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Paradisi: “Mangialardi è sindaco con il voto di un terzo dei senigalliesi”

"L’elettorato pretendeva unità e non divisioni"

Roberto Paradisi

Senigallia, almeno quella che ha votato, ha scelto di nuovo Mangialardi. Ne prendiamo atto. In una realtà come la nostra, si sa che sconfiggere un impero di consenso e clientele è molto difficile. Ci abbiamo provato ed abbiamo perso. Ma perdere non significa perdere le proprie ragioni. Come vincere non significa raddrizzare i propri torti.

In un’elezione non vince il migliore come nello sport, vince il professionista del consenso. E l’apparato del Pd locale lo è. Per questo ascoltare in queste ore le parole di Mangialardi che, con la “galanteria” istituzionale che gli è propria, tenta di sbeffeggiare gli avversari accreditando se stesso come l’uomo della provvidenza unto dal popolo, suona molto di provincialismo.

Metà delle persone che hanno votato non hanno scelto Mangialardi e non lo avrebbero scelto all’eventuale ballottaggio. Il 40 per cento dei senigalliesi è rimasto a casa o ha lasciato la scheda bianca. Mangialardi è sindaco con il voto di un terzo dei senigalliesi. Nel marzo scorso lo avevo ampiamente detto: per sconfiggere la poderosa macchina da guerra elettorale del Pd e soci (che hanno messo in campo ogni mezzo, anche illecito, come ho rappresentato in piena campagna alla Prefettura e alla Procura della Repubblica) ci voleva una grande coalizione che andasse da sinistra a destra passando per i civici unita su un progetto comune.

Chi si candida in solitariarappresenta uno sfrenato individualismo senza avere a cuore un’alternativa coesa che vuole voltare pagina. Non è un caso che l’unica coalizione che si è dimostrata pronta ad andare al ballottaggio (sfiorato per un pungo di voti) sia stata la nostra che, pur senza l’ampiezza dell’idea originaria, ricalcava lo schema che avevo proposto oltre un anno fa.

Chi si è lanciato con i paraocchi nell’agone politico senza ascoltare ragioni di alleanze ampie (da noi cercate fino alla fine anche proponendo diverse candidature), ha raccolto macerie. Qualcuno si è accontentato di uno scranno in consiglio, esprimendo addirittura soddisfazione, dopo aver dichiarato la certezza del ballottaggio (il proprio!). Mi auguro che questa sonora lezione dell’elettorato (che sempre penalizza le divisioni) serva da lezione.

Perché nessuno può credere seriamente che la gran parte di quegli undicimila elettori che hanno rivotato Mangialardi nonostante tutto sia pronta a cambiare voto. Ma una grande coalizione, al di là delle ideologie vetuste che favoriscono solo il potere attuale, avrebbe da una parte aiutato a spostare un pugno di voti dal Pd o dalle liste civetta (questo era possibile), dall’altra a riportare una piccola fascia di popolazione alle urne.

E questo sarebbe stato sufficiente per arrivare al ballottaggio (al quale ho smesso di credere quando ho letto il dato di affluenza alle urne). Chi non comprende questa elementare analisi continuerà ad essere il miglior alleato della dinastia Pd. Per quanto ci riguarda io e Luigi Rebecchini, fin da ora, lavoreremo a questo progetto oltre le ideologie e rappresenteremo in consiglio la Senigallia che ancora non è stanca di indignarsi e nutre una speranza di cambiamento.

