Paradisi: “Svelato il bluff di Mangialardi, ecco l’incompetenza al governo”
"Umiliato lo sport, lasciato privo di un assessore di riferimento"
“La competenza non si improvvisa” ha ripetuto ossessivamente Mangialardi in campagna elettorale. Per mesi, il primo cittadino si è proposto come garanzia di “competenza” rivendicando peraltro per sé tale qualità in termini tanto apodittici quanto improbabili. Ma il punto non è questo. Come ha dichiarato il sindaco, in campagna elettorale si dicono così tante bugie (lui se ne intende!) che diventano quasi perdonabili.
Il punto è che, dopo aver basato la propria campagna elettorale sulla “competenza”, Mangialardi ha presentato alla città una squadra addirittura improbabile. Dov’è finita la competenza? Ad iniziare dal delicatissimo assessorato al bilancio, la nomina di Gennaro Campanile fa tremare i polsi. Un conto è presenziare ad eventi sportivi e lasciare tanti ricordi fatti di “selfie” e abbracci, altro è far quadrare i conti del Comune.
Per non parlare della imbarazzante delega ai lavori pubblici a Enzo Monachesi. E’ preoccupante pensare che si occuperà di appalti pubblici, capitolati, clausole compromissorie, analisi delle eventuali riserve delle imprese, contenziosi … . Dov’è la competenza sbandierata dal sindaco? Discutibile anche la delega a sanità e servizi sociali, quantomeno in odore di conflitto di interessi. A parte il fatto che mettere il punto di riferimento istituzionale dei no global (che agiscono fuori dalle regole e vivono con la prebenda pubblica di un affitto comunale dorato) ai servizi sociali è esercizio politicamente rischioso, Girolametti non può dare alcuna garanzia di reale indipendenza, essendo un dipendente Asur.
La partita sanitaria dei prossimi anni si dovrà giocare soprattutto in conflittualità con la direzione regionale (anche se Mangialardi è andato sempre a braccetto con il potere regionale pur di preservare le posizioni personali all’interno del partito). Potrà Girolametti sostenere senza “metus reverentialis” il confronto con i propri superiori gerarchici? Ne dubitiamo.
Un sindaco avveduto e competente non avrebbe messo la sua Giunta in questa imbarazzante situazione (sempre che si abbia intenzione di tenere testa alla direzione sanitaria regionale in difesa del nostro ospedale e dei nostri servizi). Stendiamo un velo pietoso poi su altre scelte che appaiono più dettate dalla riconoscenza per la fedeltà cieca e assoluta che da criteri meritocratici.
In tutto questo poi, quella che doveva essere la città del turismo sportivo (idea che Mangialardi aveva mutuato dal nostro programma) e dell’attenzione massima alle realtà sportive, è priva di un assessore allo sport. Un “vulnus” grave ed emblematico. Ha più dignità politica, per questa amministrazione, il “tempo libero” che non lo sport. Una umiliazione per le decine di realtà sportive senigalliesi ed un chiaro segno di quello che sarà l’orientamento dell’Amministrazione su strutture e turismo sportivo.
da Roberto Paradisi, Unione Civica
Complimenti ai dem. Arriva "ottavio"? tuttacanna s.n.d.
Leonardo Maria Conti
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