Bilancio 2015: “Mangialardi, signorotto medioevale che fa piangere Senigallia”
Paradisi: "è un bilancio che grida vendetta, farà piangere le famiglie e le imprese"
Senigallia come un feudo medioevale. Mangialardi come un signorotto avido di balzelli e i suoi assessori fedelissimi e acritici come valvassori pronti a vessare la comunità oltre il consentito.
Questa è la fotografia di Senigallia con un bilancio 2015 che grida vendetta. Vengono piegate famiglie e imprese (le uniche che potrebbero rilanciare l’economia approfittando dei debolissimi segnali di ripresa nazionale), lavoratori a basso reddito e proprietari, partite iva e artigiani.
Tutto questo, già ampiamente preannunciato dal sottoscritto in campagna elettorale, perché il “feudatario” Mangialardi non vuole rinunciare al tenore di vita comunale conosciuto fino ad oggi.
Ma sia chiaro: insieme a lui non ci vogliono rinunciare (è ora di dirlo) decine di associazioni che con le prebende comunali ci campano, professionisti che vivono di incarichi comunali, le solite imprese che ottengono a trattativa diretta appalti su appalti, i soliti costruttori a cui viene concesso tutto … . E’ questa la vera rete clientelare del Pd e del sindaco. Chi stringe la cinghia saranno come sempre i cittadini e le imprese senza santi in Paradiso.
Questo bilancio passerà quasi inosservato con i voti silenziosi e vigliacchi dei consiglieri di maggioranza. Ma quando arriveranno bollettini e conti da pagare, gran parte della città avrà le lacrime agli occhi. Ma nessuno dica oggi di essere sorpreso, sindacati in testa (che dopo aver sponsorizzato Mangialardi come il miglior sindaco possibile, oggi piangono lacrime da coccodrillo per non perdere la faccia di fronte ai propri iscritti).
Il sottoscritto e i rappresentanti della nostra coalizione, in campagna elettorale, a più riprese avevano spiegato, documenti alla mano, che mantenere quell’assetto di bilancio avrebbe comportato senza dubbio un aumento generalizzato delle tasse, in perfetta linea con la politica degli ultimi cinque anni dell’Amministrazione. Quando gli incompetenti politici governano, quando nessuna professionalità viene premiata in un’Amministrazione comunale, questi sono i risultati: si amministra “tosando” i cittadini senza il coraggio delle scelte, senza voler rinunciare alla rete clientelare, senza mettere in campo idee innovative e ricette “dimagranti” capaci di economizzare la macchina elefantiaca della politica. Non è consolante oggi poter affermare che noi lo avevamo detto.
Se da una parte predica bene e si dimostra competente perché dall'altra sceglie una fazione politica parassita e populista?!
Forse le fa più comodo stare da quella parte e fare il leone della tastiera...
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