Il sindaco Mangialardi risponde a Cgia, Confindustria, Confcommercio e Cna
“Condivido le vostre preoccupazioni, ripartiamo dalle tante cose buone fatte insieme”
Condivido pienamente le preoccupazioni contenute nel documento firmatoda Cgia, Confindustria, Confcommercio e Cna dopo l’approvazione dell’ultimo bilancio di previsione. Credo che tale approvazione sia stata una prova di grande competenza e maturità politica, dal momento che si trattava di affrontare in tempi brevi (purtroppo non dipendenti dalla nostra volontà) un documento di programmazione economica non facile, che avremmo certamente voluto diverso, ma che dà risposte alla città.
Non dobbiamo però nasconderci: tutti noi sappiamo bene che il momento difficile è tutt’altro che alle spalle. La riduzione dei trasferimenti statali, così come i vincoli imposti dal patto di stabilità, sono una realtà con la quale tutte le amministrazioni pubbliche devono fare i conti. D’altra parte, nessuno meglio di coloro che sono chiamati a rappresentare il mondo delle imprese dovrebbe sapere quanto queste misure, in alcuni casi draconiane, abbiano penalizzato in primis il sistema produttivo. E allora, è evidente che i Comuni non possono continuare a sostenere il peso di politiche incentrate sui tagli e sul blocco sia della spesa che degli investimenti. Anche perché, come ho già detto di recente, non potendo né pagare né investire, si rischia di trasformare i nostri enti da attori dello sviluppo territoriale a volano di crisi.
Dunque ben venga il contributo delle associazioni di categoria, avviamo subito il confronto sulle misure da adottare, ma non si ceda alla facile demagogia: il nostro è un Comune virtuoso, che non a caso senza l’introduzione da parte del governo della contabilità armonizzata potrebbe vantare oggi un avanzo di 6 milioni di euro e che ha fatto della rigorosa razionalizzazione della spesa il punto fermo della sua programmazione.
Piuttosto, ripartiamo dalle tante cose buone fatte insieme, frutto della pluriennale e feconda collaborazione che ha sempre caratterizzato il rapporto tra il Comune di Senigallia e le associazioni di categoria e che ha permesso alla nostra città e al nostro sistema economico di reggere al violento impatto della crisi, quando altrove, anche nella nostra provincia, venivano cancellati interi comparti produttivi.
Penso alla promozione di quei settori dell’economia – il turismo, il commercio, la cultura, l’accoglienza – che fanno della nostra città la prima meta turistica delle Marche e una delle più conosciute dell’intero panorama nazionale. Ma penso anche a provvedimenti di natura urbanistica che hanno messo gli imprenditori nelle condizioni di investire e di alimentare l’economia del territorio. Solo per fare alcuni esempi vorrei citare il piano degli arenili, o la variante per la riqualificazione delle strutture alberghiere, o ancora il Programma Operativo di Riqualificazione Urbana, strumento attraverso cui il Comune ha definito un coerente disegno urbano per il governo del territorio e rispetto al quale gli operatori privati possono proporre progetti coerenti con la strategia di riqualificazione globale individuata. E penso, inoltre, anche al sociale, dove lo risorse stanziate hanno permesso di salvaguardare la qualità dei servizi e di far lavorare le nostre imprese locali.
Come si vede, non è solo una questione di pressione fiscale, che comunque mai e poi mai avremmo voluto elevare all’attuale livello, ma si tratta anche di visione, di programmazione e, soprattutto, di progetto, che necessariamente dovremo perseguire insieme.
da Maurizio Mangialardi
Sindaco di Senigallia
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