Il volto nuovamente svelato di piazza Garibaldi a Senigallia – FOTO
Conclusa la prima fase dei lavori per il rifacimento, ora sono le facciate dei palazzi a dominare la piazza
Sono state molto aspre le polemiche, non ancora sopite, per l’avvio dei lavori su piazza Garibaldi, a Senigallia: operazione che rientra nel progetto denominato “Orti del Vescovo”, incentrato sul recupero di immobili che verranno in parte destinati all’edilizia sociale, ma che prevede anche la ripavimentazione e riorganizzazione urbanistica di “piazza del Duomo”.
Al di là del merito delle critiche sollevate da chi non voleva il taglio, ora concluso, dei lecci che dal dopoguerra erano a dimora nel selciato di piazza Garibaldi, e da chi continua a chiedere che non vengano inseriti gli stemmi papali nel pavimento della piazza dedicata a chi lo Stato della Chiesa lo ha di fatto combattuto, quella che ora è stata (provvisoriamente) offerta a Senigallia è una visuale insolita, per molte persone inedita, della cornice che si affaccia sull’area. Ve la presentiamo in questo “girotondo” fotografico.
Il lato più noto di piazza Garibaldi è sicuramente quello di sud ovest, ovvero quello su cui si affacciano il palazzo Vescovile e la chiesa Cattedrale di Senigallia: due edifici dei quali, negli ultimi anni, era praticamente impossibile avere un’immagine d’insieme della loro facciata.
Accanto alla Cattedrale si erge poi palazzo Becci, restaurato negli anni ’90 e destinato ad uso privato, commerciale e residenziale, al cui fianco, proseguendo su via Cavallotti, sono in corso lavori anche ad altri edifici. Il perimetro della piazza è invece delimitato a sud est da quello che era un tempo il Collegio Pio IX, ora sede di uffici comunali.
Cambiando lato di piazza Garibaldi, quello dirimpetto al Duomo offre l’imponente facciata del palazzo sede della scuola Fagnani, che ingloba al suo interno anche la cappella votiva ai caduti della Grande Guerra, mentre a poca distanza si trova l’Auditorium San Rocco.
La sagoma del San Rocco è certo nota a molti senigalliesi, visto che l’auditorium è frequentemente sede di incontri ed eventi, ma la maggioranza forse non sa che la facciata attuale è molto rimaneggiata rispetto a quella, alta circa il doppio e in parte abbattuta dopo il terremoto del 1930, che era dell’allora chiesa di San Rocco.
Scorrendo gli altri edifici privati che completano il lato nord est di piazza Garibaldi, si arriva infine alla conclusione di questa “panoramica” a 360° con lo sguardo che cade sulla importante facciata di palazzo Micciarelli, noto ai senigalliesi come la Filanda: edificio anch’esso rimaneggiato dal sisma del ’30, ma che sicuramente non ha perso il suo fascino.
E, in quanto tale, rappresenta un tutt'uno con l'ambiente architettonico che lo circonda. Pertanto la consapevolezza della necessità di conservare il Verde storico quale parte integrante del patrimonio artistico ed architettonico avrebbe dovuto essere stata tenuta in debito conto ( ricordo che in Germania c'è addirittura il Catasto del Verde Storico). E' mancato uno studio prima ed un opera selettiva poi che avrebbero dovuto evitare l'operazione "a raso" più consona ai boscaioli delle foreste del Nevada. Perchè allora lo stesso metodo non si è usato per via Carducci per poter aprire la prospettiva verso la quinta, questa sì scenografica, della Porta Lambertina? Sorprende pertanto come Italia Nostra locale abbia scavalcato a piè pari la cosa con tanta sufficienza liquidatoria. E come un ex-assessore , di cultura ambientalista, continui ancora a menarla con il re-impianto e con la "compensazione " in altro loco come fossero dei "diritti edificatori" da traslare dalle aree di decollo a quelle di atterraggio. Per il momento Piazza Garibaldi è uno spiazzo arido ed assolato. Per il futuro chissà , per il momento non si è capito ancora bene cosa sarà ( stemmi o non stemmi a parte). Un semplice allargamento e proiezione del sagrato non è di certo una grande prospettiva. stefano bernardini
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