Ostra Vetere, alla fondazione Marulli si è parlato di movimento e alimentazione…
...vegana e vegetariana con l'illustrazione, ma anche con la degustazione dei vari piatti
L’ultima volta che ci eravamo lasciati è stata quando la pittrice Brunella Romyo aveva donato la sua opera pittorica alla comunità della Casa dell’Ospitalità, con la promessa di ritrovarci alla sua prossima mostra, ovvero quando ci avrebbe presentato i suoi vicoli, riveduti e corretti di “Paese Mio”, alias Ostra Vetere.
Ma l’accavallarsi di alcuni eventi importanti e “succulenti” ci ha portato ad anticipare la data promessa. Infatti, non si poteva mancare al taglio del nastro per la consegna dei letti elettrici acquistati dalla Fondazione F. Marulli con il contributo concesso attraverso il bando “Rispetto e decoro, anziani più sicuri” della Fondazione Cariverona.
A questo evento non potevano mancare i componenti del consiglio di amministrazione con in testa il suo infaticabile presidente Sandro Sabbatini, che si è assunto l’onore del taglio del nastro. Dopodiché don Mauro Baldetti ha impartito immediatamente la benedizione sia dei nuovi letti che degli ospiti, nonché del personale tutto.
Ospiti d’onore della giornata gli amici dell’ASP Martelli di Figline Valdarno. Una delegazione guidata dal direttore di questo centro residenziale nella persona di Daniele Raspini.
Dicevo amici, ma sono invece molto di più. Infatti è quasi un tacito gemellaggio quello che unisce le due “case”, che per facilità comunicativa, chiameremo più brevemente “di riposo”. Una specie di gemellaggio anche tra due paesi, Ostra Vetere e Figline Valdarno, dal quale è nata, oltre a una sincera amicizia, anche un promettente ed interessante scambio di studi e di esperienze relative al mondo dell’anziano: siano esse legate alle sue esigenze motorie, di alimentazione, nonché di occupazione del suo tempo libero.
Tante del resto sono le problematiche che accompagnano l’anziano ovunque esso risieda, vero è però che i due centri sono in incessante studio, sempre pronti a fornire continue, intelligenti e simpatiche soluzioni, quali, ad esempio ed una per tutte: l’ortoterapia.
Ma il pomeriggio doveva ancora essere lungo. Infatti Paolo Marabese fisioterapista di Merano (TN) ha preso la parola per illustrare ai presenti, in primis al personale addetto alla cura degli ospiti, il metodo di lavoro Kinaesthetics che può essere definito come lo studio del movimento umano e della sua percezione. Abbiamo saputo poi come si rivolga alle persone che vogliono confrontarsi con la propria competenza in fatto di movimento, con la salute e con il tema dell’apprendimento. Marabese ha sottolineato, infatti, come “il movimento” sia alla base della vita, continuando a spiegare come la qualità del nostro movimento nella quotidianità abbia un influsso determinante sui nostri processi interni quali respirazione, digestione, tensione muscolare e così via.
La competenza sul “movimento” degli operatori sanitari e assistenziali ha, di conseguenza, anche un effetto sulle persone assistite, anziani, disabili, pazienti. Personale che, sperimentando attraverso il riconoscimento e la percezione delle proprie esperienze acquisite e archiviate nel proprio bagaglio professionale, si senta pronto ad offrire un maggiore autocontrollo, autonomia ed efficacia nella partecipazione attiva con gli ospiti. Ed è attraverso la promozione di questi processi di apprendimento e di sviluppo, che viene raggiunta una maggiore e migliore qualità di vita per tutti gli interessati.
Intanto si era fatto sera ed a parlare di alimentazione, imbandendo virtualmente una seconda tavola rotonda, era Chiara Picardi, nutrizionista, che ha fatto del tema dell’alimentazione dell’anziano, uno dei suoi studi approfonditi.
Ad entrambi gli eventi, va ricordato, come abbiano partecipato, portando le proprie esperienze, anche gli amici toscani di Figline. Questo perché la realtà toscana è ben nota a livello europeo, proprio nell’ambito di questo tipo di assistenza, nel quale anche la Fondazione F. Marulli sta investendo, per la finalità prioritaria che è il benessere degli ospiti, proprio l’introduzione di un nuovo sistema alimentare. Si è discusso di come questa innovazione abbia prodotto benefici sull’anziano e sul miglioramento della sua qualità di vita in struttura.
Le diete consigliate e studiate già da tempo dal centro residenziale Martelli, con discreto successo, sono quelle vegane e vegetariane per i motivi pratici che tutti conosciamo, quali mancanza di grassi e digeribilità.
Ma è anche vero che quando si parla di vegano e di vegetariano si pensa che si tratti più di una moda piuttosto che di una specie di necessità, considerando l’età e lo stato di salute di alcuni degli ospiti. Quindi per ognuno di loro sarebbe quasi indicata una dieta personalizzata. Ma alla base di tutto questo i termini vegano e vegetariano trascinano sempre con loro un qualche cosa di triste e di scarsamente invogliante ad avvicinarsi a questi menù.
Ecco che allora qualche suggerimento per rendere la vita un po’ più allegra: ad esempio non parliamo più di succhi di frutta, monotoni ed anonimi nel loro imballo di cartoncino, esaltiamoci quindi parlando di “spremute”, con il loro frutto in primo piano, il bicchierone ed il colore naturale ed allegro che solo la natura sfoggia.
Mai detto fu più errato il definire, nel nostro caso e vista oramai l’ora, “signore e signori ed ora cavoli a merenda”. Visto che l’ora della merenda era stata abbondantemente superata e qualche languorino incominciava a farsi sentire non si poteva andare troppo per il sottile. E va bene adattiamoci al vegetariano o vegano che sia!
Ma fintanto che non siamo entrati nel cuore della fase finale, quella del reale assaggino della degustazione, molti erano i visi perplessi. Poi invece, gli innumerevoli mini-assaggini tutti saporiti, piacevoli e deliziosi al palato, ci hanno portato a ricrederci sulle nostre primarie tesi troppo cariche di un prevenuto sciocco scetticismo. Ed il termine “reale” non stava più per concreto, bensì come quello di regale, sontuoso, per palati sopraffini.
La serata, come si diceva, si è conclusa quindi con questa conviviale vegana offerta a tutti i partecipanti della giornata di lavoro, tutta preparata interamente dalle sapienti ed esperte mani del personale della cucina interna della struttura nonché sotto la super visione del cuoco Gianluca Calcagnile esperto in cibi vegetariani e vegani.
Un grazie sentito ai relatori che si sono succeduti, all’anfitrione della giornata nella persona del presidente della Fondazione Marulli, alla Cariverona, agli amici di Figline V. e alla coop. sociale Alma che ha contribuito all’organizzazione dell’evento.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!