Senigallia romana e medievale: nuove indagini archeologiche nel centro storico
Tra Corso 2 Giugno e via Arsilli alla ricerca di tracce di un antico fossato e di testimonianze romane
Raramente nei centri storici, e solo in occasione di fortunate coincidenze, è possibile attuare indagini archeologiche di tipo invasivo, quali lo scavo a cielo aperto. Allora si ricorre a metodi diagnostici, quali il geo radar o la sismica o al carotaggio.
Quest’ultimo metodo è stato sperimentato con finalità esclusivamente archeologiche la prima volta lunedì 30 marzo lungo il Corso 2 Giugno, all’incrocio con via Arsilli, praticando due carotaggi fino alla profondità di 8 metri a cura della ditta Tecnosondaggi di Osimo.
L’indagine è stata promossa di Italia Nostra nell’ambito del Progetto “Archeologia Urbana a Senigallia”, che vede compartecipi l’Università di Bologna, l’Amministrazione Comunale e la Sovrintendenza Archeologica con l’adesione della locale sezione dell’Archeoclub.
L’operazione è avvenuta sotto la guida e la supervisione del prof. Giuseppe Lepore e del suo collaboratore dott. Giacomo Piazzini e con il supporto indispensabile dell’Ufficio Strade del comune nelle persone del geom. Maurizio Piccinini e del geom. Libero Api, cui va un caloroso ringraziamento. Un grazie altrettanto caloroso al geologo Marco Brunelli e alla sua collaboratrice Daniela Giampieri, che si sono prestati disinteressatamente per seguire i sondaggi e collaborare all’interpretazione dei dati per quanto di loro competenza.
Gli obiettivi dell’indagine erano principalmente tre: confermare la presenza dell’antico fossato in corrispondenza del Corso, verificare la presenza di testimonianze romane sotto via Arsilli e individuare la quota geologica sopra cui ha operato nel tempo l’intervento dell’uomo. I dati raccolti sono in corso di elaborazione, ma da un’analisi preliminare i risultati appaiono già molto interessanti, in quanto forniscono preziose indicazioni sulla storia della città e aprono ulteriori ipotesi e possibilità interpretative, insomma conferme e interrogativi.
In via Arsilli alla profondità di 3 m e oltre compaiono stratificazione di strutture di età romana o/e altomedievali con sovrapposti piani di riempimento fino all’età rinascimentale, cui risale la prima riedificazione della città dopo l’abbandono bassomedievale. Non sono state rivenute invece tracce evidenti del basolato stradale ipotizzato fin qui da vari studiosi, secondo cui la strada moderna sarebbe sovrapposta a quella antica. Lungo il Corso invece, all’incrocio con via Arsilli, alla profondità dai 3 ai 5 metri circa è stato rinvenuto uno spesso strato di argilla limosa che confermerebbe l’esistenza a quella profondità di un antico avvallamento o dislivello naturale già evidenziato dalle indagini precedenti.
L’avvallamento appare però interrotto nello strato superiore da tracce di manufatti o fondi stradali non ben definiti, il che rende attualmente complicato ricostruire le vicende e l’evoluzione di questo fossato: cioè se e in che modo sia stato utilizzato come limes difensivo prima in età romana poi anche in età bassomedievale durante la decadenza della città (secc. XIV-XV).
E’ prematuro trarre delle conclusioni univoche, prima della comparazione di questi dati con quelli di altre indagini condotte in precedenza nell’area contigua verso piazza del Duca e soprattutto in assenza di una datazione certa delle varie fasi individuate. E’ certo però che le tracce parlano di una persistenza dell’attività umana, seppure discontinua, fino all’alto medioevo e oltre, prima dell’abbandono totale di questo settore nel periodo della decadenza secc. XIV-XV. Resta poi anche un buon margine di aleatorietà dei dati per il limitato diametro di penetrazione del tubo carotaggio, che potrebbe aver incontrato delle tracce casuali e non sistematiche.
Di qui la necessità di procedere in futuro ad altre indagini simili in aree contigue per poter disporre di sufficienti campioni di comparazione, che permettano di giungere a conclusioni più certe e chiare. Cosa che Italia Nostra intende proporre, chiedendo il supporto dell’Amministrazione Comunale e la collaborazione dell’Archeoclub e di altre eventuali istituzioni cittadine.
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