Elezioni Regionali e Comunali 2015: vincitori e vinti
… riflessioni a bocce ferme!
Nelle nostre regionali, hanno votato solamente il 49,78 degli aventi diritto. Ritengo quindi, si possa affermare che ha vinto, a livello numerico, chi non ha votato: la famosa lista che non c’è! Punto. Poi che qualcuno festeggi, ancor più in politica, è assai difficile non trovarlo.
Un “chi si accontenta gode” a cui va aggiunto il “Contenti voi, contenti tutti”. Ma forse anche no, perché a festeggiare sono solo coloro che della politica gliene può fregar de meno e quello a cui veramente interessa è l’aver rimediato o in qualche caso mantenuto, quel posticino sul banco regionale a cui da tanto aspirava per ambizione personale e forse anche per il lauto emolumento mensile. Si, vero, il denaro non è tutto, ma sapeste quanto aiuta e tutti tengono famiglia!
Ora lo so che sarebbe più eclatante, per fare un po’ di scena, usare il termine “perdenti”, “asfaltati”, “stracciati”, “sconfitti”, “soccombenti” ma ritengo, che per qualcuno, visto l’esito numerico è qualcosa di veritiero, comunque non meritevoli, un pochino offensivi e poco educati nei riguardi se non del partito o della lista, proprio sul piano del personale.
Non si può e non si deve quantificare le doti morali di un individuo sulla base del numero delle preferenze o dei voti ricevuti
I Vincitori, quelli veri ed abituati alla vittoria, come i grandi campioni dello sport ci insegnano, hanno o quanto meno dovrebbero possedere il gran merito che è quello della sportività e la concessione verbale e civile figurata di rendere l’onore delle armi. E questo sempre!
Io, nel mio piccolo e neppure da vincitore, ho tenuto però contattare prima che i vincitori, proprio coloro che non hanno partecipato e perduto a testa alta. Perché costoro ugualmente ci hanno messo la faccia, ugualmente si sono impegnati e credo che abbiano meritato e meritino rispetto e una parola di incoraggiamento, perché quanto meno si sono messi in discussione e ci hanno provato.
Per i vincitori, del resto, fare i magnanimi, purché convinti e sinceri, li farebbero risultare “Vincitori” anche morali, ancor più bravi, più simpatici e leali.
Anche perché il vero vincitore in assoluto di queste elezioni è stato ancora una volta, anche nella tenzone comunale, come in quella Regionale seppur in una percentuale inferiore, l’Astensionismo, che unito alle schede bianche e nulle ha superato abbondantemente il 40%.
Confrontando poi i dati attuali con quelli del 2010 si può notare come il PD sia sceso dal 34,70% a quello del ‘15% pari al 34,06% (un – 0,64%) che statisticamente non offre la sensazione che si tratti proprio di un’ avanzata. A questo si deve anche aggiungere che a far superare la fatidica soglia del 50% più un voto, onde evitare il timore di un sempre imprevedibile ballottaggio, influente è stato l’aiuto della lista sostenitrice di Vivi Senigallia, che dall’ 8,11% del ’10 ha toccato i 9,39% attuali.
Vinto si , ma con l’aiutino o meglio gli aiutini. Aiuto che porterà immagino (ma io solitamente non ci prendo mai!) a presentare il conto e passare alla cassa, petto in fuori e pancia dentro, per la riscossione di quanto richiesto. Immagino che lo stesso ruolo e quindi idem farà la lista di Monachesi.
Città Futura invece è si sul carro dei vincitori, ma con le vele afflosciate, essendo passata da un 5,47% del ’10 ad un 4,89% attuale. Quindi una vittoria di Mangialardi senza ombra del benché minimo dubbio, tenuto anche conto dell’handicap con cui partiva viste le vicissitudini conosciute per le alluvioni e che invece che penalizzarlo lo hanno premiato considerando che a confermargli la loro “devozione” sono stati proprio gli abitanti delle frazioni “bagnate”.
