Cna Senigallia: “in alcuni casi niente risarcimenti alluvione, ma altre tasse”
Il segretario Mugianesi: "ecco un esborso medio di 92 euro da pagare al Consorzio di Bonifica"
Ad aggravare la situazione della tassazione nel territorio senigalliese, un’ulteriore tassa è stata recapitata ai proprietari di immobili industriali, commerciali ed artigianali situati all’esterno dei centri abitati.
Un esborso medio di 92 euro che dovranno pagare al Consorzio di bonifica i proprietari di immobili industriali, commerciali ed artigianali situati all’esterno dei centri abitati.
La tassa annuale dovuta da tutti i proprietari di terreni e di fabbricati (categoria D) è arrivata come un macigno negli uffici e nelle case, alimentando malcontenti.
Tale tassa per i proprietari è una beffa bella e buona, visto che il contributo richiesto è riferito agli anni 2014 e 2015, proprio l’anno dell’alluvione che ha colpito le valli del Misa e Nevola, oltre che a Senigallia.
Dovranno pagare la tassa, per la quale in questi giorni sta arrivando l’avviso bonario, anche 137 mila proprietari di aree agricole e 40 gestori del servizio idropotabile. Per i terreni agricoli l’importo dovuto è di 1,90 euro ad ettaro per i terreni di bassa collina e costieri e di 1,30 euro per i terreni montani e di alta collina. Per i gestori del servizio idrico l’imposta è di 1 centesimo ogni metro cubo di acqua. Somme consistenti che dovrebbero servire a realizzare interventi per contrastare e prevenire il dissesto idrogeologico e intervenire per la manutenzione dei 18.700 chilometri della rete idraulica regionale.
“A far discutere – dice il Segretario di CNA di Senigallia Giacomo Mugianesi – è il fatto che alcune imprese colpite dall’alluvione nel 2014, non hanno ricevuto risarcimenti e devono pagare l’ennesima tassa per mantenere un carrozzone pubblico, inoltre alcune delle imprese che hanno ricevuto l’Avviso di Pagamento non possono detrarre il contributo avendo già chiuso il bilancio e questo sa ulteriormente di beffa”.
Cna chiede quindi maggiore chiarezza sui tributi richiesti e soprattutto sulla motivazione per la quale si chiede agli imprenditori di pagare oltre che ai vantaggi che si conseguirebbero dall’azione del Consorzio.
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