Arrestato e liberato dopo il processo: “Io alla gogna, ma sono vittima di una truffa”
Le dichiarazioni del ragazzo residente a Mondolfo a cui era stata contestata la detenzione illegale di armi
Riceviamo in redazione la lettera di Elvis Jorgo, il ragazzo albanese residente a Mondolfo, che nella giornata del 3 aprile era stato arrestato dai Carabinieri di Senigallia per detenzione illegale di armi. Jorgo ci racconta la sua versione dei fatti, e a quanto dice tutto sarebbe nato da una truffa ai suoi danni.
“E’ stato celebrato il processo – dichiara Elvis Jorgo – e ora sono libero, non mi hanno ritenuto pericoloso, mentre i fucili e la pistola erano di mio suocero: lui è venuto a mancare 6 mesi fa, quindi le armi me le sono portate a casa, ma per beghe burocratiche non le ho regolarizzate“.
Jorgo ci racconta poi spiega poi come si è arrivati all’aggressione da cui è nata l’indagine dei Carabinieri di Senigallia: “Uno straniero, evidentemente non integrato come me, che “in teoria” fa il commerciante di auto ha preso la mia Audi A4, facendomi provare un’altra auto che poi mi avrebbe venduto.
Io gli ho firmato l’atto di proprietà, che lui ha fatto sparire e dopo 20 giorni mi ha chiesto altri 2000 euro in contanti, con la scusa che non sarebbero serviti a coprire la somma necessaria ad acqusitare la nuova auto”.
A questo punto la truffa è chiara agli occhi di Jorgo, la situazione si fa bollente e si arriva alle mani: “Lì ho capito che si trattava di truffa: gli ho detto che non gli avrei dato soldi in contanti, ma avrei emesso un assegno circolare. Dopo altri 7 giorni ci siamo rivisti per caso, gli animi si sono scaldati, lui, più grosso e forte di me, mi ha preso per la gola e io l’ho ferito al braccio, tagliandolo con una cacciavite, per togliermelo di dosso”.
Da un richiesta di denaro si passa a un’altra, questa volta per i danni personali: “Da lì in poi, lui ci ha marciato, mandandomi le foto del taglio, minacciando me e i miei genitori, chiedendo altri 3000 euro per ritirare la denuncia.
Con i miei genitori, siamo riusciti ad audioregistrare le richieste di denaro e abbiamo lasciato che la giustizia e le denunce facessero il corso: ognuno risponderà per quello che ha fatto.
La detenzione di pistola e fucili, infine, è emersa perchè questo straniero era a conoscenza del lascito di mio suocero e ha utilizzato quest’arma per speculare maggiormente su questa vicenda.
Ci tengo a precisare – conclude Jorgo – che io non merito di essere messo alla gogna in questo modo: chi mi conosce sa bene come stanno le cose”.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!