Commenti
Ci sono 11 commenti
papero 2015-06-04 12:50:13
Purtroppo l'astensione l'ha fatta da padrone e più che una protesta se la sono presa lí, spero solo che la prossima volta gli astenuti riflettano bene prima di nn andare a votare, se vuoi vincere devi combattere e non scappare, gli astenuti sono scappati
Gnagnolo
Gnagnolo 2015-06-04 12:53:14
L’elettorato pretendeva unità e non divisioni. Parola del candidato più unitario e meno divisivo di tutti.
gabriele 2015-06-04 13:10:09
Scusa roberto, ma te invece quanti ne hai presi di voti??? Quelli che non sono andati a votare, cosa ti fa credere che avrebbero votato per te?? Le chiacchiere stanno a zero: con quei 4 voti che hai preso, ancora parli?? Ti ricordo che di 14 liste, con la tua sei arrivato... decimo mi pare??!! ...invece ancora parli, e c' hai sempre la criticava pronta, apposta vai d' accordo con l' amico liverani...
Al posto di far sempre la voce grossa, e di guardarti intorno per cercare i colpevoli del tuo flop elettorale, un tantino di autocritica non guasterebbe, e forse ti aiuterebbe a capire dove hai sbagliato. Il cittadino guarda l' umiltà, non l' arroganza.
matteo 2015-06-04 13:29:14
Io invece ho capito che avrebbe vinto Mangialardi quando ho visto la lista dei candidati: 7!? Lui si prendeva il 50%, l'altro se lo spartiscono in 6! Mossa proprio intelligente, e se non riuscite a mettervi d'accordo neanche adesso Mangialardi governerà senza opposizione.
un povero tra i poveri (di politica) 2015-06-04 13:38:17
"TUTTO INUTILE" Nulla cambia e non cambierà per i prossimi 5 anni. Le chiacchiere stanno a zero. Lo avevo detto alcuni mesi fa o ci si univa tutti all'opposizione o avreste fatto il gioco degli avversari. Ora, ancora una volta, con mio sommo dispiacere politico, si può gridare quanto volete in consiglio, ma non servirà a nulla perchè continueranno a fare quello che vogliono non per interessi della città ma solo e sempre per interessi personali. Lasciate lo scanno ai giovani che almeno impareranno come fare ed alle prossime elezioni saranno pronti per non fare gli stessi errori vostri. Guardate al futuro di Senigallia e non pensate solo a voi stare li non serve a nulla. Seguite i giovani guidandoli nel loro percorso. Il futuro di Senigallia è nelle mani dei giovani per svegliarla e rilanciarla. Siate capi dell'idea ma non della sedia, abbiate fiducia nei giovani, altrimenti sarà TUTTO INUTILE.
BlackCat
BlackCat 2015-06-04 15:11:55
Quelli che non sono andati a votare sputano sia di qua che di là...
anfatti
anfatti 2015-06-04 21:01:35
Non credo che tutti gli oppositori, messi assieme, avrebbero preso più voti di Mangialardi. Né che avrebbero mai potuto restare assieme più di tre mesi. Prima vi insultavate a vicenda.
vecchio freak 2015-06-04 23:02:00
È curioso questo concetto per cui chi perde le elezioni è sicuro che gli astenuti avrebbero sicuramente votato per lui..e contemporaneamente si vuol fare intendere che quelli che hanno votato per chi vince lo fanno perché plagiati o convinti da chissà quale interesse personale.
Premesso che il voto in tutte le democrazie moderne è espressione del proprio interesse e non certo figlio di ideologie ormai sepolte dalla storia, ritengo che un po più di rispetto per la maggioranza dei votanti non sarebbe male. E chi non ha votato lo ha fatto per scelta perché a nessuno è stato impedito l'ingresso ai seggi. E diciamo la verità.. A Senigallia non c'è manco la scusa del mare...il tempo per votare e poi recarsi in spiaggia si trovava..
O. Manni
O. Manni 2015-06-05 01:23:40
Una sconfitta elettorale imporrebbe più autocritica, più serenità personale sui risultati di una competizione con regole per tutti uguali, e più rispetto per gli elettori che hanno scelto di non essere rappresentati da nessuno di voialtri. Invece no...Sempre colpa degli altri, mai di se stessi. Interpretazione sommaria delle regole del gioco elettorale (alla faccia della sportività che in qualche modo Paradisi rappresenta), e per finire, un'arroganza debordante nei confronti degli elettori. Mi chiedo, con questi presupposti, come si possa faticare così tanto per capire che la maggioranza dei senigalliesi NON VI VOGLIONO ad amministrare la loro città. La tesi é che dovevate convincere gli indecisi a votarvi. Ci siete riusciti? NO. Quindi aria...Mutismo ed orecchie basse, please. Mesi se non anni passati a ripetervi (presumibilmente per autoconvincervi) che il 31 maggio li avreste mandati tutti a casa, e poi? Date retta...Fatevela nelle mani e prendetevi a schiaffi.
Bucaniere 2015-06-05 02:55:50
Non c'è niente da fare, la colpa è sempre di altri per Paradisi R.. E' una ventina di anni che non ne azzecca una, ma si ripresenta puntualmente con la prosopopea e la sicumera di chi "questa è la volta buona, si va al ballottaggio e poi si vince". Manco per le quattro, ad ogni tornata fà la corsa del gambero (e la fa fare a chi stà con lui...) mentre i suoi avversari vincono al primo colpo e via. E' stato il più utile antagonista per tutti i Sindaci eletti, tantè che l'hanno sempre surclassato.
la triccula 2015-06-05 08:59:47
c'era 'na volta 'n re
a sed' sul sofà
lucco' ma la serva e dic'
arcontam' 'na fola
la serva incuminciò..:
c'era 'na volta 're
a sed' sul sofà
luccò ma la serva e dic'
arcontam' 'na fola
la serva incuminciò si nun' s' va a votà
la fola è sempr' la stessa, sol la serva la sa'
ATTENZIONE!
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