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Disoccupata truffata con la promessa di un lavoro

Nell'istruttoria però sono emersi fatti discordanti con l'accusa verso un senigalliese e altre due persone

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Senigallia Bene Comune - Sartini Sindaco - Elezioni comunali Senigallia 2015
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Si è tenuta lunedì 11 maggio ad Ancona un’udienza del processo per truffa a carico di tre persone perpetrata nei confronti di una 40enne fabrianese, presunta vittima di un raggiro portato avanti con la promessa di un lavoro proprio quando era disoccupata.

Davanti al giudice sono finiti Luigi Alessandroni, 47enne senigalliese, Gabriele Francesconi, 66enne, e Andrea Giardini detto Stefano, 53enne anconetano: sono accusati di aver fatto leva sulla donna che aveva perso il lavoro, era in condizioni di fragilità psicologica (è emerso davanti il giudice che la donna era in cura) e lavorava nell’estate del 2010 nello stabilimento balneare di Alessandroni, a Senigallia.

Secondo l’accusa, i tre avrebbero spinto la donna, con la promessa di un lavoro come segretaria di un imprenditore, ad acquistare un’auto, una Mercedes SW da 41mila euro, perché le sarebbe servita nei viaggi di rappresentanza per l’azienda. Azienda che, oltre ad altri benefit, avrebbe dovuto pagare il mezzo per cui lei anticipava i soldi. Ma la macchina non sarebbe mai arrivata: difatti il mezzo venne poi rivenduto a Francesconi e infine da questo di nuovo alla concessionaria anconetana per quasi 20mila euro. Lei avrebbe finito per ritrovarsi con un consistente debito nei confronti di un istituto bancario con cui era stato accordato il prestito.

Ai tre il compito di difendersi in tribunale, attraverso i propri legali: Corrado Canafoglia (Alessandroni), Paolo Tartuferi (Francesconi) e Maurizio Sturba (Giardini) respingono le accuse per i loro assistiti. Durante la fase istruttoria sono emersi alcuni episodi che minano l’impianto accusatorio e potrebbero finire per coinvolgere la donna come complice: innanzitutto una relazione tra la presunta vittima della truffa e Giardini; in secondo luogo, una loro riunione con due persone ancora non identificate in cui si sarebbe parlato di una specie di compenso per la vittima di circa 1200 euro per il lavoro svolto; infine dei documenti falsi (in particolare delle buste paga) presentati alla banca per ottenere il finanziamento.

Il prossimo 18 aprile 2016 nuova udienza ad Ancona, quando saranno sentiti gli imputati.

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