Senigallia, in autunno la piantumazione dei boschi a Saline e Cesanella
A carico di Soc. Autostrade dopo la terza corsia A14 "grazie al Piano Strutturale del Verde Urbano"
A Senigallia è proprio di questi giorni l’approvazione del progetto esecutivo dei due boschi urbani a Cesanella e a Saline, per una quota complessiva di circa 10 ettari di area in ambito comunale a nord e a sud del centro abitato, le cui opere di piantumazione partiranno finalmente nella prossima stagione autunnale, dopo un notevole ritardo accumulato a causa delle complesse procedure di approvazione degli enti sovracomunali.
Il progetto dei boschi urbani è a totale carico di realizzazione della Società Autostrade entro le misure ambientali compensative per la costruzione della terza corsia dell’autostrada. L’iter è stato seguita fin dall’inizio con grande attenzione dal nostro Comune, che sarà il primo comune delle Marche, tra tutti quelli coinvolti dall’ampliamento dell’asse autostradale, ad attivare la gara d’appalto per i lavori di piantumazione di oltre 4000 alberi, con una buona percentuale di c.d. “alberi pronto effetto” (già grandi). In questo senso, tutta la fase di studio e progettazione preliminare è stata seguita dal’amministrazione comunale con il contributo scientifico del prof. Alberto Minelli e del gruppo di lavoro dell’università di Bologna.
Il Faro illuminante per la progettazione delle due aree verdi è stato lo strumento di pianificazione approvato dal Consiglio Comunale nel 2005 meglio noto come Piano Strutturale del Verde Urbano, che ha costituito il punto di partenza per le progettazioni dei due parchi pubblici, pensati come le due porte della green way principale, che va da nord a sud della città.
A Senigallia, in questi ultimi dodici anni, sono stati piantati in ambito urbano circa 2700 alberi, alcuni dei quali in sostituzione di alberate esistenti, e oltre 6000 alberi di piccole dimensioni, in zone cittadine a verde compatto. Come Assessore del Comune di Senigallia ho maturato esperienze e competenze che, fatti i debiti mutamenti, credo potranno essere spese proficuamente anche a livello regionale, esportando le buone pratiche locali in ambito regionale.
In questo senso ho avuto modo di approfondire la questione relativa alla progettazione del verde pubblico in aree urbane. Il verde pubblico è una questione strategica oltre che per la socialità e la vivibilità delle città anche per ciò che concerne il microclima, la qualità dell’aria che si respira e per il contenimento dei gas – serra.
La scarsa attenzione in fase di progettazione, con la collocazione di tipologia di alberi in luoghi che non presentano in prospettiva uno spazio vitale sufficiente alla crescita dell’essenza arborea, determina nel tempo una microconflittualità tra esigenza di preservare le alberate e l’esigenza dettata dall’uso sociale confortevole degli spazi.
Per prevenire problemi alle generazioni future, in questo senso sottolineo che il verde in ambito urbano va progettato, implementato e mantenuto secondo regole che permettano agli alberi di coesistere con ciò che li circonda: strade, marciapiedi, sottoservizi tecnologici, edifici, traffico veicolare, pedonale e ciclabile.
da Simone Ceresoni
candidato al Consiglio Regionale con Altre Marche – Sinistra Unita
( le piante promesse erano allora 6000, poi evidentemente con la crisi...)
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