Senigallia Bene Comune: “Viviamo nel buio con questa amministrazione”
Sartini critica Mangialardi e i capigruppo di maggioranza: articoli come "sterili volantini elettorali"
Non occorre essere ciechi… per vivere nel buio! Questa è la giusta considerazione alle affermazioni dei Consiglieri comunali Ilaria Ramazzotti (Capogruppo Pd), Carlo Girolametti (Capogruppo Città Futura) e Adriano Brucchini (Capogruppo Vivi Senigallia), apparse sulla stampa.
In un articolo è riportato che “Con l’approvazione della variante urbanistica del Piano regolatore, la maggioranza consiliare ha dimostrato di interpretare e saper rispondere ai mutati bisogni della città: dalla necessità di garantire adeguati interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico alla tutela del paesaggio…”
Io da una simile affermazione mi sento profondamente offeso e trattato come se fossi un ebete. Ma, dato che non mi reputo ebete, mi chiedo: “Cosa pensano i cittadini dopo aver letto un simile articolo?”
In realtà dall’articolo a firma dei capigruppo della maggioranza non si può comprendere nulla. Non avendo, infatti, enunciato precisamente gli interventi tesi a mitigare il rischio idrogeologico, l’articolo è solo uno sterile volantino pre-elettorale dove, di fatto, si afferma che “siamo stati bravi perché abbiamo affrontato e risolto il problema del rischio idrogeologico. Ora potete tranquillamente votarci e dormire sonni tranquilli”.
La cultura della delega in bianco… a Senigallia sembra nei fatti un ‘vivere nel buio’ dove è importante non sapere nulla delle azioni messe in campo per risolvere i problemi. L’importante è costruire frasi fatte del tipo “Abbiamo risolto la situazione, abbiamo interpretato i bisogni della città…” Ma cosa vuol dire? Quali sono gli interventi per mitigare il rischio idrogeologico? Quali sono i mutati bisogni della città?
Sì, siamo stati abituati da questa amministrazione a non capire, a vivere nel buio, a non comprendere appieno il lavoro di chi ci amministra. Personalmente dopo l’alluvione ho imparato a guardare attorno a me e ho scoperto che vedo bene, vedo bene soprattutto tra le righe e quello che sento è completamente diverso dalla verità: solo mezze promesse, motivazioni personali o di partito.
Il sindaco afferma sullo stesso tema: “Ma lo strumento urbanistico approvato dal consiglio comunale contiene anche provvedimenti riguardo la rivisitazione del Piano di assetto idrogeologico. La variante – spiega il sindaco – prevede una ricollocazione significativa delle lottizzazioni a Borgo Bicchia, dove si riduce della metà la possibilità di edificare e si spostano i corpi di fabbrica che potranno essere oggetto di autorizzazioni in luoghi più lontani e quindi in meno vulnerabili dal punto di vista dell’assetto idrogeologico“.
Mi chiedo cosa vuole dire in concreto: “e si spostano i corpi di fabbrica che potranno essere oggetto di autorizzazioni in luoghi più lontani”? Vuol dire che si dà la possibilità ai proprietari dei capannoni di spostarli, a proprie spese bene inteso, in un’altra area lontana dal rischio esondazione? In quale area ciò debba avvenire mi sembra sia importante stabilirlo a priori perché trasferirli in toto ad esempio alla Cesanella non è possibile per mancanza di superfici disponibili.
Ma mi chiedo ancora: “Quali sono gli adeguati interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico alla tutela del paesaggio?”
La possibilità (a proprie spese) di trasferire i capannoni in un’altra area artigianale non è certo un “intervento adeguato”, come non lo è far costruire la metà di quanto previsto dalla variante per Borgo Bicchia, perché quell’area d’ampliamento è in una zona dove le esondazioni del Misa non possono arrivare, trovandosi sopra i livelli naturali di deflusso e senza ostacoli verso la città. Casomai la motivazione giusta è che a Senigallia abbiamo già 8100 appartamenti chiusi e non ne servono altri da tenere chiusi.
Non saranno mica altri “interventi adeguati” come lo scempio del taglio indiscriminato di tutta la vegetazione all’interno del fiume? Questa azione, di fatto, ha accelerato il deflusso dell’acqua, facendo giungere al mare una parte della melma putrefatta depositata nel tratto finale del bacino del Misa. Proviamo allora a chiedere ai bagnini, agli albergatori e a tutti i bagnanti che si ritroveranno questa estate impantanati dal fango nero cosa ne pensano? Sono stati interventi adeguati o solo idiozie?
La realtà è che stiamo vivendo un’emergenza democratica dove ciò che contestiamo è proprio il metodo di operare di questa amministrazione. E’ necessario aprire gli occhi e andare a votare, perché io, tu, ed ogni cittadino, non possiamo permettere altri cinque anni di malgoverno a Senigallia.
Votare è l’unico modo per poter cambiare la situazione e l’astensionismo di fatto agevola chi ha già governato. Pertanto, come candidato a sindaco, invito tutti i cittadini scettici, delusi e rassegnati ad andare comunque a votare.
da Giorgio Sartini
candidato sindaco per Senigallia Bene Comune
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