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Genitori della Fagnani a “scuola” di sicurezza in rete

Organizzati dall'Istituto senigalliese alcuni incontri con la Polizia di Stato

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incontro Fagnani-Polizia di Stato

Si parla ormai da tempo dei rischi che si corrono navigando in internet e venendo continuamente a contatto con siti e chat ove è facile mettersi nei guai. I nostri figli (e anche noi genitori, che pur essendo dei “migranti digitali”, utilizziamo sempre più gli strumenti informatici, anche se non ci capiamo niente) sono esposti alla concreta possibilità di diventare preda di truffatori, ricattatori o pedofili sotto le mentite spoglie di bei principi azzurri o generosi e ricchi amici lontani.

Per cominciare a difendersi da questi rischi l’Istituto Comprensivo Senigallia Centro – Fagnani ha organizzato una serie di incontri con la Polizia di Stato e, in particolare, con l’Ispettore Filippo Trovato che lavora proprio al dipartimento informatico e quotidianamente riceve denunce e segnalazioni su siti e personaggi che cercano di approfittarsi di noi e dei nostri figli. Dopo aver incontrato gli alunni delle classi di scuola media (una delle fasce più a rischio) l’Ispettore Trovato ha concluso il ciclo di incontri la sera di giovedì 16 aprile, illustrando il problema ai genitori in un affollato incontro nell’Aula Magna della scuola Fagnani.

Cominciando da alcuni video brevi, ma molto significativi, Trovato ha affrontato il tema della vigilanza dei genitori sui figli che si trovano (e spesso vengono lasciati) soli davanti ad un computer che naviga in rete. Loro che sono sì dei “nativi digitali”, ma che della rete quasi sempre conoscono solo il funzionamento “tecnico”, ovvero come utilizzarla, senza pensare al rischio di fare brutti incontri. E i brutti incontri si fanno, la rete è piena di truffatori, cyber-bulli (per capirci, quelli che mettono in rete foto o messaggi intimidatori o discriminanti per qualcuno) e pedofili, che, con il miraggio di ricariche telefoniche o piccoli regali spesso riescono ad approfittarsi dei nostri figli.

Dobbiamo preoccuparci? Sì, certo, ma anche avere fiducia nel lavoro delle Forze dell’Ordine che possiedono strumenti e competenze per vigilare e lo fanno. Purtroppo l’informatica e la telematica viaggiano veloci anche nell’aggiornamento delle tecnologie, quindi è assolutamente necessario che noi e i nostri figli siamo consapevoli dei rischi che si corrono e che abbiamo un dialogo franco ed aperto. Vietare serve a poco, parlarsi e raccontarsi, così come fare attenzione ai cambiamenti di umore o di abitudini dei nostri ragazzi, può fare la differenza tra il piacere di scoprire nuovi luoghi e nuove amicizie e il cadere nella rete (quella sì) di che vuol farci del male.

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