Linea d’Ombra, la rassegna di maggio è tutta sulla fotografia
Martedì 12 si prosegue con il documentario candidato al premio Oscar "Alla ricerca di Vivian Maier"
Prosegue la rassegna di maggio del Circolo Linea d’ombra dedicata alla fotografia in collaborazione con “Giornate di fotografia”.
Martedì 12 alla Piccola Fenice alle ore 21.15 verrà proiettato il documentario “Alla ricerca di Vivian Maier” (2013, 84 ‘) di John Maloof e Charlie Siskel, che è stato candidato come miglior documentario all’
Il documentario nacque grazie al giornalista John Maloof che, nel 2007, impegnato nella ricerca di foto d’epoca per un suo libro su Chicago, andò in una casa d’aste a caccia di scatti inediti. Comprò una scatola piena di negativi per 380 dollari, e si ritrovò tra le mani il lavoro della “sconosciuta” Vivian Maier, ovvero quella che, oggi, viene considerata una delle collezioni di street photography più importanti del XX secolo.
L’incontro con la tata fu una folgorazione, Maloof decise di ricostruire la misteriosa vita di Vivian Maier attraverso i suoi oggetti personali e i ricordi delle persone che l’avevano conosciuta. Il risultato è il bel documentario “Alla ricerca di Vivian Maier”, dedicato alla vita della tata fotografa, schiva e riservata, combattiva e femminista, che non mostrava a nessuno le sue foto, o come diceva lei, i suoi “click”.
Lo sguardo di Vivian Maier, emigrata negli Stati Uniti nel 1951, dopo l’infanzia trascorsa in Francia, era in grado di cogliere e valorizzare la bellezza di volti e scorci “di strada” con un talento grande, e probabilmente inconsapevole. Perché di mestiere, Vivian, faceva la tata, e delle sue foto, il mondo, si accorgerà solo dopo la sua morte nel 2009. Facce di strada e panorami urbani, istanti rubati alla quotidianità dei bambini di cui si occupava, e scorci metropolitani inediti e perfetti della “sue” città, New York e Chicago. “Alla ricerca di Vivan Maier” è l’eccezionale storia di una normalità divenuta unica nel tempo, l’esercizio di una passione per la fotografia che sale la vivida scala dell’arte e diventa documento di un mondo perduto nel passato, volti e attimi di vita meravigliosamente catturati con la naturalezza che solo il talento possiede. “Ho fotografato i momenti della vostra eternità perchè non andassero perduti“, scrive la Maier in una lettera ai “suoi” bambini, ormai cresciuti. Un colpo del destino ha salvato quei momenti dall’oblio, e li ha restituiti all’eternità.
Ingresso con tessera
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!