Senigallia: Meetup Rosso e Onda, “sappiamo che le Mimose era già chiuso”
Rivolti a Mangialardi: "contestiamo la vendita dell'edificio che ospitava l'asilo". Critiche pure al M5S
Abbiamo aspettato per più di una settimana che il gruppo certificato come “MoVimento 5 Stelle” prendesse la parola per difendere appunto il MoVimento 5 Stelle dalle accuse volgari e immotivate che il Sindaco gli ha scaricato addosso.
Inutilmente. Risponderò dunque come portavoce dei meetup “Rosso” e “dell’Onda” a quel poco che il primo cittadino in scadenza di mandato è riuscito a dire.
Sindaco: “Vi svegliate dopo tre anni in cui tutto è funzionato al meglio e senza alcun disagio per utenti e residenti, per accorgervi che quell’edificio non ospita più l’asilo “Le Mimose”.
Risposta: No, non ci siamo accorti dopo tre anni che la scuola era chiusa. Infatti nessuno di noi si è mai sognato di criticare il Comune per avere creato disagio a utenti e residenti. Noi cittadini (non il MoVimento 5 Stelle) ci siamo sollevati quando Lei ha dichiarato di voler trasformare il terreno in edificabile e venderlo, e questo è avvenuto non prima della fine anno scorso. La motivazione era che non ci sono soldi per rimetterlo a posto, e a quella rispondemmo: “Si può farlo organizzando il lavoro volontario a sgravio delle tasse: il decreto Sblocca Italia lo permette”. Non sarebbe neanche una novità, a Senigallia, e sarebbe ben accetto ai disoccupati e ai semioccupati.
Sindaco: “Appare fuorviante e mistificatoria l’accusa di voler costruire in luogo dell’ex asilo “un palazzone”. “Quello che demagogicamente Curtatoni chiama un palazzone sarà in realtà un intervento di edilizia residenziale pubblica che sarà realizzato dall’Erap grazie al cambio di destinazione d’uso dell’area che andremo a deliberare”.
Risposta: Dunque, quello che vedremo non sarà un palazzone, non sarà cemento, anche se ne avrà tutto l’aspetto. No, perché a volte ci si può sbagliare. Uno vede un palazzone e dice: toh, un palazzone, invece è lui che è fuorviante e mistificatore. È un pezzo veramente che la giunta Mangialardi ci fa vedere queste fate Morgane. I cittadini vengono invitati a rinunciare all’edificabilità, ma loro invece fanno l’opposto, che rendono edificabile quello che non lo era. Ah ma il comune guarda più in alto del volgare interesse privato. Lo fa “per dare la casa a chi ne ha bisogno”.
Ma pensa un po’: ci saranno a Senigallia gli spazi per fare edilizia popolare? Proprio sulla terra dell’asilo la dobbiamo fare? E se anche gli accordi con l’Erap avessero un minimo di coerenza, perché l’Ente non acquista gli invenduti invece andare sul nuovo, che non ha mercato se non tra ente e ente? Questo sì sarebbe un beneficio per la città in tempi di crisi!
La vera richiesta dei cittadini che hanno infiocchettato i cancelli del nido delle Mimose è:
1) non vendetelo; 2) in subordine, aspettate almeno per decidere che ci sia la nuova amministrazione. Cos’è tutta questa fretta di sparecchiare la tavola e ritirare i soldi? Cambierà molto per chi non ha casa se per loro si decide a giugno? E ci chiediamo, ringraziando chi ce lo ha fatto osservare: perché, se vige per il Presidente della Repubblica e per il Presidente della Regione il semestre bianco, anche il Sindaco di Senigallia non vi si attiene? Non si prendano l’ultimo giorno decisioni che ipotecano le prossime amministrazioni! In un futuro che è già presente la città potrebbe giovarsi di uno spazio pubblico con piccola costruzione come è quello di via delle Mimose: gli asili nido servono, lo dimostra la crescita di quelli privati; e, sì, tenerlo aperto favorirebbe l’occupazione e avrebbe effetti calmieranti sui costi attuali, anche se il Sindaco ha dichiarato di non vedere come.
da Senigallia 5 Stelle e Meetup M5S Senigallia
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