Una vittoria, dicevo, che però non sarà priva di dolore e quindi con entusiasmi quantomeno contenuti. “Dolori” che emergeranno a giorni, seppur i lamenti non usciranno dalle 4 mura domestiche, come si usa fare in casa PD. Non voleranno quindi né piatti né stracci, ma il tutto si affronterà in un clima di “civile discussione” magari tra i tanti “Stai sereno” che amichevolmente si scambieranno. E la vera maggioranza “vincitrice” composta dagli struzzi-astenuti relegata con i cappelli sporchi di sabbia, zitti e passivi qualsiasi decisione emergerà, relegata per altri 5 lunghi anni nel girone più profondo degli inferi!
Quindi se da una parte i festeggiamenti dovrebbero essere contenuti, dall’altra, quella dei vinti, dovrebbe esserci invece il riconoscimento dell’autorità di chi ha conquistato il primo gradino del podio e che la democrazia pretende vada rispettata.
Comprendo che a volte la rabbia per aver perso, non solo la partita, ma tempo, affetti personali, faccia scattare quell’impulso di scrivere e parlare male di… ma farlo su FB vi fa perdere ancor più la faccia. Lasciate che le acque si calmino e poi a mente fredda, dopo aver letto e vagliato i numeri, comprenderete che non bisogna prendersela con coloro che hanno votato, qualsiasi sia stata la loro rispettabile scelta.
Il problema è degli struzzi, che abitando in una città il cui lido è composto di sabbia vellutata (o almeno lo era) preferiscono infilarci sotto la testa lasciando la responsabilità agli altri.
Ma come si dice, gli assenti hanno sempre torto e chi tace conferma. Ed è con l’irresponsabilità di questi che bisogna prendersela. Non con chi è stato eletto!! Quindi chi ha preferito andare al mare piuttosto che al seggio, si dovrà astenere per 5 anni da contestazioni di qualsiasi tipo.
Costoro non avranno alcun merito, né per una scelta di una indovinata Amministrazione, né ancor meno per gli inevitabili mugugni perché insoddisfatti delle mancate manutenzioni al manto stradale o delle frane sulle vie di collegamento nelle frazioni collinari, o per esondazioni del Misa. Potranno al più, sotto curiosi e coloriti nikname, commentare su FB con toni da novelli rivoluzionari.
Gli unici veri non vinti, ma “bastonati”si, comunque, sono stati i novelli Brachetti della politica. Trasformisti anch’essi ma che più che eccelsi “artisti”, si sono dimostrati dei dilettanti allo sbaraglio.
Da quello che si è potuto vedere, diversi sono rimasti in camicia cravatta, ma con i pantaloni in mano vestiti a metà, vittoriosi nel tagliare il traguardo in mezzo ad un folto gruppo, ma in realtà perdendo però lo scranno comunale. Sono costoro nomi conosciuti che per anni hanno soggiornato nell’Aula Consiliare ed hanno anche saputo mettersi in luce, mentre altri, i peones senza voce, che nella precedente maggioranza avevano semplicemente le funzioni di premi pulsante a comando nelle varie votazioni e di cui non ci resterà traccia sostituiti dai giovani.
Certo, anche a questi disdettati, un posticino sul carro del vincitore non verrà negato seppur per qualche ora, ed anche a loro come per Bobby Solo, scenderà una lacrima sul viso. Mentre una mentina cercherà di attenuare l’amaro in bocca.
Anche sui banchi dell’Opposizione c’è poco da festeggiare, se non per Paradisi di Unione Civica che per la Martinangeli del M5S, che tra i vinti sono quelli che forse hanno “vinto” quel risultato che in cuor loro probabilmente non pensavano. Il M5S è il secondo partito vero e sarà difficile trovare una scusante che dica il contrario.
Dall’esito del voto, complessivamente e gattopardescamente parlando, tutto cambia perchè nulla cambi. Staremo a vedere e seppur difficile, cerchiamo di vedere positivo. Sono i giovani e non i partiti a chiedercelo.
Comunque: Dovremo granello dopo granello erodere le grandi e piccole connivenze dei politici locali con le convenienze dei senigalliesi. Sull'alluvione tutto finito e sistemato?......s610.
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