell’altra sponda adriatica e con i cittadini sia contro lo Sblocca Italia, sia contro le altre iniziative ancora pervicacemente indirizzate allo sfruttamento dei combustibili fossili;
– ricorrere in tutte le sedi, della giustizia amministrativa e costituzionale, contro ogni decreto e provvedimento amministrativo che favorisca la deriva petrolifera e contrastare i provvedimenti con l’azione amministrativa quotidiana (osservazioni ai progetti, emanazione di pareri sfavorevoli, dinieghi di autorizzazioni di competenza ecc);
– attivare forme di confronto e collaborazione con i tanti comitati che sono attivi sui territori aprendoli alle attività economiche colpite dalla deriva petrolifera (turismo, pesca, agricoltura ecc.);
– coinvolgere formalmente la rappresentanza istituzionale della Macroregione Adriaticoionica affinché concorra in tutte le sedi e in collaborazione con gli enti locali adriatici ad impedire che i progetti in oggetto abbiano a realizzarsi;
– inviare copia di questa mozione alle amministrazioni comunali marchigiane della riviera adriatica;
– chiedere ai parlamentari eletti nella regione un impegno concreto volto a modificare le normative in atto;
– farsi parte attiva affinché la Regione Marche, ribadendo il suo impegno a tutto campo sui ricorsi alla giustizia amministrativa, anche in concorso con le altre Regioni:
1. blocchi l’iter del Progetto di stoccaggio di CO2 denominato“Sibilla”, progetto a cui la Regione Marche ha dato, sino ad oggi, parere favorevole;
2. chieda al Governo una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, cioè sino a quando il Governo non definirà e sottoporrà a valutazione ambientale strategica i piani relativi a queste attività e alle strategie di decarbonizzazione della nostra economia;
3. chieda al Ministero dell’Ambiente Italiano il coinvolgimento degli altri stati che si affacciano sull’Adriatico, come Croazia, Montenegro ed Albania, in quanto secondo la Convenzione internazionale di Espoo (già ratificata da Italia, Croazia, Montenegro, Albania e Comunità Europea), le direttive comunitarie in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e lo stesso Testo Unico sull’ambiente (D.lgs.152/2006) prevedono obbligatoriamente il coinvolgimento degli altri stati nelle procedure di V.I.A. qualora siano ipotizzabili impatti nei territori di paesi limitrofi;
4. pretenda un corretto recepimento della “Direttiva Offshore”, che finalmente introduca in Italia la presenza di enti di controllo delle attività petrolifere offshore veramente autonomi e imparziali e garantisca ai cittadini che vengano svolte valutazioni di impatto ambientale delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi efficaci e realistiche, che considerino i rischi veri di queste operazioni e non, come succede oggi, le possibili conseguenze dello sversamento di qualche metro cubo di gasolio in mare;
5. si attivi al fine del coinvolgimento di almeno 5 regioni per la promozione di un referendum sia sugli Articoli 37 e 38 del Decreto Sblocca Italia sia sull’Art. 35 del cosiddetto Decreto “Passera” (o Decreto “Sviluppo”) del 2012 che riguarda i procedimenti in mare entro le 12 miglia.
Il Sindaco, sulle trivellazioni e sullo stoccaggio, in questi ultimi due anni, si è mosso con una lettera al ministero dell'ambiente e stop. Vi ricordo che è presidente regionale dell'ANCI (associazione dei comuni italiani)e politicamente non ha mosso un dito e non si è adoperato per coinvolgere tutti i comuni marchigiani! Ma per voi conta mantenere l'alleanza e così diventate ciechi e sordi. Voi ricordate degli episodi e degli interventi di questa amministrazione, dimenticate che allora non c'era Renzi e allora il sindaco si faceva sentire, oggi no! Ma vi ricordare anche quando Mangialardi occupava l'ufficio anagrafe per i tagli ai Comuni del governo Berlusconi? Vi ricordate quando Mangialardi e altri sindaci restituivano in maniera simbolica la fascia di sindaco al Prefetto? Vi ricordate quando il sindaco scriveva "... la sottrazione di risorse ai Comuni si tradurrà nel depauperamento generalizzato della cittadinanza tutta...". Vi ricordate che nel 2010 i trasferimenti al Comune erano di quasi diecimilioni di euro e che oggi sono ZERO! Oggi c'è il silenzio e la supina accettazione. Credo che il vostro operare voglia solo far trascorrere inutilmente il tempo per poi scaricare la colpa ad altri. Bisogna agire ora e siamo già in grave ritardo!
Un'ultima cosa: dove eravate quando il 29 aprile, in consiglio comunale, il sindaco taceva sul rendiconto 2014 che portava ad un disavanzo di circa seimilioni di euro con la contabilità armonizzata (già in loro possesso perché la mattina seguente l'avrebbero approvato in giunta)? Non ritenete che era doveroso rendere, quella sera, edotto il consiglio comunale della situazione? E poi parlate di partecipazione e trasparenza?
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