Doppio appuntamento al Gabbiano di Senigallia
Il 5 maggio "Hermitage" per "mARTEdì", il 6 "Una nuova amica" per i mercoledì d'essai
Ancora una doppia offerta culturale questa settimana nel programma “speciale” del Gabbiano. Il quinto appuntamento della rassegna del “mARTEdì” sarà dedicato il prossimo 5 maggio all’Hermitage, il celebre museo di San Pietroburgo.
A 250 anni dalla sua fondazione, questo luogo eletto dell’arte del pianeta si apre ai grandi schermi per offrire, attraverso il documentario diretto da Margy Kinmonth, una visita esclusiva alle sue collezioni d’arte, tra le più importanti del mondo. Creato nel 1764 per volontà della zarina Caterina II, che acquistò i primi 225 dipinti della collezione, l’Hermitage fu aperto al pubblico a metà Ottocento, l’epoca dei grandi scrittori russi – Puškin, Gogol, Dostoevskij, Tolstòj e Čechov – ed è oggi uno dei più vasti ed antichi musei del mondo: nelle sue duemila stanze, lungo ventitré chilometri di gallerie, annovera infatti oltre 3 milioni di opere d’arte fra tele, sculture, gioielli, libri e arredi di pregio, custoditi in spazi sontuosi che traboccano di storia.
Lo spettacolo cinematografico accompagnerà il pubblico alla scoperta di questa incredibile teoria di opere straordinarie, entrando anche in spazi il cui accesso è normalmente negato (come l’enorme, modernissimo magazzino dove è stoccata ed esposta l’enorme quantità di opere che non troverebbero posto nel Museo). Da Rembrandt ai capolavori dell’arte russa, dall’arte preistorica alla collezione di gioielli di Caterina di Russia, dalle opere di Leonardo alle sculture del Canova, da Raffaello a Caravaggio, l’Hermitage è uno scrigno prezioso di tesori che ha visto tra le sue sale assedi, incendi, furti, ricevimenti e rivoluzioni.
Hermitage è dunque anche e soprattutto la storia appassionante dei tanti uomini che sono vissuti e morti per tutelare un così sterminato patrimonio, tante volte vicino ad essere danneggiato o saccheggiato, smembrato o distrutto.
La sera successiva, mercoledì 6 maggio, la rassegna dei mercoledì d’essai prosegue con Una nuova amica, l’ultimo lavoro di uno dei più eleganti registi transalpini: François Ozon. Si tratta di una storia d’amore assolutamente particolare, una sorta di tenera fiaba transgender, che indaga le misteriose logiche dell’attrazione in un racconto ricco di colpi di scena e inconfessabili segreti.
La giovane Claire cade in depressione alla morte della sua migliore amica, ma riuscirà a ritrovare la gioia di vivere dopo una sbalorditiva scoperta sul marito della defunta. Almeno fin quando, in un vortice di misteri, aspirazioni e doppie identità, la situazione comincerà a sfuggirle di mano…
Ozon adatta un breve racconto di Ruth Rendell, richiamando con la sua regia brillante le atmosfere di Hitchcock e Almodovar. Una nuova amica riesce a fondere benissimo dramma, thriller e commedia sofisticata, tanto che è stato considerato dalla critica un piccolo gioiello di equilibrio, capace di indagare tutta la complessità delle relazioni interpersonali fra due coppie in ogni sfumatura e ambiguità.
Pregio assoluto della pellicola è anche l’interpretazione dell’istrionico protagonista, il sempre più bravo Romain Duris, che lascia davvero senza fiato per la sua capacità di rappresentare un motore in grado di muovere le sessualità degli altri personaggi.
Una nuova amica è una storia di persone che hanno il coraggio di accettare i loro sentimenti più profondi, finendo così per trascendere gli stessi personaggi e assumere una dimensione universale: i tentativi di amarsi, di aprirsi reciprocamente superando le tante differenze, possono rappresentare il modo migliore per seppellire tabù e conformismo.
Gli spettacoli di martedì e mercoledì sono entrambi in programma alle ore 21.15 con biglietto di ingresso a 6 euro.
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