No alle trivelle in Adriatico, aderisce anche Simone Ceresoni
Il candidato al Consiglio Regionale: "sciagurate le scelte del governo centrale"
Ho deciso di aderire alla manifestazione nazionale che il Coordinamento No Ombrina ha lanciato per il 23 maggio a Lanciano contro i progetti di estrazione petrolifera lungo la Costa dei Trabocchi in Abruzzo.
Si tratta di un’area dall’altro valore paesaggistico e ambientale. Così come lo sono le aree delle coste marchigiane interessate da progetti simili.
E’ importantissimo che tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico facciano fronte comune per scongiurare le sciagurate scelte del governo centrale che con lo “Sblocca Italia” promuove la proliferazione di trivelle per la prospezione, l’estrazione e lo stoccaggio del petrolio.
Un provvedimento e un’idea di sviluppo che condanna l’Italia all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani.
E’ noto da tempo che il nostro petrolio è poco e di scarsa qualità. Secondo le valutazioni dello stesso ministero dello Sviluppo economico ci sarebbero nei nostri fondali marini circa 10 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, che stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 8 settimane. Non solo: anche attingendo al petrolio presente nel sottosuolo il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi.
Per quattro gocce di petrolio stanno mettendo in pericolo l’economia turistica, la pesca e l’ecosistema del Mare Adriatico. E’ giusto e necessario mobilitarsi.
Simone Ceresoni – candidato al Consiglio Regionale con Altre Marche – Sinistra Unita
Comitato Ceresoni in Regione
//www.ceresoni.it/
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