Pegoli: “Ecco un intervento davvero importante per la fotografia a senigallia”
Salvati dall'alluvione l'archivio fotografico Cingolani-Giovenali
Poiché purtroppo i colleghi giornalisti senigalliesi si sono scordati di farlo, lo scrivo io questo articolo di segnalazione, perché nella città della fotografia, penso sia giusto non far sentire soli e dimenticati i fotografi che, da volontari, durante la drammatica alluvione di Senigallia, hanno appoggiato le loro macchine fotografiche per mettere le mani nella fanga riuscendo a salvare un’importante documentazione della storia della fotografia senigalliese, continuando poi nei mesi successivi il loro silenzioso e prezioso lavoro di catalogazione e restauro.
Ecco la storia, che mi pare bella e tanto didattica da poter essere raccontata utilmente nelle scuole. E’ una storia che parte dal buon successo ottenuto nella messa in sicurezza di una quarantina di opere alluvionate del pittore ed incisore Luciano Casaroli, ottenuto dalla squadra di volontari del corso di fotogiornalismo del Musinf, un corso che mi onoro dirigere, coordinati dall’artista Alfonso Napolitano.
Il successo di questo intervento ci aveva incoraggiato nell’affrontare, in condizioni di assoluta emergenza, l’organizzazione di un’altra azione di salvaguardia del patrimonio artistico e documentario senigalliese, quello sul vasto archivio fotografico Cingolani-Giovenali, che ugualmente era stato investito dall’inondazione.
Anche in questo caso per fortuna, il risultato è stato assai positivo grazie alla pronta richiesta e alla collaborazione della famiglia, che ha messo in condizione Alfonso Napolitano e Patrizia Lo Conte di attuare un efficace intervento di emergenza, coordinato con il Musinf e con l’assessorato alla cultura.
Alla fine dell’intervento tutti i negativi dell’archivio Cingolani-Giovenali, centinaia dei quali su lastra di vetro, sono stati trasferiti dai locali inondati ad uno spazio del Musinf. Spazio museale che è stato prontamente adibito dai volontari del Museo comunale d’arte moderna e della fotografia, a laboratorio di conservazione e restauro. Non c’è davvero oggi bisogno di sottolineare l’importanza dell’Archivio e la sua rilevanza storica. Parlano i fatti. Parlano le moltissime immagini fotografiche, prevalentemente costituite da negativi su vetro, con ritratti di cittadine e cittadini senigalliesi del Novecento. Immagini che sono in salvo ed integrano la memoria collettiva della Città. Gran parte dei negativi, per la prontezza dell’intervento, sono intatti. Parte erano stati già raggiunti in pieno dalla fanghiglia.
Per il recupero di questi il Musinf ha attivato un laboratorio e ha disposto un protocollo di recupero secondo standard internazionali di restauro e catalogazione digitale delle immagini. Con altri esperti fotografi, a partire da Massimo Marchini e Carlo Lovesio, ho dato e stiamo dando al Musinf una disponibilità volontaristica e gratuita per contribuire alla migliore definizione ed attuazione delle procedure di recupero. In questi giorni ho visto il video documentario predisposto da Patrizia Lo Conte e Alfonso Mapolitano. Devo dire che mi sono commosso. Per questo ho intenzione di proiettarlo quando, in occasione della Notte dei Musei e del progetto europeo Frames, i colleghi fotografi di cinque nazioni europee verranno a Senigallia a visitare il mio studio. Penso sarà davvero utile a far capire quale è l’amore per la fotografia a Senigallia, non per nulla città della fotografia. Sarà per me anche l’occasione per dire ad Alfonso Napolitano, a Patrizia Lo Conte e agli altri volontari il mio sentito grazie.
da Giorgio Pegoli
Fotoreporter, coordinatore del corso di fotogiornalismo del Musinf
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