Spacca in visita all’ospedale di Senigallia, Romano: “interesse tardivo”
Il candidato PD: "Con le prossime elezioni regionali si chiuda la stagione del protezionismo fabrianese"
Finalmente nella giornata di ieri (martedì 19 maggio, Ndr) abbiamo avuto l’onore di rivedere il governatore Gian Mario Spacca in visita al nostro ospedale. Un interesse un po’ tardivo e, diciamocela tutta, anche un po’ sospetto, vista l’imminente scadenza elettorale.
Eh già, perché dopo la riorganizzazione della ex zona voluta da Spacca, tutta volta a favorire l’area del fabrianese a discapito dei servizi gli altri territori, il governatore si è tenuto ben lontano da Senigallia e dal suo ospedale. Si pensi solo allo spostamento a Fabriano degli uffici amministrativi, fortemente contrastato dalla nostra Amministrazione comunale, che ha prodotto non solo disservizi per i lavoratori e per l’utenza, ma anche sacche di inefficienza dovute alla necessità dei nostri operatori di spostarsi continuamente verso l’area montana, perdendo centinaia e centinaia di ore.
Se oggi l’ospedale di Senigallia resiste, lo si deve alla professionalità del personale, e alle azioni messe in campo con grande determinazione dal sindaco Maurizio Mangialardi e all’assessore Fabrizio Volpini per difendere i servizi essenziali e iniziare a recuperare funzioni che rischiavano di sparire, su tutte neurologia e cardiologia.
L’auspicio è che con le prossime elezioni comunali e regionali si chiuda definitivamente la stagione del protezionismo fabrianese, che ha avuto in Spacca il suo alfiere e che oggi, a Senigallia, gode del cieco sostegno dei candidati di Marche 2020 Gabriele Cameruccio e Alessandro Cicconi Massi.
L’obiettivo è aprire con Luca Ceriscioli in Regione una stagione di grande rilancio per la sanità senigalliese.
Detto questo, nell'attuale legislatura, il partito che ha la maggioranza compreso l'Assessore alla Sanità, è il suo PD e non un pinco pallino qualsiasi. Che poi il Sindaco Mangialardi e l'Assessore Volpini hanno fatto tanto per il nostro nosocomio, è tutto un dire. Infatti, alcuni reparti sono spariti ed è notizia di questi giorni che il nostro "Principe di Piemonte" questo è il suo vero nome, è diventato ricettacolo di tanti diseredati in particolar modo di notte. I proclami lasciamoli alle agenzie di pubblicità. Leonardo Maria Conti
La cosa che condivido dell'articolo è :"...Se oggi l’ospedale di Senigallia resiste, lo si deve alla professionalità del personale..." Solo che io qui concluderei la frase mettendoci un bel punto. Ed è infatti, solo a questa che il cittadino senigalliese dovrà rivolgere sempre, incondizionatamente, il suo doveroso GRAZIE!! Non certo ai politici.
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