Sibilla e le trivellazioni in Adriatico spaventano la città di Senigallia
Oltre 200 persone per il dossier sulla "petrolizzazione" lungo la costa. Proposta di comitato e coordinamento
Venerdì 12 giugno, più di duecento persone hanno affollato l’auditorium San Rocco per il dibattito su Sibilla e le trivellazioni in Adriatico. Una risposta che dimostra la preoccupazione – ma anche l’indignazione – che attraversa Senigallia e l’intero territorio regionale. Infatti, se il maggior numero dei partecipanti è stato ovviamente senigalliese, molto consistente è stata anche la presenza di attivisti sia dei centri sociali sia dei comitati ambientali provenienti da tutte le Marche, in particolar modo dal pesarese e dall’ascolano.
Gli attivisti abruzzesi del “Comitato No Ombrina” hanno presentato un dossier sulla petrolizzazione in corso lungo le coste adriatiche, ponendo particolare attenzione alla situazione marchigiana. Dossier pubblico, consultabile e scaricabile ai seguenti link: www.arvultura.it e www.globalproject.info
Quella che è emersa, è la chiara intenzione da parte delle multinazionali del petrolio e del Governo Renzi di trasformare l’Italia in una piattaforma per trivellazione e stoccaggio di CO2. Il decreto Sblocca Italia, infatti, afferma per legge la superiorità degli interessi economici delle multinazionali a discapito dell’economia diffusa del nostro territorio, fatta di agricoltura, turismo balneare, artistico e culturale.
L’economia del petrolio non porta con sé solo le trivellazioni per cercare e/o stoccare, ma tutto un indotto logistico fatto di discariche per i rifiuti, gasdotti e oleodotti che attraverseranno tutto il lato est della penisola, sia in mare che in terra. Impianti che devastano l’ambiente ma che corrompono anche la democrazia.
Lo Sblocca Italia, infatti, definendo i siti di stoccaggio d’interesse strategico nazionale, espropria la sovranità di ogni ente locale, che siano regioni, province o comuni. Tutto finisce così per essere deciso da Roma centralmente, in accordo con le multinazionali, e poi imposto sul livello territoriale.
Ecco perché l’assemblea non è stata solo un momento d’informazione, ma anche un momento di democrazia, cioè di organizzazione, che ha come scopo da una parte la costituzione di un comitato cittadino “No Sibilla” e dall’altra quella di un coordinamento regionale “Trivelle Zero/Marche”.
L’assemblea si è anche dotata di una mailing-list e di una pagina facebook Trivelle Zero/Marche entrambi per restare in contatto, allargare la partecipazione, informare, pubblicizzare le iniziative, organizzarsi e coordinarsi per arrivare a breve ad una nuova assemblea.
Venerdì 12 giugno in centinaia abbiamo iniziato una battaglia, che sarà lunga e difficile, ma che va combattuta e va vinta per noi, per le nostre città, per il nostro territorio e per la nostra democrazia. Dalla Val Susa all’Abruzzo, passando per Napoli e Venezia, le lotte per i beni comuni e per uno sviluppo ecosostenibile ci hanno insegnato che l’arma principale per battere chi vuole fare profitti sulle nostre vite è la partecipazione plurale, libera, cosciente e radicale della popolazione.
Per quanto ci riguarda, comincia adesso.
da Spazio Comune Autogestito Arvultùra
Centri Sociali Marche
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!