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Polidori commenta l’entusiasmante stagione dei Roosters Senigallia

Storica promozione dalla Prima Divisione della società senigalliese: parla il coach

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Roosters Senigallia

Sono appena trascorse circa 48 ore dal fischio finale di gara 3 che sanciva la storica vittoria del campionato di basket di 1 Divisione per la squadra dei Roosters Senigallia, che quest’anno ho avuto l’onore e l’onere di allenare, e al termine di questa magnifica avventura vorrei fare un’analisi di fine stagione.


Inizierò questo mio commento proprio da quella serata di inizio settembre svoltasi al Foro Annonario durante la quale nel corso della manifestazione di presentazione delle varie squadre sportive senigalliesi, durante l’intervista al capitano dei Roosters Enrico Beccaceci alla domanda “ci sarà un nuovo allenatore per il prossimo campionato e ci puoi dire chi sarà?”, il Becca rispose “so che è qui in piazza a seguire questo evento ma ancora non posso ufficializzare il suo nome perchè non abbiamo ancora il suo si”.

Dopo nove mesi da allora vi confesso che quelle parole del capitano mi risuonarono come un’investitura e mi spinsero a sciogliere gli ultimi dubbi che avevo e ad accettare la panchina dei Roosters che avrebbe voluto dire cercare di vincere il campionato dopo due anni di finali perse, mica male come obiettivo da raggiungere!!!

La prima richiesta che feci ai miei nuovi giocatori fu quella di darmi un po’ di tempo per calarmi in questa per me nuova realtà sportiva, considerando anche che erano due anni che non allenavo e che venivo da esperienze dove avevo avuto a che fare con giocatori stipendiati per giocare e non con ragazzi che si autotassavano per poter disputare il campionato. Ma mi furono sufficienti i primi allenamenti, nella piccola palestra del Vallone causa l’inagibilità post alluvione del Palaspecchi, per farmi capire che la squadra aveva delle buone risorse che avevano necessità di essere plasmate e trasformate in un qualcosa di più organizzato e definito per poter ambire al traguardo finale della vittoria del campionato.

Fu così che allenamento dopo allenamento sono riuscito a costruire un prototipo di squadra che nel tempo e con il lavoro in palestra sarebbe potuta diventare “vincente”. Le prime partite di campionato mi fecero capire che la strada intrapresa era quella giusta ma anche che durante il nostro percorso avremmo incontrato delle difficoltà non solo di natura sportiva ma sopratutto di impegni lavorativi e familiari di alcuni giocatori che comunque avrebbero influito sui risultati di alcune gare, vedi Stamura in Ancona o Porto Recanati in casa. Ma fu proprio da quella partita di metà novembre che iniziò una striscia di 9 vittorie, compresi i derby con i nostri cugini della Cesanella e della Maior entrambi vinti, che mi fece capire che eravamo sulla buona strada per raggiungere il nostro traguardo. Concludemmo la prima fase al secondo posto con ben 13 vinte sulle 16 giocate per poi iniziare la fase Gold con ulteriori 6 partite da giocare con le prime tre del girone dell’entroterra, praticamente 3 squadre di Fabriano.

Queste partite ci hanno dato la dimensione di quello che sarebbe successo da li in poi e cosa occorreva per vincere le partite dei playoffs, dove si gioca una pallacanestro molto più fisica e aggressiva. Purtroppo in una delle trasferte fabrianesi contro lo Janus causa infortunio di gioco perdemmo il nostro pivot Edo Bellocchi che visto il ruolo che ricopre era l’unico giocatore veramente insostituibile anche se grazie al contributo di tutta la squadra riuscimmo a vincere dopo un overtime e a conservare il secondo posto nella griglia playoff dietro Porti Recanati ma davanti ai cugini della Maior.

Il primo turno della semifinale playoffs ci ha visto opposti alla squadra del Basket Cingoli, in pratica una formalità con vittoria all’andata con un eloquente +29 e un +20 al ritorno vista la mancata presentazione in campo dei nostri avversari e quindi qualificati per la serie finale contro la squadra dei Titans Basket Jesi che nell’altra semifinale avevano eliminati i nostri cugini della Cesanella Basket.

Serie finale che ci ha visto vincere la prima gara casalinga con un + 8 per poi uscire sconfitti dalla trasferta di Jesi con un -5 e giocarci tutto un campionato, e per molti anche qualcosa in più, nella “bella” di martedi 26 maggio nel nostro campo, il mitico Palaspecchi, gremito come non era mai avvenuto prima.

Bè adesso a mente fredda posso dire che questa gara rimarrà indelebile nella mia mente, sicuramente nella mia personale carriera sportiva, e forse anche di tutti quanti giocatori dirigenti simpatizzanti e spettatori per come e sopratutto per il modo in cui si è conclusa, con un finale di gara da cardiopalmo e anche per questo ancora più bello con delle scene finali di un’immensa gioia che rimarranno impresse per sempre nei miei occhi.

Grazie ragazzi a tutti quanti voi e quanto dico tutti vorrei iniziare da Massimo da Pierpaolo da Andrea da Matteo da Emidio da Marco da Omar da Paolo da Luca da David da Giacomo da Simone da Lorenzo da Edoardo da Francesco, per finire con lo zoccolo duro dei miei Roosters: Cicco il veterano di mille battaglie, Becca storico capitano e Leo che non avevo mai avuto prima il piacere di conoscere e che è diventato nel corso della stagione per me “spalla insostituibile”.
E adesso in attesa di sapere “cosa vorrete da grandi” godetevi, anzi godiamoci, questa meritatissima vittoria, non capita tutti gli anni di vincere il campionato, e per sempre forza Roosters!

 

Coach Paolo Polidori

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