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A Senigallia ‘Stupefatto… avevo 14 anni, la droga molti più di me’

L'appuntamento è per il 20 maggio al tendone allestito nel piazzale della parrocchia della Pace

Stupefatto

Se qualcuno, quando ero molto giovane, mi avesse spiegato bene cosa rappresentano le sostanze stupefacenti, le mie scelte sarebbero andate in tutt’altra direzione”, scrive Enrico Comi, l’autore del romanzo autobiografico ispiratore dell’opera teatrale “Stupefatto” in scena mercoledì 20 maggio alle ore 21.15 nel tendone allestito nel piazzale della parrocchia della Pace in via Raffaello Sanzio 237 a Senigallia.

Il titolo completo dello spettacolo della compagnia “Itineraria” – già ospitata negli anni passati – è: “Stupefatto… avevo 14 anni, la droga molti più di me”, con ingresso gratuito. Ai giovanissimi viene correttamente insegnato che la droga fa male, “nuoce gravemente alla salute!”. Loro, crescendo, vedono amici che si divertono usando droghe. Risultano più estroversi e allegri. E qui l’amletico dubbio si insinua nei loro pensieri. Crederanno agli amici? Oppure le giuste raccomandazioni dei genitori avranno la meglio?

Comi parla anche di “decisione personale stupida”, di “gioco pericoloso”, di “banale esordio con una canna verso una situazione di spirale negativa infinita”. Lo spettacolo contiene situazioni di vita vissuta da uno studente inizialmente quattordicenne tra i banchi di scuola e gi amici, sui motorini, nei parchi e nelle discoteche. Anche il linguaggio è scelto per catturare l’attenzione del pubblico giovane, in maniera che la riflessione ampia e profonda che lo spettacolo vuole stimolare diventi il più possibile significativa.

Lo spettacolo “Stupefatto” con il suo carico emotivo e di informazioni, scardina alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi: “Smetto quando voglio”; “La canna fa meno male delle sigarette”; “Sono droghe naturali”; “Le canne non hanno mai ucciso nessuno”; “Lo faccio una volta sola… per provare”. Com’è possibile interessare i ragazzi e riuscire a coinvolgerli in una riflessione profonda su questi temi? Ci proviamo anche con il teatro.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 19 maggio, 2015 
alle ore 16:52
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Commenti
Ci sono 3 commenti
O. Manni
O. Manni 2015-05-20 01:12:30
Basta con queste cazzate sulla "spirale negativa infinita". Quella dell'autore é la SUA esperienza, ma i dati statistici smentiscono categoricamente la "spirale". Non ci sono prove che dalle cosiddette droghe leggere si passi "automaticamente" a quelle cosiddette pesanti. Ve ne sono a tonnellate, di prove, che dimostrano l'esatto contrario. Ciò deriva dal fatto che la dipendenza dalle droghe leggere, hashish e marijuana, e di tipo diverso rispetto a quella delle droghe pesanti, cocaina, eroina, ecc. Quella del "si comincia con uno spinello e poi..." é una vulgata di proporzioni bibliche. Prendete atto del fatto che lè motivazioni sostanziali sul quel "passaggio" da leggere a pesanti, vengono tratteggiato e riscontrate in fattori psicologici individuali e soprattutto nell'ambiente sociale dove é immerso colui che assume droghe. Tutte cose che mutano da persona a persona.
BlackCat
BlackCat 2015-05-20 09:38:34
La cannabis va legalizzata e queste tematiche non tengono mai in considerazione che casomai, la prima droga che si prova e che in Italia fa più vittime di tutti, è l'alcool. Così parla Roberto Saviano sul tema: "Per la prima volta nella storia dei cartelli messicani cala il traffico della marijuana: grazie alla legalizzazione. L'effetto: meno reati, maggiori entrate nelle casse dello Stato, meno flussi di denaro criminale. È la sconfitta dei proibizionisti". I dati diffusi dalla polizia frontaliera americana (l'Us Border Patrol) non lasciano spazi a dubbi: la riduzione del traffico di erba nel 2014 è stata del 24% rispetto al 2011. Che è successo? Nessuno fuma più spinelli? Una stagione di arresti particolarmente efficace? La risposta è più semplice: ed è la legalizzazione delle droghe leggere in Colorado e nello Stato di Washington. La vendita legale di marijuana non ha solo creato una rivoluzione economica che ha portato oltre 800 milioni di dollari di nuovi introiti fiscali, ma ha anche iniziato a trasformare il tessuto criminale. Le grandi obiezioni mosse dai proibizionisti contro l'esperimento di legalizzazione in Usa sono le medesime da sempre sostenute dal proibizionismo europeo: aumento del mercato dei consumatori, aumento degli incidenti stradali, aumento della criminalità. Allarmi tutti smontati dall'esperienza reale. Non c'è stata nessuna catastrofe. La polizia di Denver in Colorado ha registrato una diminuzione del 4% dei reati, nessun aumento di incidenti stradali (la maggior parte continuano ad essere provocati dall'alcol). Non solo: sottrarre una massa di capitali enormi alle organizzazioni criminali ha portato il Colorado a prevedere la possibilità di incrementare le proprie casse con circa 175 milioni di dollari nei prossimi due anni, mentre lo Stato di Washington prevede un'entrata di oltre 600 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Come se non bastasse, sembra che lo Stato potrà addirittura restituire ai cittadini parte delle tasse. Tutto è dovuto da una legge del Colorado che impone allo Stato una quota limite sui soldi che può ricevere dalle tasse: superata la quale deve ridistribuire il denaro ai contribuenti. Grazie alle entrate per l'acquisto di marijuana, il Colorado rimborserà i 30 milioni di dollari in eccedenza ricevuti. Mai successo a memoria d'uomo che la quota fosse superata, la legalizzazione l'ha permesso. Soldi che prima finivano nelle tasche dei narcos messicani e delle banche complici ora sono a disposizione dello Stato. Le entrate fiscali hanno convinto altri Stati a intraprendere il percorso di legalizzazione: Alaska, Oregon, Florida e Washington D. C. stanno per decidere. (fonte: Repubblica).
SE7EN
SE7EN 2015-05-20 11:28:34
Siete un branco di bigotti, siete voi che fate venir voglia di drogarsi, ma drogarsi pesantemente per non sentire più le vostre banali (...omissis...). Lo spettacolo teatrale, magari vi sentite pure artisti...
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