Flash Mob de La Città Futura al CaterRaduno di Senigallia
Sfila, in diretta Radio2 RAI di Caterpillar, lo striscione contro le trivellazioni petrolifere nel mare Adriatico
Questo pomeriggio (giovedì 2 luglio, Ndr), in Piazza Roma, a Senigallia, durante il CaterRaduno e la diretta del programma Caterpillar di Radio2 RAI, un gruppo di appartenenti alla lista La Citta Futura di Senigallia ha fatto sfilare uno striscione di 15 metri con la scritta “No trivellazioni” tra gli applausi scroscianti del pubblico presente e con l’adesione, in diretta, del conduttore della trasmissione Massimo Cirri.
Queste le ragioni della manifestazione.
Nel mare Adriatico potrebbero presto spuntare decine di piattaforme per l’estrazione degli idrocarburi o per lo stoccaggio di CO2, con tutte le conseguenze del caso sia per l’integrità degli ecosistemi marini, sia per la tenuta del sistema turistico su cui si basano la gran parte delle città costiere.
A livello nazionale, con la legge Sbloccaitalia, e anche a livello internazionale, nelle acque del mare Adriatico si vorrebbe rilanciare una politica di trivellazioni che, per ottenere quantità irrisorie di idrocarburi, metterà a rischio altre attività economiche, come la pesca ed il turismo, che oggi costituiscono un’importante ricchezza per i Paesi costieri.
Lo scorso 3 giugno il Ministero dell’Ambiente ha decretato la compatibilità ad una campagna di ricerca che riguarda tutte le coste dell’Adriatico: dall’Emilia Romagna alla Puglia. Un’area complessiva di 30mila chilometri quadrati per svolgere ricerche con una tecnica, quella degli air gun, considerata dagli scienziati nociva per i pesci e per i cetacei. Milioni di ettari di mare dove l’ispezione dei fondali marini procederà emettendo spari fortissimi e continui di aria compressa. La tecnica è una delle più contestate dagli ambientalisti di tutto il mondo in quanto gli spari sono dannosi al pescato, perché possono causare lesioni ai pesci e, soprattutto, la perdita dell’orientamento, una delle cause dello spiaggiamento dei cetacei.
C’è poi un altro preoccupante progetto autorizzato dal Ministero dell’ambiente che riguarda proprio Senigallia: il progetto di stoccaggio di CO2 denominato “Sibilla” davanti alla nostra costa, tra Fano e Senigallia. Si tratta del primo progetto per lo stoccaggio di CO2 del nostro Paese che consiste nel pompare nel sottosuolo l’anidride carbonica che esce dalle centrali elettriche alimentate da combustibili fossili. Si tratta di una tecnologia non ancora collaudata; l’anidride carbonica potrebbe “evadere” dal sottosuolo ed entrare ugualmente nell’atmosfera. Una fuga di anidride carbonica è letale per uomini e animali quando la concentrazione nell’atmosfera supera il 5% e causerebbe l’acidificazione dell’acqua.
Sappiamo tutti che la nostra è una zona sismica e quindi immagazzinare l’anidride carbonica proprio in un sottosuolo epicentro di terremoti, oltre che insensato, è terribilmente pericoloso. Chiediamo al nostro Governo un serio e radicale cambiamento di rotta, perché finalmente venga promossa un’economia libera dal petrolio per un futuro energetico pulito, efficiente e rinnovabile, aprendo prospettive di nuovi settori produttivi e con importanti ricadute anche occupazionali, oltre che ambientali. Chiediamo che siano messe in campo azioni per uscire dalla logica del petrolio e per tutelare il mar Adriatico, al di là dei limiti territoriali nazionali, con un impegno unitario che punti alla valorizzazione del patrimonio ambientale a beneficio delle comunità locali, del mare e del territorio.
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