Al Musinf applaudito il workshop sul ‘clichè verre’
Presentate da Alfonso napolitano anche le rayografie di Giorgio Pegoli
Dopo lo stage al Musinf degli allievi del Liceo artistico di Pesaro proseguono le attività didattiche del Museo comunale di d’arte moderna e della fotografia di Senigallia. Venerdì sera infatti, con un workshop sul cliche verre tenuto dal pittore e fotografo Alfonso Napolitano, il Musinf ha aperto la serie di laboratori 2015 sulle tecniche fotografiche di stampa. Serie che continuerà venerdì prossimo con un workshop del fotografo Massimo Marchini sul collodio umido.
Di Marchini è in questi giorni in corso di pubblicazione un manuale sulle antiche tecniche di stampa. Volume che verrà presentato in occasione dell’incontro europeo del progetto Frames, curato dal team di Alberto Polonara. L’incontro prevede a Senigallia la presenza di fotografi di cinque nazioni europee.
Messa a punto in lnghilterra tra 1835 e il 1839 da William Henry Fox Talbot, dai fratelli Havell e da J.T. Willmore la tecnica del clichè verre è stata introdotta nella seconda metà dell’Ottocento dal celebre pittore Corot e da altri famosi artisti della scuola di Barbizon in Francia, ma anche in Italia da autori come Fontanesi e Cabianca. Il cliché-verre è stato riproposto nel Novecento da Pablo Picasso e, più di recente da Nino Migliori.
Alfonso Napolitano ha illustrato fasi, tecniche e materiali per la preparazione del clichè verre, mostrando esisti di stampa e matrici, conservati dal Musinf nella raccolta prodotta dagli artisti che fanno parte dell’Osservatorio del clichè verre, presieduto da Nunzio Solendo, storico esponente della pop art romana e professore emerito dell’Accademia di Belle Arti Roma. Da Napolitano è venuta anche un’illustrazione degli esiti e delle tecniche rayografiche praticate da Giorgio Pegoli. Con Giorgio Pegoli ha poi mostrato al pubblico le stampe raygrafiche di Pegoli, conservate dall’Archivio del Musinf.
La denominazione clichèverre si riferisce alla lastra di vetro rivestita di vernice nera o dipinta con vernici coprenti o semitrasparenti, sulla quale è possibile intervenire con vari interventi. Successivamente la lastra di vetro è utilizzata quale matrice negativa per stampe fotografiche a contatto. La tecnica del clichè verre consentente all’autore di svolgere il proprio ruolo creativo del negativo sostituendosi alla macchina fotografica.
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