Un brodo consiliare lungo e volutamente insipido grazie ai masterchef nostrani
Nove gli ospiti invitati all'ultimo ad assaggiare l'indigesta pozione, ma non pronti a giudicare
A leggere la lista di vivande riportate sui menù (il primo del 27 luglio ore 9:29 ed il secondo del 28 cm delle ore 15:40), credo che ci si dovrà armare di pazienza (i seri!). Altri (gli scavezzacolli), invece, si dovranno armare di pc, tablet e smartphone per cercare di ammazzare il tempo magari navigando in internet e piazzando qualche “Mi piace”. Un ruffianamento elegante e costante che può sempre venire utile per un possibile domani, in attesa del comando di voto impartito dal direttore d’orchestra con una semplice quanto perentoria mossa del capo.
La prima oretta è destinata come prassi, all’aperitivo delle solite interrogazioni ed interpellanze. Da quel che so, salvo che qualche cosa non sia mutato nei programmi, alcune di queste, per mancanza di tempo, erano state rinviate dall’ultimo Consiglio a questo. E quindi conoscendone i nomi se ne sarebbero potuti intuire i temi!
Ancora una volta mi devo scusare della mia partenza a scoppio ritardato e fatto sulle prime di solo ascolto in quanto lo streaming ancora una volta non ne vuol sapere di mostrarci e farci conoscere ciò che avviene in aula. Visto il problema mi sintonizzo quindi su Radio Duomo, ma la seduta è già iniziata.
Entro virtualmente in aula quando Paradisi sta parlando di defibrillatori, della loro assoluta necessità e presenza in determinati luoghi. Ancor più importante è però sentir dire a Paradisi, dopo oltre cinque anni in quell’aula, che la risposta del Sindaco lo soddisfa perchè si è preso apertamente un impegno.
A seguire ascolto la consigliera Angeletti che fa presente all’assessore Monachesi il problema spegnimento semafori a Marzocca la notte, vista la concomitanza estiva ed il traffico che essa comporta. Chiede quindi il prolungamento della funzionalità oltre quella dei tempi attuali. Monachesi condivide la necessità di tale provvedimento ed assicura che si interesserà della cosa facendo in modo che i tempi di accensione siano prolungati.
Gregorini chiede assicurazioni al sindaco sulla sicurezza dell’antenna Vodafone posizionata per il periodo estivo alla Cesanella, affinché siano controllati i tempi di permanenza e lo smontaggio della stessa una volta scaduti i termini. Ed è in questo senso che riceve la garanzia del sindaco.
Martinangeli si rivolge al sindaco e agli assessori interessati sulla messa in opera o meno degli stemmi papali di Pio IX e papa Lambertini Benedetto XIV su piazza Garibaldi e sulla viabilità delle vie limitrofe, che saranno profondamente cambiate. Chiede quindi se intende modificare il progetto perchè da quanto si legge sui giornali non c’è ancora una decisione definitiva.
Al sindaco fa piacere sottolineare che sia stata affidata ai nastri magnetici di registrazione il termine dalla stessa usato: “Deturpata“. Termine che solo chi non guarda lontano può usare. Rimarrà a futura memoria del progetto degli Orti del Vescovo. Un invito a nozze per il sindaco che ha potuto togliersi qualche mattone da dentro le scarpe con un’orazione che verrà archiviata negli annali della storia urbanistica comunale. Assicura, tra l’altro, che non scomparirà la toponomastica. Via Cavallotti sarà spezzata in due tronchi, ma lui resterà sempre felicente come strada. Afferma orgogliosamente e con evidente soddisfazione, guardandosi attorno, come questo sarà un “gran progetto“. Si potrà anche discutere se mettere o non mettere il volto di Pio IX, tanto se si alza lo sguardo si vedrà che tante cose parlano di lui. Sugli stemmi e sui materiali se ne potrà anche parlare.
Precisa nella replica Martinangeli che il termine “deturpata” l’aveva fatto seguire dal taglio dei lecci, evidentemente sfuggito al sindaco. Specifica anche come tutto sia stato deciso in giunta ed è proprio per questo che al M5S piace poco il progetto Orti del vescovo.
A Mandolini interessa sapere i motivi per cui alcuni lavori stradali, vedi quelli di strada delle Saline, si sono già fermati. A rispondere è Monachesi in qualità di assessore preposto. I lavori si sono interrotti perchè sono terminati i soldi. E’ stata assegnata una cifra ed al termine di questa i lavori non sono stati sospesi, ma sono proprio terminati. La macchina si è fermata quando la benzina è terminata, seppur il luogo da raggiungere non è stato toccato.
Mandolini nella replica definisce la risposta disarmante.
Bozzi chiede, invece, se è possibile venire a conoscenza per tempo degli argomenti su cui si va a discutere negli incontri ATA. Impossibile conoscere data ed argomento perchè è cosa difficile se non impossibile mettere d’accordo 49 sindaci. Poi più che al sindaco lo dovreste chiedere all’ATA.
Devo dire che era evidentemente una giornata nera, non politicamente parlando. Ma proprio di quelle giornate che nascono male e finiscono peggio.
