“Il vecchio che non vuol morire e il nuovo che non riesce ancora a nascere” come causa della crisi e cesura della dialettica. Ci è venuta in mente questa riflessione gramsciana scorrendo la lista delle Altre Marche per la circoscrizione di Ancona.
Avevamo espresso dubbi e riserve, convinti come siamo che la coerenza è virtù politica, sulla candidatura proposta da Sel di Simone Ceresoni, pluriennale assessore senigalliese delle giunte a trazione PD. Invece, senza la necessità di confrontarsi con chi come noi aveva posto la questione, senza mai presentarsi ad un appuntamento programmatico per la costruzione del progetto “Altre Marche”, bel bello, ha sottoscritto l’accettazione di candidatura, forse forte e convinto di un metodo vecchio e cencellesco della determinazione della rappresentanza. E’ una sconfitta per noi ma è una sconfitta per tutti che depotenzia la forza innovativa e alternativa della proposta che vorremmo costruire.

E’ la definizione dei limiti della capacità di garantire il progetto e i tanti che concorrono a costruirlo, del candidato presidente Mentrasti incapace di trascendere il ruolo di segretario di partito e interpretare come chiedevamo quello di custode del progetto. Tant’è.

Nella convinzione di una alternativa sociale e politica fatta di distanza e distinguo netti dal sistema di “governabilità neoliberista” interpretata in tutte le sue articolazioni da Roma a Senigallia dal PD e dai suoi “professionisti” della politica e competenti del nulla, diventa per noi indispensabile far emergere quelle voci, quelle biografie e quelle esperienze, che pure Altre Marche ha, maturate nei conflitti e non nelle sale giunta, che rappresentano il nuovo che vuol nascere.
Inviteremo e aiuteremo a distinguere le differenze, per aiutare a crescere le “Altre Marche”.