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Grecia: si attende il referendum per mettere la parola fine

Forte taglio del rating in settimana da parte delle agenzie internazionali

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La bandiera della Grecia

Manca poco alla conclusione della questione “Grecia”. Domenica 5 luglio 2015 sarà il giorno del referendum in cui il popolo greco deciderà se rimanere o no all’interno dell’Unione Europea (e quindi se accettare o meno le pesanti condizioni imposte dall’eurogruppo).

Il premier greco Alexis Tsipras si è palesemente dichiarato a favore del NO ed ha invitato il popolo a seguire la sua scelta, a dare la stessa risposta che lui ha dato all’Europa. Sullo stesso avviso è anche il ministro dell’economia greco Varoufakis che, in caso di vittoria del SI, ha annunciato le sue dimissioni. SI fortemente voluto dell’eurogruppo il quale spera che la Grecia rimanga nell’euro accettando le condizioni.

La decisione verrà quindi presa dal popolo greco. L’Europa, evidenziando i dati dei due salvataggi operati nel 2010 e nel 2012 (220 miliardi di euro), è sicura di aver dato il massimo ma il Grexit continua a suscitare forti dibattiti ideologici (dal punto di vista artistico e culturale è infatti l’Europa ad essere debitrice alla Grecia).

I dati attuali parlano di un 47% del popolo greco a favore del SI mentre di un 43% a favore del NO (con poco più di un 6% che si dice indeciso). Popolo che si esprime anche per le strade e per le piazze d’Atene (dove sono già avvenuti scontri con la polizia) riunendosi per manifestare a favore del SI o del NO.
Angela Merkel ha affermato chiaramente che la conseguenze di un NO dicendo che “un voto No significa l’uscita della Grecia dall’euro”.

Cosa accadrà? I mercati attendono ansiosi la risposta a questa domanda. Per la Grecia questa settimana è stata una settimana di declassazioni. S&P ha infatti declassato le 4 principali banche greche ad un livello pari al selective default (fallimento a breve) ovvero dal livello CCC al livello SD (le banche greche avranno, secondo alcune fonti, liquidità sufficiente fino alla giornata di lunedì).
Sempre secondo l’agenzia di rating S&P in caso di Grexit il PIL greco scenderebbe del 20% sotto il livello base in soli 4 anni. Anche Moody’s declassa la Grecia, portando il suo rating da Caa2 a Caa3.

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