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Anche Progetto In Comune si schiera contro le trivellazioni in Adriatico

"Senigallia viva di mare, con il mare, per il mare. Senza quel mare non saremmo nulla"

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Maurizio Perini

Progetto In Comune dice no a qualsiasi tipo di trivellazione nell’Adriatico e in qualsiasi parte d’italia.

Per molte buone ragioni, ma in sintesi:
1 – Il petrolio estratto sarà poco e non cambierà lo scenario energetico ed economico nazionale. Si stima che il petrolio estratto in 24 anni basterà a soddisfare il bisogno nazionale di circa 2 mesi.
2 – Il petrolio estratto è di qualità scadente. Peggiore è la qualità del petrolio, maggiore è l’impatto negativo sull’ambiente.
3 – A causa della scadente qualità di petrolio bisognerà utilizzare una nave galleggiante per eliminare gli scarti sulfurei e non. Questo porterà ad un incenerimento di circa 100.000 kg al giorno di rifiuti, compresi materiali speciali e pericolosi.
4 – Si creeranno quantità di idrogeno solforato (detto anche acido solfidrico) estremamente velenoso, a volte mortale, causate dalla lavorazione del greggio.
5 – Scarti in mare (accidentali o volontari) di materiale di perforazione e di acque di produzione. Gli scarti sono acqua mista a residui petroliferi. Si stimano circa 4.000 tonnellate all’anno di scarti, tra cui ampie quantità di mercurio.
6 – Rischio di “fracking” (frantumare la roccia usando fluidi saturi di sostanze chimiche ed iniettati nel sottosuolo ad alta pressione) con annesso terremoti indotti ed esplosioni di aria. I terremoti causano la fuoriuscita di sostanze fluide che per via delle correnti marine si andrebbero a spargere su tutto il territorio del mediterraneo, creando un danno permanente e difficile da bonificare.
7 – Le Marche e l’Italia non hanno bisogno del petrolio. Dobbiamo concentrarci sulle fonti rinnovabili (solare eolico biomasse etc..), pulite, non dannose e con margini di guadagno per la comunità.

Diego VitaliInsomma una catastrofe annunciata su tutti i fronti, inutile e dannosa non solo per le nostre coste, ma per tutta l’area del Mediterraneo.
Consapevoli del fatto che Senigallia è la città turistica più importante delle Marche, di avere nella figura di Maurizio Mangialardi, il presidente Anci Marche, di avere nella figura di Enzo Monachesi, il presidente regionale del Sindacato Italiano Balneari, di avere nella figura del dottore Fabrizio Volpini, un consigliere regionale, ci meravigliamo del fatto che ancora (a distanza di oltre due anni) non si sia affrontato con massimo accorgimento ed interesse possibile questo argomento.

Pertanto richiediamo, quindi, quanto segue nel minor tempo possibile, richiamando se necessario un consiglio comunale extra:
1) Incontro generale tra tutti i capigruppo e presidenti del Consiglio Comunale di Senigallia e quelli delle associazioni locali che ruotano attorno al turismo, green economy, sanità e bene comune, per definire all’unanimità e senza distinzione di colore e partito, una linea unica di pensiero forte e decisa contro le trivellazioni in Adriatico e in tutta l’area del Mediterraneo.
2) Incontro generale in piazza tra le figure citate nel punto 1 e la cittadinanza tutta. Per far conoscere, comprendere e condividere il rischio ambientale che il governo Renzi, tramite il decreto “Sblocca Italia”, ci ha messo davanti al naso.

La salute della natura e dei cittadini viene prima di qualsiasi lobby e di qualsiasi multinazionale.

 

Maurizio Perini & Diego Vitali
Lista Civica Progetto In Comune

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