Piazza Garibaldi, il M5S chiede un passo indietro al sindaco sugli stemmi papali
Martinangeli: "Non hanno alcuna giustificazione in termini storici né politici"
Al Consiglio comunale del 29 luglio, avvalendomi delle facoltà di cui agli artt. 10 e 11 del Regolamento Comunale, ho interpellato il Sindaco e gli Assessori competenti, nella specie gli assessori alla cultura ed ai lavori pubblici, sul tema della realizzazione degli stemmi papali di Pio IX e di Benedetto XIV nella pavimentazione di Piazza Garibaldi, ormai, purtroppo irreparabilmente depauperata dall’abbattimento dei 60 e più lecci secolari, nonchè sulla viabilità e sull’eventuale modifica della toponomastica di via Cavallotti. Sembrerebbe infatti che Via Cavallotti venga cancellata dall’area della Piazza, in un rigurgito, forse, di revisionismo storico che profuma di restaurazione.
Sappiamo bene che uno stemma non è una semplice raffigurazione, ma è portatore di simboli e di precise valenze storico-culturali.
L’inserimento degli stemmi papali – in particolare quello di Pio IX – non ha alcuna giustificazione in termini storici né politici, tanto più che la piazza stessa e le vie circostanti sono intitolate agli eroi del Risorgimento, come Carlo Armellini, Felice Carlo Emanuele Cavallotti, i fratelli Bandiera, Carlo Pisacane, ed i senigalliesi fratelli Cattabeni e Girolamo Simoncelli. Quest’ultimo, patriota senigalliese, nel 1848, combattè a Vicenza nella 1° guerra d’Indipendenza. Dopo la caduta della Repubblica Romana nel 1849 decise di non andare in esilio. La giustizia papalina lo condannò a morte per reati politici e Pio IX gli rifiutò la grazia. Fu fucilato il 2 ottobre 1852. Questo nostro concittadino è ricordato da Victor Hugo in un famoso appello agli italiani (1856) tradotto da Mazzini.
Gli Stemmi papali di cui si prevede la raffigurazione nella pavimentazione della Piazza tra l’altro intitolata a Giuseppe Garibaldi, non erano stati previsti nel progetto iniziale, né tantomeno erano stati chiesti dalla Curia, ma sono apparsi per volontà del Sindaco, riscopertosi architetto. Tale inserimento, dapprima approvato dalla giunta e dalle commissioni, sembrerebbe – sempre secondo il sindaco – non essere di fatto deciso e nulla vieterebbe quindi di rivedere il progetto e tornare all’idea originaria.
Ora, dato che a breve saranno affidati i lavori di pavimentazione, da eseguire a settembre – dopo la fiera – è stato richiesto al Sindaco di informare i cittadini su come intenda muoversi l’amministrazione a riguardo e, nello specifico: come intenda sopperire alla soppressione di Felice Cavallotti nella toponomastica; se ritenga opportuno ricordare la figura di questo patriota, politico e letterato, fondatore dell’estrema sinistra storica, volontario garibaldino, all’epoca considerato il vero erede politico di Mazzini e Garibaldi, quanto meno con una stele o epigrafe o iscrizione commemorativa a lui dedicata; se ritenga adottare la procedura della variante al Piano Particolareggiato del Centro Storico (PPCS) per consentire agli interessati, che immagino siano tutti i cittadini, di formulare le proprie osservazioni su cui poi possa pronunciarsi in via definitiva il Consiglio comunale.
Come è noto il Movimento 5 Stelle è fermamente contrario al modo in cui è stata condotta la riqualificazione del PIPERRU noto come Orti del Vescovo. In particolare, alla mancata condivisione dell’Amministrazione comunale in merito al progetto di sistemazione di Piazza Garibaldi in quanto tutto è stato deciso in Giunta senza mai coinvolgere il Consiglio Comunale (se non in merito alle linee di indirizzo), ivi compreso l’abbattimento degli alberi costituenti ormai parte integrante del paesaggio urbano. Abbiamo verificato, infatti, che l’Amministrazione comunale non ha ritenuto opportuno adottare una variante al PPCS (redatto dall’Arch. Cervellati) per rendere conforme al piano attuativo vigente tutte le previsioni progettuali del programma PIPERRU, in particolare la sistemazione di Piazza Garibaldi, e per consentire così a quanti interessati di formulare le proprie osservazioni, sulle quali si sarebbe poi espresso il Consiglio comunale in sede d’approvazione definitiva. Ciò non è stato fatto nemmeno per le successive modifiche apportate al progetto dell’arch. Mariani.
Inoltre, la classificazione o declassificazione delle strade è attribuita alla competenza del Consiglio Comunale, quale generale attività di programmazione territoriale, ai sensi dell’art. 42 – comma 2 lett. b) del TUEL 267/2000, motivo ulteriore per riportare l’oggetto in Consiglio.
La risposta del Sindaco non è stata soddisfacente, mi auguro, però, che non voglia sottovalutare l’importanza della condivisione di simili scelte storico-architettoniche che incidono in maniera definitiva sull’assetto della città e che finalmente si decida a condividere simili varianti con il Consiglio Comunale e con la cittadinanza tutta, magari con la convocazione in via straordinaria del Consiglio Grande, ai sensi di cui all’art. 23 dello Statuto comunale di Senigallia.
da Stefania Martinangeli
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