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Case di riposo a rischio chiusura: Senigallia lancia l’allarme

Lunedì 23 marzo la temuta delibera sui tagli previsti dalla Regione Marche

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Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti

Invio questa nota anche a nome di tante case di riposo della nostra Regione che condividono con la Regione un percorso difficile per il trattamento economico riconosciuto agli ospiti nelle nostre case.

La Regione Marche nella riunione di Giunta di lunedì 23 marzo intende deliberare il taglio delle quote aggiuntive relative agli ospiti inseriti nelle Residenze Protette. Se questa disposizione verrà approvata le case di riposo avranno una decurtazione media di circa 10 euro della retta giornaliera. Se facciamo riferimento alla nostra casa di riposo (la Mastai Ferretti di Senigallia che ospita 239 anziani) che ha 80 posti di RP convenzionati, la decurtazione su base annua sarebbe di oltre 300 mila euro!

Con i giusti vincoli dei 100 minuti minimi di assistenza da garantire agli ospiti (e ogni Casa delle Marche da un servizio ben maggiore!) e con le rette ferme come valore al 2002 (33 euro) tutte le case di riposo son in PERDITA E MOLTE DI QUESTE STANNO INTACCANDO IL LORO PATRIMONIO, anche perché, fra l’altro, sono soggette a tutte le imposizioni fiscali come se fossero imprese che hanno come scopo il profitto. Tutte le fondazioni svolgono un servizio socioassistenziale di interesse pubblico e non hanno scopo di lucro. Se un euro avanza viene investito per statuto nella struttura!
Ma si stanno accumulando solo perdite!

Quanto viene riconosciuto alle case di riposo per i servizi aggiuntivi è stabilito alla Delibera regionale del 29/11/2010 non è una elargizione. Fra l’altro i servizi cosiddetti “aggiuntivi” sono servizi primari come lavanderia, fisioterapia, trasporto per visite specialistiche, barbiere-parrucchiere, ecc. che non si possono sopprimere.

Dall’agosto a novembre 2014 si sono avuti diversi incontri tra Case di riposo delle Marche e Assessorato alla sanità regionale per definire tre aspetti: 1) aggiornare le tariffe delle rette delle Residenze protette ferme al 2002, 2) convenzionare i posti di Residenze Protette accreditate ma non finanziate 3) equiparare i trattamenti ADI nelle case di riposo, vista la disparità che c’è oggi (oggi c’è chi riceve 1,5 euro e chi riceve 18 euro al giorno). Era poi stata annunciata la distribuzione di 400 posti nelle Marche dopo i primi 200 assegnati, di residenze protette per il 2015 ma ad oggi c’è solo il segnale di tagli drastici.
Si sono fatte le Aree vaste per uniformare i servizi, ma le differenze continuano a rimanere!
Se si fa anche questo taglio, le Case di riposo hanno due alternative: ridurre drasticamente i servizi, licenziando il personale o portando i libri contabili in tribunale! E molte Case di riposo sono più esposte per la seconda ipotesi, anche perché le famiglie non sono più in grado di sopportare aumenti di rette.

Le Case di riposo vogliono essere fiduciose che il buon senso prevalga e si riprenda il piano del novembre 2015, altrimenti lo scenario sarà gravissimo con conseguenze per gli anziani, le famiglie e gli Enti pubblici tutti.
da Mario Vichi
Presidente Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti – Senigallia

Commenti
Solo un commento
claudiofazi
claudiofazi 2015-03-21 09:36:24
I responsabili politici ed amministrativi della Regione Marche dovrebbero prendere atto, una buona volta, che le Residenze Protette erogano un servizio la cui natura è sempre più di tipo sanitario. La loro utenza è infatti costituita in larga parte da persone che necessitano non solo di assistenza ma anche, e spesso soprattutto, di prestazioni sanitarie. Per tale motivo le Residenze Protette si sono vieppiù attrezzate inserendo nei loro organici infermieri professionali ed operatori socio-sanitari. È di tutta evidenza che la quota della retta di ospitalità è in continuo aumento rispetto alla quota di residenzialitá (vitto, alloggio e quant'altro). Il "rimborso" di 33 euro concesso dalla Regione Marche relativamente alle prestazioni sanitarie è certamente poco. Si pensi a quante ospedalizzazioni vengono evitate grazie alle cure sanitarie che le Residenze Protette prestano ai propri ospiti. Quanto costerebbero tali cure al Servizio Sanitario Nazionale se fossero fornite in ambiente ospedaliero?
Un'ultima considerazione: a fronte di una quota sanitaria invariata (o addirittura in riduzione) da parte della Regione Marche, un aumento delle rette di ospitalità andrebbe a configurarsi quale paradossale situazione, peraltro già in atto, in base alla quale i cittadini utenti, o le loro famiglie ed in non pochi casi il Comune di residenza debbano sostenere una spesa sanitaria che, a legislazione vigente, dovrebbe essere gratuita.
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