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Vivi Senigallia dice No al gioco d’azzardo

La lista civica appoggia la campagna Zero Slot ma ammette: "i Comuni possono fare ben poco"

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La battaglia contro il gioco d’azzardo è uno di quei temi che non ci può lasciare indifferenti e nei confronti dei quali ci sembra doveroso prendere una netta posizione, senza scadere in facili ed illusorie promesse ma con la consapevolezza che occorre impegnarsi per far si che sempre meno giovani e meno anziani diventino vittime di ludopatia.


La lista Vivi Senigallia appoggerà iniziative volte all’informazione, alla sensibilizzazione e alla prevenzione del gioco d’azzardo. Tramite i nostri consiglieri comunali e il nostro coordinamento ci rendiamo disponibili a farci portatori in consiglio e in giunta comunale delle istanze di cittadini e associazioni per combattere questa gravissima piaga sociale.
Vogliamo essere onesti e trasparenti e dobbiamo purtroppo ammettere che un Comune a riguardo può far ben poco, visto anche che,  oltre i limiti “tecnici” con cui i comuni si devono confrontare, gli ultimi rapporti sul gioco d’azzardo segnalano una crescita esponenziale del gioco on line.

Tornando ai Comuni, questi possono fare pochissimo o quasi nulla da un punto di vista amministrativo, tant’è che l’unica possibilità che gli è concessa è quella di adottare un “Regolamento comunale sugli apparecchi di intrattenimento e svago e sulle sale giochi”. E’ quello che ha fatto il nostro Comune nel 2011 con Delibera del Consiglio Comunale n. 90 del 28 Settembre.
Qual è la finalità del regolamento? Innanzitutto quella di scoraggiare l’apertura di nuove sale giochi ponendo regole restrittive considerato comunque che parliamo sempre di attività economiche legali e lecite.

Le norme sono quelle dell’art. 9 del regolamento Comunale tra le quali vogliamo segnalare:
-quella che vieta nuove aperture in centro storico;
-quella per la quale il locale deve rispettare una distanza minima, in base al percorso pedonale più breve, di 500 mt. da scuole di ogni ordine e grado, caserme, ospedali, case di cura, residenze assistite e similari e luoghi destinati al culto;
-quella in base alla quale và rispettato lo standard minimo di aree parcheggio e cioè 3/10 della sul (superficie utile lorda) per parcheggio e 3/10 per parcheggio pubblico.

Queste norme ed altre sono volte a tutelare le fasce più deboli quali, giovani, anziani e malati rendendo sicuramente meno appetibile una nuova apertura di sale giochi AWP. Ma, purtroppo, non serve a molto. Perché anzitutto questi regolamenti possono riguardare solo le nuove aperture di sale giochi ma soprattutto perché oggetto del regolamento potranno essere solo ed esclusivamente le sale giochi riconducibili alla lettera a) comma 6 art. 110 del Tulps e cioè le AWP, per intenderci quelle dove potremmo trovare anche il bigliardino ed il flipper, visto e considerato che nei confronti delle sale VLT (video lottery) il Comune non può far nulla se non quello di cercare di regolamentare gli orari d’apertura.

Le sale VLT, infatti, sono autorizzate dalla Questura in quanto l’attività è consentita solo a chi è munito di licenza del questore come previsto dall’art. 88 del Tulps, conseguentemente potrebbero essere autorizzate nel centro storico, vicino ad una scuola o dietro ad una chiesa o altra sala di culto.

È una battaglia, quindi, senza dubbio difficile che vogliamo portare avanti con serietà, onestà ed impegno in Consiglio comunale e tra i cittadini.

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