La Serrachiani, a livello nazionale, che si diceva pronta a chiedere scusa per aver il PD chiuso tutti e due gli occhi sul ritorno a casa sua di Lassy (alias Azzolini) con tanti onori e senza alcun onere. La brigata di sussistenza ALA comandata da Verdini, i cui baldi giovani formeranno una garanzia in più ai vari voti di fiducia che Renzi dovesse chiedere di qui a…
E se come si vede la governance nazionale del PD aveva ben di cui piangere, quello nostro locale, giustamente fotocopia di quello romano, non aveva nulla di cui ridere. Si approvava, già lo si poteva immaginare, visti i numeri e visto il modo di pensare bulgaro dei aderenti.
Dopo le elezioni per il nuovo mandato del sindaco, nulla è cambiato. O meglio si, qualche viso. Ma devo dire anche che la bussola consiliare ha un ago impazzito che non mi indica più le giuste posizioni dei componenti dell’intera aula.
Ascoltando queste frasi: “… Siete uno stato di polizia tributaria, state spremendo i cittadini, quindi avete esagerato. Siete arrivati al massimo. …Io credo che questo bilancio gridi vendetta…balzelli incredibili…chi guadagna 11.000 € all’anno è un povero, lordi, è un povero, un povero che significa che non porta a casa 800 € al mese, è un povero! E voi lo andate a tassare. Andate a massacrare i lavoratori, le famiglie, le partite IVA, gli artigiani, le imprese, le industrie, gli esercizi commerciali….“.
In un breve sondaggio telefonico di interviste ho chiesto chi poteva essere colui che le aveva pronunciate dette. Le risposte che ho ricevuto sono state: Rebecchini, Civati, Landini, Fassina, Mangialardi, Girolametti. Acqua signori miei.
Ho scoperto e non so se ci farà su una risata o mi querelerà per diffamazione, che l’ultimo dei “Compagni”, si cela, sotto false spoglie, nell’aula consiliare e risponde al nome di Roberto Paradisi. Se avessi assegnato la paternità di tali affermazioni a Landini, nessuno avrebbe avuto da obiettare nulla. Quindi o è zucchero o è pan bagnato. A prendersi la rivincita di tutto questo è il bravo e buon Luigi Rebecchini, che anche il sottoscritto aveva a suo tempo messo in croce per la scelta del suo partner durante la campagna elettorale. E se le cose stanno così, me ne scuso con gli interessati. Ora non so più se è Paradisi ad aver abbracciato la causa di Rebecchini o viceversa.
Questi alcuni passi dell’intervento di Paradisi che chiarisce il nocciolo della questione: “…Ci troviamo di fronte al peggio del peggio. Cioè peggio di questo voi non potevate fare. E quindi devo dire che siete stati bravi. Voi avete aumentato tutto quello che era aumentabile fino al massimo che era aumentabile. Incredibile!…. Non è una facile battuta, lo dicono i revisori dei conti…. I revisori dei conti danno un giudizio non politico ma tecnico… e forse per la prima volta i revisori dei conti danno un’indicazione che è di una forza simbolica, danno una strigliata a questra amministrazione che è al limite tra il tecnico ed il politico. Di più non poteva….posso riassumere il senso delle loro parole. Attenzione perchè avete alzato tutte le imposte, avete alzato tutte le tasse, un equilibrio di bilancio diverso non sarebbe più possibile un domani. O andate a fare la spending-review o avete finito completamente il margine di manovra. Oltre a quello che avete fatto, altro non potete fare… Ecco che ‘l’ente, avendo aumentato tutte le aliquote tributarie e di tutti i tributi di spettanza IMU – TASI – Addizionale Irpef fino al a massimo consentito dalla Legge, non potrà più fare affidamento sulla leva fiscale per fronteggiare eventuali futuri squilibri di bilancio… s’invita pertanto preventivamente l’Ente‘… non si fidano di voi, hanno ragione, chi si può fidare di voi… ‘ad attivarsi al fine da attuare una revisione della spesa corrente‘… e che bisogno c’è di scrivere questo in un parere tecnico dei revisori dei conti? Nessuno”.
E tra le tante irritate risposte di replica del sindaco, mi sono appuntato, prima di spegnere tutto (ho solo un fegato!), quella della sua ‘attesa di proposte‘ e qualora non ce ne fossero, il ‘dovete fare silenzio‘. Ma quella che maggiormente mi ha lasciato, diciamo perplesso, è stata “Ci hanno tolto la carne…” ed è qui che l’ago della bussola è impazzito e ancora ruota senza trovare la sua giusta collocazione di un tempo. Una affermazione sfuggita di rabbia dalla bocca, fortunatamente senza fornirci però il nome del macellaio scarnificatore che ha eseguito tale intervento. Immagino chi possa essere il professionista di questa vivisezione italiana, si parla di un toscanaccio pieno di sé, del resto immagino che sia la stessa persona osannata, come si usa fare in politica, dopo aver, senza ritrosia, applaudito a suo tempo, il Letta jr.
Ma del resto, come si dice, questo è il bello della politica.
Non so come si sia concluso il tutto, posso solo immaginarlo. E devo dire, da semplice cittadino, che se non mi piacciono le soluzioni illustrate, ancor meno ne gradisco i toni arroganti.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!