“Senigallia ha vissuto la dolorosa tragedia dell’amianto”
Le parole del sindaco Mangialardi nel decimo anniversario della Giornata per le vittime dell'amianto
La Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, istituita ormai dieci anni fa a Porto Alegre, non è un giorno qualsiasi per Senigallia e i senigalliesi. Solo come poche altre città Senigallia ha vissuto la dolorosa tragedia dell’amianto, trasformatosi nell’arco di pochi decenni da simbolo del progresso industriale e del possibile benessere economico a nemico mortale dei lavoratori e fonte di indicibili sofferenze per centinaia e centinaia di famiglie.
In questo decimo anniversario, il ricordo corre proprio a loro, alle persone che hanno perso la vita solo per fare il proprio lavoro, alle loro mogli, ai loro figli e ai loro nipoti, che troppo presto si sono visti strappare l’affetto di mariti, padri, zii e nonni. E un pensiero va anche ai familiari delle vittime di Casale Monferrato, i quali, nello scorso novembre, hanno dovuto subire la grave onta dell’ingiusta sentenza emanata dalla Corte di Cassazione al maxiprocesso Eternit, che ha annullato per prescrizione la condanna al magnate svizzero Stephan Schmidheiny. Una sentenza che ha destato rabbia e amarezza anche tra la nostra comunità, che purtroppo conosce fin troppo bene la dimensione di quel dramma.
L’auspicio è che questa giornata, anche sulla scia di quanto avvenuto pochi mesi fa a Casale Monferrato, possa costituire un momento di presa di coscienza del problema da parte del governo e dell’intero parlamento, al fine di rispondere alla domanda che da tempo territori come il nostro pongono: una legislazione più chiara e stringente in tema di bonifica; tema su cui resta ancora molto da fare.
A Senigallia, nonostante la rimozione dell’amianto da scuole ed edifici pubblici operata dal Comune e da altri enti, sono ancora troppi i fabbricati privati che contengono amianto e su cui le istituzioni non hanno alcun potere. Gli enti locali devono essere dotati di strumenti adeguati per intervenire, anche in maniera coercitiva, in quelle situazioni che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica.
Senigallia ha già versato troppe lacrime, chi ne ha facoltà deve impedire che alle tragedie del passato se ne sommino altre.
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