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Simone Ceresoni: “Marche, un polmone verde da difendere”

Il candidato al Consiglio Regionale con 'Altre Marche – Sinistra Unita' interviene su agricoltura ed economia

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La campagna delle Marche

Ambiente ed economia, territorio ed impresa, qualità della vita e sviluppo, viaggiano ormai sullo stesso binario, avendo superato da tempo antiche barriere e anacronistici distinguo.

Lo testimoniano due recenti notizie. Due buone notizie. La prima, dello scorso aprile, è che la regione Marche diventa sempre più “green”, posizionandosi seconda in Italia nella classifica della Green Economy stilata da Fondazione Impresa-Studi sulla piccola impresa.

La seconda, solo di qualche giorno fa, è la presentazione dei dati del lV Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” con un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale”, che mostrano come gli Italiani amino la nuova agricoltura, cresciuta in questi anni dando sempre più lavoro anche ai giovani, e chiedono alle istituzioni una maggiore considerazione per questo settore.

Qualche dato? Siamo il paese con il maggior numero di prodotti distintivi al mondo con 4831 specialità regionali, vantiamo 43.852 imprese biologiche, il 24 per cento degli iscritti alle superiori ha scelto un indirizzo legato all’agricoltura, all’enogastronomia e al turismo. Sono solo alcuni dei numeri usciti dal rapporto, e ci ribadiscono – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che il futuro è nel territorio e nell’economia verde.

Filiera corta, biologico, agricoltura di qualità, manutenzione del territorio sono ormai diventati investimenti di sicuro interesse: producono non solo vantaggi economici, ma anche salute, se si pensa che lo stesso rapporto indica l’Italia come Paese al vertice della sicurezza alimentare mondiale, considerato il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici.

Occorre allora interpretare questi segnali. Occorre interessarsi per valorizzarli e farli diventare percorso, politica concreta, atti di indirizzo. Occorre studiare per la nostra Regione un grande piano unitario della campagna che coniughi gli usi agricoli con la difesa del suolo, che promuova i mercati degli agricoltori in vendita diretta a chilometri zero incentivando un’agricoltura di qualità, che continui a puntare sul biologico e sui prodotti OGM free.

Occorre coltivare questi segnali, difendendo ed estendendo le buone pratiche già presenti nella nostra regione.
Occorre coltivare insieme la buona politica.

 

da Simone Ceresoni,
candidato al Consiglio Regionale con Altre Marche – Sinistra Unita

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