Violenza sessuale a Senigallia, il tribunale condanna l’operaio di Capo Verde
Cinque anni al 24enne accusato di aver abusato dell'amica ubriaca nel parcheggio della discoteca
E’ stato condannato l’operaio di Capoverde Yannich Dongo Correira accusato di violenza sessuale nei confronti di un’amica della fidanzata, avvenuto durante la notte tra il 21 e 22 marzo 2014 nel parcheggio della discoteca Mamamia, a Senigallia.
Il tribunale collegiale di Ancona ha emesso la sentenza a cinque anni e un mese di reclusione, nel primo grado di giudizio, nei confronti del 24enne che, secondo l’accusa, abusò sessualmente dell’amica debilitata dall’effetto dell’assunzione di alcol. Il racconto della giovane ventenne di origini tunisine ma residente a Senigallia, rappresentata dall’avv. Ruggero Tomasi, sembra dunque aver trovato riscontro nelle deposizioni di altri testimoni e avventori, quella sera, del locale in via Mattei. Le indagini della Polizia di Senigallia hanno permesso, attraverso i tabulati telefonici, di ricostruire la vicenda e senza, finora, riuscire a trovare alcun elemento che potesse avvalorare la tesi difensiva.
Il giovane operaio residente a Mondolfo ha sempre sostenuto che il rapporto fosse consenziente, ma la vittima ha raccontato che le venivano tenuti fermi i polsi mentre avveniva la violenza. Rapporto poi confermato dal referto dell’ospedale di Senigallia, dove la giovane è stata accompagnata da alcuni amici la sera stessa.
L’avvocato del ragazzo capoverdiano, avv. Andrea Reginelli, ha già annunciato il ricorso in appello. Per il momento confermato l’obbligo di dimora e, per la vittima, una provvisionale di 50.000 euro.
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