Movimento 5 Stelle: “Orti del Vescovo deciso in segreto, Senigallia all’oscuro”
"Il taglio dei lecci è solo l'inizio, porteremo la questione in Consiglio comunale"
La metafora ci sta tutta: “Un signore che passeggiava si accorse all’ultimo di un albero poco prima di sbatterci, ma non si accorse di essere dentro una foresta”.
Il signore sono i cittadini di Senigallia, l’albero è la vicenda dei poveri lecci di Piazza Garibaldi, la foresta è tutta la questione di riqualificazione dell’isolato a noi conosciuto come “Orti del Vescovo” (una selva oscura, l’avrebbe definita Dante Alighieri).
Perché diciamo questo? Da giorni non si parla d’altro, i tentativi di noi del MoVimento 5 Stelle di andare in piazza con altri cittadini per fermare lo scempio dell’abbattimento dei 60 lecci, le richieste di accesso agli atti, i comunicati stampa, le foto ed i post sui social network, la rabbia… la tanta rabbia ci stava distraendo proprio dalla “foresta”! Noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo (per la trasparenza che ci contraddistingue) esporre a voi cittadini il nostro punto di vista sulla questione degli “Orti del Vescovo” e, allora, capirete perché il taglio dei lecci è solo l’inizio, in quanto ci stanno facendo credere che si apprestano soltanto a fare case in edilizia popolare negli appartamenti che la Curia realizzerà e che, con i soldi da essa versati per gli oneri d’urbanizzazione, rifaranno la piazza.
La realtà è ben altra e, per conoscerla, occorre tornare addirittura al 2010, ossia alla delibera GM n. 187 del 14 settembre che approvava l’avviso pubblico teso a verificare la manifestazione di interesse da parte di privati per interventi coordinati con la Regione Marche, finalizzati all’edilizia sociale (Piano Casa).
A questo avviso pubblico rispondevano 5 soggetti:
– Novalis S.r.l. (Edra Costruzioni Soc. Coop) per un intervento di riqualificazione nella Ex Fonderia Veco in zona Cesanella;
– ERAP Ancona (lotto 17/H in Piano di Lottizzazione Zona CR2 a Marzocca);
– Global Service Marche (area Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti a Bettolelle);
– Alca immobiliare (Comparto C/ERP a Borgo Bicchia Sud).
– Diocesi di Senigallia e Altri (per un intervento che rientra nei c.d. PIPERRU – Programmi Integrati di Promozione di Edilizia Residenziale sociale e di Riqualificazione Urbana – che interessa la parte verso il fiume Misa dell’isolato compreso tra via Cavallotti, via delle Caserme e via Portici Ercolani, a ridosso di Piazza Garibaldi).
La scelta è caduta sul progetto della Diocesi di Senigallia meglio conosciuto come ”Orti del Vescovo” che si è classificato al primo posto nell’ambito del Bando regionale per il Piano nazionale di edilizia abitativa da realizzare nella Regione Marche.
La prima cosa “strana”, di cui ci siamo resi conto leggendo la delibera GM n. 209 del 12.10.2010 in cui il Comune di Senigallia chiedeva alla Regione di ammettere a finanziamento il PIPERRU “Orti del Vescovo”, era che lo stesso Comune era affiancato alla Diocesi di Senigallia pur non essendo specificato, nella delibera 187/2010, che il Comune sarebbe stato interessato a partecipare economicamente ad eventuali progetti. L’intervento che i privati (Diocesi, Fondazione Città di Senigallia ossia Ex Irab, ed Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero) avrebbero soltanto pochi giorni fa convenzionato è stato rimodulato in più occasioni, prevede la realizzazione di negozi e di 37 alloggi in affitto a canone concordato per la durata minima di 25 anni, e vi figura, nella realizzazione di 14 di essi, anche l’ERAP Marche (soggetto pubblico subentrato successivamente).
Il tutto con un finanziamento della Regione di più di 2,5 milioni di € (soldi nostri), mentre il Comune ci guadagnerà in oneri di urbanizzazione con cui rifarà la piazza Garibaldi. Sicuramente, se il bando regionale non ci fosse stato e cittadini qualsiasi avessero voluto realizzare quel che stanno ora per fare, si sarebbe adottata una variante al PPCS (Piano Particolareggiato del Centro Storico) ed i cittadini avrebbero potuto fare delle osservazioni che, discusse in Consiglio comunale, avrebbero portato a probabili modifiche (qualcuno avrebbe potuto dire no al taglio dei lecci, oppure avrebbe potuto dire no ai simboli pontifici sulla pavimentazione della piazza oppure no alla realizzazione di un piano interrato per i parcheggi, ecc.).
Invece ora abbiamo un progetto di riqualificazione che è stato cambiato nel corso del tempo a colpi di delibere di Giunta, sempre esautorando il Consiglio comunale e, quindi, i cittadini dal poter esprimere le loro motivate valutazioni.
Ma allora, dov’è la partecipazione? Dov’è la “Città di Tutti”?
Quanti cittadini sanno che nel progetto è previsto un piano interrato per quasi l’intera area di sedime dell’isolato per accogliere i parcheggi a pochi metri dall’argine del fiume Misa … a quanto pare, la lezione del 3 maggio dell’anno scorso non è servita visto che quella è una zona che, fino a pochi anni fa, era nota per essere considerata come a massimo rischio di esondazione.
E che dalle indagini eseguite sul sottosuolo abbiano rilevato preesistenze archeologiche che non permetterebbero la ristrutturazione della bocciofila (ma, guarda caso, non impediscono i parcheggi interrati)?
Ed i lavori della piazza, quanti sapevano quando sarebbero iniziati, con il taglio dei lecci, con i disegni dello stato pontificio sulla pavimentazione? Partendo da un’immagine ben precisa (la tabella riepilogativa degli interventi che figura nella citata delibera 209/2010), verificando puntualmente quanto e se le rimodulazioni progettuali possano aver inciso significativamente sui finanziamenti concessi, noi del MoVimento 5 Stelle ci proponiamo, opponendoci a quanto deciso nelle segrete stanze, di portare nella sede più opportuna (il Consiglio comunale) un progetto del genere, per discuterlo e modificarlo, se necessario, con i cittadini per i cittadini.
Porteremo luce, senza servirci di “cipielleconcordie”, nella “foresta” illuminando con le stelle la prevista realizzazione di una nuova ala dei portici, la prevista sopraelevazione di due piani di alcuni edifici, le previste irrisolte questioni finanziarie, e quant’altro è stato, fino ad oggi, tenuto all’oscuro dei più.
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